Onorevole Giorgia MELONI
Presidente del Consiglio dei Ministri

Senatore Paolo ZANGRILLO
Ministro per la Pubblica Amministrazione

Onorevole Giancarlo GIORGETTI
Ministro dell’Economia e delle Finanze

Prefetto Matteo PIANTEDOSI
Ministro dell’Interno

Onorevole Carlo NORDIO
Ministro della Giustizia

Signor Guido CROSETTO
Ministro della Difesa

Prot. N.2.4/269/Cong.

Oggetto: mancata attuazione dell’autonoma area negoziale per i Dirigenti delle Forze di Polizia e Forze Armate.

Pregiatissima Signora Presidente, egregi signori Ministri

il decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, recante “Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di Polizia”, ha introdotto, all’articolo 46, autonome aree negoziali per i dirigenti delle Forze di polizia ad ordinamento civile, prevedendone l’estensibilità, anche attraverso eventuali adattamenti derivanti dalle peculiarità funzionali, al personale dirigente delle Forze di Polizia a ordinamento militare e delle Forze Armate.

Nel dettaglio, giova rammentare come tale innovativa previsione normativa sia stata delimitata, da parte del legislatore, ai soli “istituti normativi in materia di rapporto di lavoro e ai trattamenti accessori, di cui al comma 2, nel rispetto del principio di sostanziale perequazione dei trattamenti dei dirigenti delle Forze di polizia e delle Forze armate” e “ferme restando la peculiarità dei rispettivi ordinamenti e le disposizioni di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195”.

A tutt’oggi la cennata epocale svolta normativa non ha trovato alcuna concretizzazione, nonostante le reiterate segnalazioni da parte delle OO.SS. e delle Rappresentanze militari.

La mancata attuazione della statuizione normativa primaria in argomento sta provocando enorme delusione nei dirigenti di tutte le Forze di Polizia e delle Forze Armate per non vedere riconosciuto il loro ruolo strategico e insostituibile nella tutela di valori irrinunciabili quali la sicurezza interna e ed esterna.

Infatti, nei sei anni trascorsi dall’introduzione dell’area negoziale, il resto del pubblico impiego e lo stesso personale dei ruoli non dirigenziali hanno sottoscritto ben due contratti, che hanno peraltro determinato un impianto delle indennità accessorie oggi meno gratificante per i dirigenti. In questo lungo arco di tempo, l’unico segnale di attenzione per questi ultimi è stata la convocazione, meramente formale, per l’apertura delle trattative. Null’altro. Non è mai stata, per quanto più interessa, avviata altra iniziativa, anche solo esplorativa, per verificare almeno l’entità delle somme accantonate per poter anche solo immaginare di impostare una, per quanto insufficiente, ipotesi di accordo.

Nonostante questo e la scarsa attenzione della politica nell’individuazione e appostamento delle risorse finanziarie necessarie, l’impegno non è certamente calato, sia pur con uno stato d’animo che oscilla tra lo scoramento e la rabbia, nella consapevolezza di dare quotidianamente un contributo importante a beneficio della collettività a tutela dei valori sopra menzionati.

Nel ritenere inammissibile che non venga tenuto nella giusta considerazione il servizio delle Forze di Polizia e delle Forze Armate e, in questo ambito, l’azione di chi è chiamato a ruoli di responsabilità dirigenziale, appare necessario e improcrastinabile che il Governo e le Amministrazioni interessate si rendano parte attiva affinché si rilanci concretamente la fase negoziale, per realizzare l’obiettivo dell’adeguamento delle indennità accessorie, rimuovendo quella che, oggettivamente, appare essere una penalizzazione non comprensibile. Inoltre, appare altrettanto essenziale prorogare la disapplicazione della norma che, facendo venir meno l’adeguamento ISTAT e tenuto conto dell’architettura della contrattazione limitata ai soli aspetti normativi e delle indennità accessorie, se non prorogata introdurrebbe un meccanismo che ridurrebbe illegittimamente lo stipendio dei dirigenti.

Alla luce di quanto premesso, nel sottolineare l’alto senso di abnegazione comunque sinora dimostrato dalla Dirigenza del Comparto Sicurezza e Difesa, chiediamo al Governo di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato e di testimoniare la doverosa sensibilità verso chi si impegna quotidianamente a favore della collettività continuando ad assicurare senso di responsabilità e spirito costruttivo.

Conoscendo la Vostra sensibilità e l’attenzione che da sempre ponete alle problematiche attinenti alla difesa e alla sicurezza del Paese e alle donne e uomini che quotidianamente la garantiscono, attendiamo, fiduciosi, un cortese riscontro, certi che saprete, come sinora dimostrato, indicare la strada migliore affinché la risoluzione della questione sia trovata sul tavolo negoziale.

Con sensi di elevata e rinnovata stima e fiducia, si inviano cordialissimi saluti.

Sicurezza: sindacati, non attuata area negoziale dirigenti (AGI) – Roma, 13 mar. – A quasi sei anni dal decreto legislativo che la prevedeva (il numero 95 del 29 maggio 2017), la mancata attuazione dell’autonoma area negoziale “sta provocando enorme delusione nei dirigenti di tutte le forze di polizia e delle forze armate per non vedere riconosciuto il loro ruolo strategico e insostituibile nella tutela di valori irrinunciabili quali la sicurezza interna e ed esterna”. E’ quanto sottolineano i rappresentanti di Siulp, Siulp FD, Siap, Anfp, dirigenti polizia penitenziaria/Anfpp, Sappe e Cocer interforze in una lettera inviata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri Zangrillo, Giorgetti, Piantedosi, Nordio e Crosetto.
Nel lungo periodo trascorso dall’introduzione dell’area negoziale, si legge nel documento, “il resto del pubblico impiego e lo stesso personale dei ruoli non dirigenziali hanno sottoscritto ben due contratti, che hanno peraltro determinato un impianto delle indennita’ accessorie oggi meno gratificante per i dirigenti. In questo arco di tempo, l’unico segnale di attenzione per questi ultimi e stata la convocazione, meramente formale, per l’apertura delle trattative. Null’altro. Non e mai stata avviata altra iniziativa, anche solo esplorativa, per verificare almeno l’entita’ delle somme accantonate per poter anche solo immaginare di impostare una, per quanto insufficiente, ipotesi di accordo. Nonostante questo e la scarsa attenzione della politica nell’individuazione e appostamento delle risorse finanziarie necessarie, l’impegno non e certamente calato, sia pur con uno stato d’animo che oscilla tra lo scoramento e la rabbia, nella consapevolezza di dare quotidianamente un contributo importante a beneficio della collettivita’ a tutela dei valori smenzionati”. (AGI)
Red/Bas (Segue)
(AGI) – Roma, 13 mar. – “Nel ritenere inammissibile che non venga tenuto nella giusta considerazione – continuano gli esponenti sindacali – il servizio delle forze di polizia e delle forze armate e, in questo ambito, l’azione di chi e chiamato a ruoli di responsabilita’ dirigenziale, appare necessario e improcrastinabile che il governo e le amministrazioni interessate si rendano parte attiva affinche’ si rilanci concretamente la fase negoziale, per realizzare l’obiettivo dell’adeguamento delle indennita’ accessorie, rimuovendo quella che, oggettivamente, appare essere una penalizzazione non comprensibile. Inoltre, appare altrettanto essenziale prorogare la disapplicazione della norma che, facendo venir meno l’adeguamento Istat e tenuto conto dell’architettura della contrattazione limitata ai soli aspetti normativi e delle indennita’ accessorie, se non prorogata introdurrebbe un meccanismo che ridurrebbe illegittimamente lo stipendio dei dirigenti”.
“Alla luce di quanto premesso – e’ la conclusione – nel sottolineare l’alto senso di abnegazione comunque sinora dimostrato dalla dirigenza de Comparto sicurezza e difesa, chiediamo al governo di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato e di testimoniare la doverosa sensibilità verso chi si impegna quotidianamente a favore della collettivita’ continuando ad assicurare senso di responsabilità e spirito costruttivo. Conoscendo la vostra sensibilità e l’attenzione che da sempre ponete alle problematiche attinenti alla difesa e alla sicurezza del Paese e alle donne e uomini che quotidianamente la garantiscono, attendiamo, fiduciosi, un cortese riscontro, certi che saprete, come sinora dimostrato, indicare la strada migliore affinche’ la risoluzione della questione sia trovata sul tavolo negoziale”. (AGI)

Lettera alla premier e a cinque ministri (ANSA) – ROMA, 13 MAR – A quasi sei anni dal decreto legislativo che la prevedeva, la mancata attuazione dell’autonoma area negoziale “sta provocando enorme delusione nei dirigenti di tutte le forze di polizia e delle forze armate per non vedere riconosciuto il loro ruolo strategico e insostituibile nella tutela di valori irrinunciabili quali la sicurezza interna e ed esterna”. Lo affermano in una lettera inviata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri Piantedosi, Nordio, Crosetto, Giorgietti e Zangrillo i segretari dei sindacati di polizia, delle forze armate e della polizia penitenziaria Siulp, Siap, Anfp, Anfpp, Sappe e Cocer interforze.
Nei sei anni trascorsi dall’introduzione dell’area negoziale, affermano ancora i sindacati, “il resto del pubblico impiego e lo stesso personale dei ruoli non dirigenziali hanno sottoscritto ben due contratti, che hanno peraltro determinato un impianto delle indennita’ accessorie oggi meno gratificante per i dirigenti. In questo arco di tempo, l’unico segnale di attenzione per questi ultimi e stata la convocazione, meramente formale, per l’apertura delle trattative. Null’altro. Non e mai stata avviata altra iniziativa, anche solo esplorativa, per verificare almeno l’entita’ delle somme accantonate per poter anche solo immaginare di impostare una, per quanto insufficiente, ipotesi di accordo”. E nonostante cio’, ricordano i sindacati, “l’impegno non e certamente calato, sia pur con uno stato d’animo che oscilla tra lo scoramento e la rabbia, nella consapevolezza di dare quotidianamente un contributo importante a beneficio della collettivita’”.
Per questo, concludono, e’ “necessario e improcrastinabile” che il governo e i ministeri “rilancino concretamente la fase negoziale” per adeguare le indennita’ accessorie. (ANSA).

 

LETTERA MANCATO CONTRATTO DIRIGENTI