(AGI) – Roma, 18 ago. – L’Associazione nazionale funzionari di polizia esprime “profondo rammarico” per i drammatici eventi di Olbia e di Genova, che hanno visto la morte di due uomini a seguito di interventi nei quali e’ stato utilizzato il Taser”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia, segretario dell’Associazione.
“E’ doveroso sottolineare la piena fiducia nel lavoro delle autorita’ giudiziarie competenti – premette Letizia – che con le indagini e gli accertamenti disposti stabiliranno le cause esatte dei decessi e la dinamica dei fatti. E’ opportuno tuttavia ribadire alcuni elementi di natura tecnico-operativa. Il Taser e’ stato introdotto nel nostro Paese come strumento di contenimento non letale. La sua funzione e’ quella di consentire agli operatori di interrompere condotte violente o pericolose senza dover ricorrere a mezzi tradizionalmente piu’ traumatici, riducendo il rischio di lesioni tanto per chi mette in atto il comportamento aggressivo quanto per i cittadini e per gli stessi operatori. Le modalita’ d’impiego sono rigidamente disciplinate da procedure e addestramenti specifici, che prevedono l’utilizzo del dispositivo solo in contesti di reale e grave minaccia. La formazione, continua e certificata, garantisce che l’intervento sia sempre proporzionato e inserito nel quadro delle regole tecniche e giuridiche previste”.
“Va inoltre sottolineato – continua il leader sindacale – che il Taser non e’ infallibile, esistono casi in cui il suo impatto e’ risultato parziale o del tutto inefficace. In un episodio particolarmente significativo, durante la notte dell’8 maggio 2024 alla stazione di Lambrate a Milano, il dispositivo non ebbe effetto. Ne scaturi’ una colluttazione durante la quale un vice ispettore rimase gravemente ferito da coltellate, e per giorni lotto’ tra la vita e la morte. Questo caso dimostra con chiarezza come il limite tecnico debba essere sempre considerato e affrontato con la massima attenzione formativa e operativa. L’esperienza maturata a livello internazionale e i primi dati nazionali indicano comunque come l’uso del Taser contribuisca a limitare lo scontro fisico diretto, che rappresenta la fase piu’ rischiosa degli interventi di polizia, soprattutto quando si ha a che fare con soggetti in stato di forte alterazione. In un’ottica di sicurezza collettiva, la disponibilita’ di strumenti tecnologici intermedi come il Taser costituisce quindi un presidio di tutela e prevenzione, coerente con il principio di proporzionalita’ che orienta l’azione delle forze di polizia in uno Stato democratico”. (AGI)
Red/Bas

(Adnkronos) Olbia: Letizia(Anfp), ‘taser è supporto operativo per forze di polizia’

“L’associazione nazionale funzionari di polizia esprime profondo rammarico per il drammatico evento di Olbia e piena fiducia nel lavoro dell’Autorità giudiziaria che, attraverso gli accertamenti in corso, stabilirà le cause esatte del decesso”. Così in una nota Enzo Letizia, segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia.

“È opportuno tuttavia ribadire alcuni elementi di natura tecnico operativa. Il Taser è stato introdotto nel nostro Paese come strumento di contenimento non letale. La sua funzione è quella di permettere agli operatori di interrompere condotte violente o pericolose senza dover ricorrere a mezzi tradizionalmente più traumatici, riducendo il rischio di lesioni tanto per chi mette in atto il comportamento aggressivo quanto per i cittadini e per gli stessi operatori. Le modalità d’impiego – prosegue Letizia – sono rigidamente disciplinate da procedure e addestramenti specifici, che prevedono l’utilizzo del dispositivo solo in contesti di reale e grave minaccia. La formazione, continua e certificata, garantisce che l’intervento sia sempre proporzionato e inserito nel quadro delle regole tecniche e giuridiche previste. L’esperienza maturata a livello internazionale e i primi dati nazionali indicano come l’uso del Taser contribuisca a limitare lo scontro fisico diretto, che rappresenta la fase più rischiosa degli interventi di polizia, soprattutto quando si ha a che fare con soggetti in stato di forte alterazione. In un’ottica di sicurezza collettiva, la disponibilità di strumenti tecnologici intermedi come il Taser costituisce quindi un presidio di tutela e prevenzione, coerente con il principio di proporzionalità che orienta l’azione delle forze di polizia in uno Stato democratico”, conclude la nota.