377-5intercettazioni1Roma, 30 giugno 2010 – Non comprendiamo perché i rappresentanti delle forze di polizia non vengano sentiti in commissione giustizia sul ddl intercettazioni.
Eppure le criticità di interesse investigativo sono davvero tante, come l’aver esteso le norme che regolano le intercettazioni anche all’acquisizione del traffico telefonico di un’utenza, il cui esame è necessario per individuare e verificare piste investigative dirette anche a selezionare i telefoni da ascoltare per evitare intercettazioni superflue.
Inoltre, con la normativa vigente i tabulati telefonici sono uno strumento essenziale nella repressione di quei reati per i quali non è prevista l’intercettazione, come il furto dei telefoni cellulari o dei computer portatili. Infatti, essi consentono di individuare i ladri o i ricettatori, soddisfacendo così la domanda di sicurezza nel settore dei reati predatori.
Ed ancora, essenziali sono i tabulati del traffico transitato su una cellula telefonica ubicata nei pressi ove è stato commesso un omicidio, un rapimento, una strage.
Non sarà, poi, più possibile acquisire il traffico del telefono rapinato ad una donna dopo esser stata stuprata.
Non sarà più possibile individuare i telefoni cellulari in uso ad un indagato di cui non è intestatario né lui né i suoi famigliari o i suoi conoscenti. Al riguardo, si pensi all’esame incrociato tra il percorso effettuato da un sospettato con le utenze registrate in più celle presenti sullo stesso tragitto.
Gli esempi degli effetti negativi del disegno di legge sulle intercettazioni possono continuare all’infinito, oggi la tecnologia unita alle intercettazioni garantisce una risposta efficace contro la criminalità anche in presenza di una drastica riduzione degli organici ed all’innalzamento dell’età degli uomini delle forze di polizia.
Il mancato turn over consente, nel tempo, di far conoscere i poliziotti alle organizzazioni criminali del luogo, perciò essi saranno bruciati per qualsiasi attività di pedinamento od appostamento. Tali servizi vengono sostituiti efficacemente da radio localizzatori, telecamere, intercettazioni telefoniche e microspie, ecco perché il DDL approdato in terza lettura alla Camera dei Deputati rappresenta un autentico harakiri dello Stato nella lotta alla criminalità.

Ripreso da Agi, Asca, Ansa

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