463-5diaMAFIA: DON CIOTTI, STA RECLUTANDO NUOVI GIOVANI, NON ABBASSARE GUARDIA Roma, 13 feb. – (Adnkronos) – ”Le mafie stanno reclutando nuovi giovani. Sono sempre piu’ necessarie politiche sociali e lavoro, per sottrarli alla criminalita’ organizzata”. Lo dice Don Luigi Ciotti, presidente di ‘Libera’, intervenendo al ventennale della Direzione investigativa antimafia, in corso a Palazzo Valentini a Roma. Il prete antimafia ricorda i trenta anni dalla morte di Pio Latorre, sottolineando che la lotta alla mafia ”e’ un problema di democrazia perche’ la democrazia si fonda su due doni: la giustizia umana e la dignita’. Serve oggi una scelta di grande responsabilita’ -chiarisce Don Ciotti- la legge 30 dicembre 1991 n. 410, che istitui’ la Dia, e’ stata una scelta di responsabilita’. Che nessuno vada a demolire gli strumenti che si sono concretizzati nella lotta alla criminalita”’. (segue)

MAFIA: DON CIOTTI, STA RECLUTANDO NUOVI GIOVANI, NON ABBASSARE GUARDIA (2) (Adnkronos) – Ma, sottolinea il presidente di ‘Libera’, ”in questa lotta, ognuno deve fare la propria parte, avendo ben presente che il primo testo antimafia nel nostro Paese e’ la Costituzione”. Per Don Ciotti, ”la democrazia si fonda anche sull’inquietudine delle coscienze: oggi occorre meno prudenza e piu’ coraggio da parte di tutti, perche’ ognuno porti il proprio contributo. Piu’ debole e pallida e’ la democrazia -avverte il prete antimafia- piu’ forte e’ la mafia. Percio’ mai abbassare la guardia, ma la societa’ civile deve fare di piu”’. Invitando quindi a ”distinguere sempre per non confondere”, Don Ciotti fa notare: ”Sono tanti quelli che parlano di lotta alla mafia ma poi non si sporcano le mani. Aveva ragione -rimarca- Primo Levi quando ci ha insegnato che una faccia dell’ingiustizia e’ l’assenza di diritti, ma la seconda faccia e’ la zona grigia. Ed e’ la piu’ pericolosa” avverte Don Ciotti che non manca di far notare al pubblico presente, soprattutto ai tanti studenti che affollano la sala Di Liegro di Palazzo Valentini come ”nel nuovo codice antimafia ci sono alcuni passaggi che fanno saltare sulla sedia, e bisogna modificarli”.

INTERCETTAZIONI: PALAMARA (ANM), NON INDEBOLIRE LOTTA A CRIMINALITA’ Roma, 13 feb. – (Adnkronos) – “Fare lotta alla criminalita’ passa anche per la capacita’ e la possibilita’, per chi indaga, di avere gli strumenti investigativi. Le intercettazioni sono uno strumento grazie al quale e’ stato possibile scoprire autori di reato che, altrimenti soprattutto nei territori a maggior rischio di criminalita’, non avremmo mai individuato”. Cosi’ il presidente dell’Anm, Luca Palamara, in un passaggio del suo intervento al ventennale della Dia, in corso a Palazzo Valentini, a Roma. “Attenzione -rimarca Palamara- a mettere mano a strumenti delicati che rischiano di indebolire la lotta alla criminalita’”.

SICUREZZA: PALAMARA, TROVARE CORAGGIO DI INNOVARE NELLA CONTINUITA’ 20 ANNI FA SI LANCIO’ SFIDA CON DIA E DIREZIONI DISTRETTUALI ANTIMAFIA Roma, 13 feb. (Adnkronos) – ”Occorre stabilire in che modo deve essere effettuata la lotta alla mafia. Le risorse si possono recuperare attraverso la lotta alla corruzione, all’evasione fiscale e al riciclaggio. Su questo si gioca la normalita’, e su questo si puo’ giocare la crescita di legalita’ nel nostro Paese”. Lo ha detto Luca Palamara, presidente dell’Anm, intervenendo al convegno per il ventenalle della Direzione Investigativa Antimafia, in corso a Palazzo Valentini, a Roma. Per Palamara ci sono soprattutto ”due aspetti da centrare: la specializzazione e le modalita’ di contrasto alle mafie”. Ma ”questi temi non vanno trattati in un’ottica emergenziale o sull’onda emotiva legata a particolari avvenimenti”, soprattutto di cronaca. Sono ”questioni che necessitano invece di un’attenzione sempre elevata”. ”Vent’anni fa -ricorda il presidente dell’Associazione nazionale magistrati- con la costituzione della Dia si lancio’ una sfida, creando un gruppo che aveva particolari specializzazioni. E furono costuituite anche le direzioni distrettuali antimafia. Si ebbe il coraggio di farlo”. ”In una fase come questa -rimarca Palamara- occorre anche il coraggio di innovare, passando per una diversa organizzazione dell’esistente per avere delle priorita’, scegliere degli obiettivi e trovare anche il modo di innovare nella continuita’. Tante operazioni contro la criminalita’ -conclude- sono state possibili grazie alla sinergia tra autorita’ giudiziaria e polizia giudiziaria. Occorre rafforzare ancora di piu’ e meglio questo impegno”.

SICUREZZA: MINNITI (PD), NON SI PUO’ METTERE DIA SU UN BINARIO MORTO Roma, 13 feb. – (Adnkronos) – ”La Dia e’ un caposaldo fondamentale. L’unica cosa che il nostro Paese non puo’ fare e’ mettere questo strumento su un binario morto”. Cosi’ Marco Minniti, deputato Pd e presidente della Fondazione Icsa, nel suo intervento al ventennale della Direzione investigativa antimafia, in corso a Palazzo Valentini. ”La Dia e’ uno strumento fondamentale -rimarca l’ex viceministro dell’Interno- e tagliare i pezzi significherebbe comprometterne l’efficienza. La Dia e’ nata come una polizia interforze -ricorda Minniti- e occorre andare avanti sulla linea del coordinamento unitario. Non si possono assolutamente indebolire le strutture che ci sono, ma rafforzarle aumentandone l’altissima capacita’ di contrasto”. (segue) (Gkd/Opr/Adnkronos) 13-FEB-12

SICUREZZA:FUNZIONARI PS,IN VENTENNALE DIA TAGLI A INDENNITA’ CGIL, SI PASSA DA 270 A 90 EURO, -60% IN 2012 (ANSA) – ROMA, 13 FEB – E’ un ventennale amaro per la Direzione investigativa antimafia, i cui operatori vedono l’indennita’ pesantemente decurtata: tagli del 60% quest’anno e del 57% il prossimo anno. In questo modo – spiega la Cgil, che ha promosso una giornata di studio in occasione dei 20 anni dall’istituzione della DIA – un operatore che percepiva un’indennita’ di 270 euro ne prendera’ 90. Un fatto ”grave”, che scoraggia la lotta alla mafia, secondo il segretario dell’Associazione nazionale dei funzionari di Polizia, Enzo Letizia. Con i tagli lineari imposti dalle manovre si e’ andata a colpire ”non un super stipendio, ma un’indennita’ tra i duecento e i cinquecento euro, che serve a evitare che il personale della Dia non abbia rapporti con il territorio”. ”Registriamo – ha detto Cosmo Bianchini, segretario del sindacato Silp per il Lazio – poca attenzione da parte di chi ci ha governato e se oggi siamo arrivati a dei risultati lo dobbiamo alla Dia”. Secondo Giovandomenico Lepore, ex capo della procura di Napoli, critico dei tagli al settore, il rischio e’ ”perdere tante professionalita’, mentre ci sono altri sprechi da colpire”.

SICUREZZA: CALIPARI, RIPORTARE DIA A PROGETTO DI FALCONE (ANSA) – ROMA, 13 FEB – ”Non e’ il momento di commemorare, ma di rilanciare la Dia. E’ il momento di riportare la Direzione investigativa antimafia all’originale progetto di Giovanni Falcone che voleva farne l’Fbi di casa nostra”. Lo ha detto Rosa Villecco Callipari, vicepresidente dei deputati del Pd partecipando alla tavola rotonda: ”Vent’anni d’indagine. Al di sopra di ogni sospetto”, nell’ambito della giornata voluta dalla Cgil e dall’Associazione nazionale dei funzionari di polizia (Anfp) per il ventennale della Dia. ”L’assetto della Dia ipotizzato nella legge istitutiva e’ stato realizzato solo in parte: l’organico non e’ mai stato completato ma e’ rimasto fermo a 1.400 unita’ – ha ricordato Calipari – Il ruolo di investigatori speciali degli operatori della struttura non e’ mai stato realizzato di fatto penalizzando la progressione di carriera del personale; non c’e’ stata l’ attuazione della legge Napolitano che prevedeva il passaggio di personale dai Corpi speciali delle Forze di polizia alla Dia, infine registro difficolta’ della Direzione Investigativa antimafia nel coordinamento del flusso informativo e la progressiva riduzione delle risorse finanziarie e tecnologiche della struttura”. ”E’ il momento di un impegno parlamentare per il rilancio della Dia – ha concluso – Mi appello a tutte le forze politiche perche’ trasferiscano al Governo Monti la necessita’ di un impegno che vada nella direzione opposta a quella seguita in questi ultimi anni”. (ANSA).

SICUREZZA: GRANATA (FLI), FOLLIA PENSARE A RIDIMENSIONAMENTO DIA CONTRASTO A MAFIE TORNI A ESSERE CUORE AZIONE STATO Roma, 13 feb. (Adnkronos) – ”Il cuore dell’azione dello Stato deve tornare a essere il contrasto alle mafie: per questo non solo qualsiasi ipotesi di ridimensionamento della Dia attraverso un taglio alle risorse e’ pura follia ma bisogna invece investirne di nuove”. Lo ha detto Fabio Granata, vice cooordinatore Fli e vice presidente dell’antimafia, intervenendo al convegno sul ventennale della Dia. ”Il Governo Monti deve capire che le mafie rappresentano il primo elemento di drenaggio delle risorse pubbliche – ha sottolineato Granata – un’autentica voragine nel bilancio dello Stato che determina una economia parallela che distrugge e assorbe quella legale. Monti abbia piu’ coraggio e pronunci per la prima volta la parola ‘lotta alla mafia”’. (Sin/Col/Adnkronos) 13-FEB-12 17:27 NNNN

SICUREZZA: SERRA, A NESSUNO VENGA IN MENTE DI DEPOTENZIARE DIA E DNA Roma, 13 feb. – (Adnkronos) – ”Nessuno abbia in mente la follia di depotenziare la Dia (Direzione investigativa antimafia) e la Dna (Direzione nazionale antimafia) che sono insieme alle Forze dell’ordine un punto di riferimento per la lotta vera alla criminalita’. Mi battero’ perche’ questo non avvenga”. Cosi’ Achille Serra, senatore Udc e componente della Commissione antimafia, al convegno per il ventennale della Dia, in corso a Palazzo Valentini. ”Guai -rimarca Serra- se si dovesse pensare di abolire Dia e Dna”. Sottolineando poi che le ”intercettazioni telefoniche rappresentano uno degli strumenti di maggiore investigazione”, l’ex prefetto di Palermo avverte: ”La guerra contro le organizzazioni criminali non si potra’ vincere se non si investe su due fronti: il lavoro, la cultura e scuola”.

Intervista al Segretario: GIU’ LE MANI DALLA DIA LA LOTTA ALLE MAFIE COSTA

LA DISCUSSIONE: 17 FEBBRAIO 2012