Oggetto: circolare relativa all’avvio del Corso di Alta Formazione presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.

Signor Capo della Polizia,

noi pensiamo che con la circolare indicata in oggetto l’Amministrazione abbia introdotto modifiche significative al sistema delle promozioni nell’ambito della dirigenza della Polizia di Stato e, quindi, in mancanza di confronto preventivo sul tema, avvertiamo l’esigenza, manifestata anche da molti dei funzionari interessati, di avere un adeguato livello di trasparenza circa le modalità e i criteri attraverso i quali saranno scelti i frequentatori del prossimo corso, e il reale “peso” che la frequenza e il superamento degli esami del nuovo Corso di Alta Formazione avrà nell’ambito della qualificazione professionale e del sistema di progressione di carriera.

Osserviamo preliminarmente un’apprezzabile chiarezza nel descrivere il sistema previgente “…l’orientamento sinora seguito per l’avvio dei funzionari della Polizia di Stato al Corso di Alta Formazione presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia è stato quello di relazionare, in via diretta, il meccanismo di scelta dei frequentatori agli esiti delle operazioni relative agli annuali scrutini di promozione, con la conseguente partecipazione, per prassi consolidata, dei sei primi dirigenti e sei vice questori aggiunti posizionatisi immediatamente a ridosso dei colleghi promossi.”

La stessa chiarezza, purtroppo, non si rinviene quando si tratta di definire le nuove modalità di scelta dei frequentatori e, soprattutto, gli effetti sulla progressione di carriera che avrà la frequenza e il superamento del corso.

Confrontando i due sistemi, infatti, sembra abbastanza evidente che mentre il sistema previgente garantiva un certo grado di trasparenza nelle modalità di scelta dei frequentatori, che erano fondate sulla valutazione del Consiglio di Amministrazione e sulla prassi di inviare al corso i primi dei non promossi, il nuovo sistema sembra voler fare a meno di un organo collegiale che operi secondo regole codificate, e sembra aprire alla possibilità che, in modo abbastanza discrezionale, possa essere inviato al corso anche chi, per valutazioni di merito del Consiglio di Amministrazione, non risulti collocato nella fascia alta di quell’elenco di 300 nominativi, determinando così un possibile disallineamento di valutazione tra Consiglio di Amministrazione e Ufficio incaricato dell’istruttoria.

Sul versante della certezza degli effetti per la progressione di carriera la chiarezza è ancora minore. Con quali tempi e modalità chi ha frequentato e superato il corso avrà la possibilità di essere promosso alla qualifica di primo dirigente? Il corso, un tempo certezza per la promozione, diventa oggi solo uno dei tanti punti che concorre a formare la graduatoria di merito?

Difficile immaginare che questo nuovo sistema non provochi incertezza e disorientamento tra i funzionari interessati. Anche perché, giova ricordarlo, viene fatto salvo il sistema del doppio binario, nel senso che un numero assai significativo di funzionari, come nel sistema precedente, continuerà comunque ad essere promosso alla qualifica di primo dirigente senza aver frequentato questo corso.

Noi pensiamo, Signor Prefetto, che a quei funzionari, Dirigenti dal prossimo 1° gennaio per effetto del Riordino, che sono collocati nei primi 300 posti nella graduatoria di merito, e che saranno disponibili a frequentare un corso di nove mesi a Roma, disponibili a rinunciare a una parte importante del loro trattamento economico accessorio, a sostenere le spese di viaggio per mantenere il necessario contatto con le famiglie e ad allontanarsi per un lungo periodo dal proprio ufficio, sia giusto offrire un quadro di maggiori certezze sul loro futuro prossimo professionale, delle quali la predetta circolare è, al momento, priva. E sia giusto garantire anche un soggiorno analogo a quello offerto da altra forza di polizia ai suoi frequentatori, ai quali oltre alla concessione di una stanza presso la Scuola di Perfezionamento è assegnato un alloggio di servizio nelle strutture militari della Cecchignola.

Certezze per i frequentatori, connesse soprattutto al percorso per la progressione di carriera, che il sistema previgente garantiva, ma anche certezze per il ruolo che la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia è chiamata a svolgere, nella costruzione di una moderna classe dirigente delle diverse componenti il comparto sicurezza.

Da questo punto di vista non possiamo non segnalarLe, Signor Prefetto, che a fronte di un risultato così importante ottenuto sul versante del Riordino delle Carriere, un passo indietro dell’Amministrazione sul valore dell’unico Istituto, quello sull’Alta Formazione, previsto espressamente dalla legge 121 del 1981 nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, apparirebbe come incoerente ed incomprensibile agli occhi di chi considera centrale il ruolo del Dipartimento nel futuro sviluppo della sicurezza pubblica nel nostro Paese, nel quadro una rafforzata cultura del coordinamento.

Segnaliamo, da ultimo, che nell’elenco dei 300 colleghi, tra i quali saranno individuati i frequentatori, vi sono i nominativi di quattro che nel frattempo sono stati collocati in quiescenza, auspichiamo ovviamente l’aggiornamento dell’elenco.

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Al Signor Capo della Polizia
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Pref. Franco GABRIELLI
Ministero dell’Interno – Roma

 

LETTERA 28 LUGLIO 2017