Pref. Luigi Savina

Coordinatore della Struttura di missione per la riorganizzazione

delle articolazioni periferiche dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza

Le criticità della nuova bozza di lavoro concernente la dotazione organica degli appartenenti alla carriera dei dirigenti e direttivi che espletano funzioni di polizia, sono tutte connesse alla riduzione di circa 800 unità dell’organico, prevista dalla normativa vigente, entro il primo gennaio del 2027, attraverso il taglio di 51 posti da Primo Dirigente, 300 posti da Vice Questore e Vice Questore Aggiunto, e 449 posti da Commissario Capo/Commissario/Vice Commissario.

Non si tratta solo di una questione di progressione di carriera dei funzionari di polizia, come abbiamo più volte espresso ma, soprattutto, di risposta alla richiesta dei cittadini di un’efficace tutela dei diritti e delle libertà, dell’ordine e della sicurezza pubblica, obiettivi che solo una classe dirigente di polizia preparata, motivata ed esperta, espressione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza nel territorio, può garantire.

Ribadiamo che non siamo affatto convinti che la classificazione delle Questure, basata sulla complessità e le problematiche delle province, attraverso un metodo scientifico e statistico con il quale sono state individuate le variabili relative alla superficie dei centri abitati, alla popolazione residente, ai relativi carichi di lavoro in tema di polizia di prevenzione, di polizia criminale, di polizia amministrativa, di ordine pubblico e d’immigrazione, adottata, sia per la distribuzione delle risorse umane sia per la riorganizzazione dei posti funzione per dirigenti e direttivi, possa portare al taglio di 51 posti di funzione da Primo Dirigente nelle articolazioni periferiche. Cioè proprio in quelle strutture che nel nostro Paese lottano ogni giorno per non cedere parti del territorio all’illegalità.

Il risultato di questo taglio è che in tutte le Questure che avranno nella funzione del Vicario  l’unico posto da primo dirigente, mentre la direzione delle Squadre mobili e delle Digos saranno affidate alla responsabilità dei colleghi direttivi, l’Autorità di Pubblica Sicurezza non avrà, tranne che per il vicario, funzionari di sperimentata esperienza per affrontare le innumerevoli questioni attinenti alla sicurezza, e per far maturare correttamente i colleghi più giovani dal punto di vista professionale.

A monte di questa scelta, non si è in alcun modo tenuto conto che si sono conclamate nel Paese gravi problematiche di controllo del territorio, che hanno sensibilmente turbato l’opinione pubblica, anche in territori ritenuti meno impegnativi secondo quegli indicatori. Né si è sufficientemente considerato che il crimine organizzato non è più un fenomeno meridionale in quanto, come è stato dimostrato dalle indagini di polizia giudiziaria, le mafie si sono diffuse in tutto il territorio nazionale, e nessuna provincia può ritenersi immune dalle loro infiltrazioni.

Inoltre, nello specifico, non si comprende quale sia la stata la logica seguita per ridurre i posti da Primo Dirigente nelle funzioni da Capo di Gabinetto da 56 a 49, da dirigente dell’Anticrimine da 51 a 49 ed anche quelli da dirigente dell’Amministrativa da 51 a 49, rispetto alla bozza precedente. Né quale sia la ratio ostativa alla reintroduzione dei posti funzione da Primo Dirigente negli Uffici di Polizia Amministrativa e di Sicurezza di Bolzano e Trento, i quali svolgono, come noto, le proprie funzioni in una provincia autonoma a statuto speciale, e perciò posseggono la titolarità di competenze le cui attribuzioni normalmente sono esercitate dai prefetti nel resto del territorio nazionale, come già evidenziato in precedenti note.

Riteniamo, altresì, che sia da rivedere l’organico di quelle Questure in cui agli uffici Anticrimine e di polizia Amministrativa sono assegnati per ciascuno di essi due posti con qualifica dirigenziale ed uno da direttivo, mentre all’ufficio di Gabinetto si prevede un solo Vice Questore/Vice Questore Aggiunto.

Parimenti, occorre ben riflettere se sia corretto affidare la responsabilità del polo per la gestione delle risorse umane e attività di supporto (che ricomprende gli uffici del personale, del tecnico logistico, dell’amministrativo contabile, della sicurezza sui luoghi di lavoro) ad una qualifica direttiva, in quelle realtà provinciali dove oggi ai vari settori del citato polo è preposto personale con qualifica dirigenziale, vista la complessità e la valenza strategica per l’efficienza ed il buon andamento gestionale delle Questure.

Non condividiamo, infine, che ai Questori non sia stato richiesto esplicitamente il loro parere sulla bozza di lavoro riguardante l’organico dei posti funzione comprensivo anche delle qualifiche di Vice Questore, Vice Questore Aggiunto, Commissario Capo, Commissario e Vice Commissario, come è stato fatto con il progetto dei posti per Primo Dirigente. Per cui richiediamo che essi vengano interessati ad esprimere le loro valutazioni sul nuovo progetto, senza limitarsi alla sola informazione. Al riguardo, reputiamo che sia un errore privarsi del contributo conoscitivo e delle esperienze di coloro che esercitano le funzioni di Autorità di Pubblica Sicurezza sul territorio. 

Per quanto attiene ai posti funzione dei dirigenti e direttivi del personale tecnico della Polizia di Stato, è evidente che le questioni risentono del mancato ampliamento dell’organico. Anche in questo contesto si evidenzia una diminuzione dei posti funzione sul territorio con un aumento degli stessi presso il Dipartimento. Sulle problematiche specifiche che riguardano la Polizia Scientifica, la Polizia Postale ed i Reparti Volo concernenti i funzionari tecnici, ci riserviamo di inviare un più articolato documento attinente alla gestione, alla valorizzazione ed allo sviluppo futuro, in armonia con la componente che svolge funzioni di polizia, in base al principio che i colleghi tecnici non appartengono ad una categoria di funzionari di serie B.

Con riferimento ai posti funzione del ruolo dei medici e medici veterinari della Polizia di Stato, per gli Uffici di Coordinamento Sanitario si propone che accanto al Dirigente Superiore Medico sia previsto un Medico Superiore invece del Medico Principale, poiché il primo possiede un’esperienza complessivamente più solida per ottemperare alle delicate funzioni di raccordo che l’ufficio è chiamato ad assolvere. 

Inoltre, si valuti l’opportunità di assegnare alla Sala Medica della Questura di Padova un posto funzione da Primo Dirigente Medico, necessario, a nostro parere, per svolgere al meglio le competenze relative all’ufficio medico legale presso la Commissione Medico Ospedaliera dell’Ospedale Militare di Padova, poiché tale commissione tratta in media circa 1500 pratiche del personale della Polizia di Stato in servizio nelle Regioni del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e di parte dell’Emilia Romagna.

Per quanto sopra esposto, riteniamo che comunque sia necessaria una riflessione costruttiva, tesa a recuperare i posti funzione ed a ridurre i tagli, facendo ricorso sia alle varie navette legislative in tema di sicurezza, sia alle prossime leggi di bilancio, nell’interesse dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, a tutela della carriera dei dirigenti e direttivi di ogni ruolo e per garantire al meglio la sicurezza dei cittadini.

Roma, 6 maggio 2020

DOCUMENTO INCONTRO PREF SAVINA 6 MAGGIO 2020