142-2logoanfpIn relazione alla circolare sulla mobilità del personale della Polizia di Stato si evidenziano le seguenti criticità con riferimento alla proposta Dipartimentale:
1) Ma che cos’è la “filosofia generale comune” (di cui in “Premessa”)?

2) Non è chiaro il riferimento al punteggio aggiuntivo per le sedi “particolarmente disagiate”, giacché non viene definito il punteggio base per le sedi ordinarie e per quelle disagiate. Inoltre, sulla base di quali criteri verrà operata la scelta delle sedi “particolarmente disagiate”? A chi verrà riconosciuto il punteggio aggiuntivo una volta entrati in vigore i nuovi criteri? Retroattività del riconoscimento? Se sì, per quanti anni indietro? O per tutti coloro che abbiano comunque prestato servizio in sede disagiata nel corso della propria carriera?

3) In riferimento agli “Obiettivi” ed alla individuazione delle modalità per le richieste di trasferimento, analizzando le lettere a) e b), sarebbe il caso di precisare se, per i direttivi, debba essere assegnata preferenza al mantenimento delle stesse funzioni o della stessa Specialità eventualmente posseduta, piuttosto che, per contro (ed in ogni caso con un limite minimo di permanenza, per non frustrare l’investimento sostenuto dall’Amministrazione nella specializzazione di determinate figure), alla diversificazione del percorso professionale di ciascuno.
Inoltre, è necessario evitare il rischio che determinati settori diventino sostanzialmente inaccessibili ai funzionari, pur meritevoli, che ad essi aspirino. Infatti, se ad es., per accedere alla Squadra Mobile o alla DIGOS sarà comunque necessario aver già maturato una pregressa esperienza nel settore, si finirà con l’impedire, di fatto, che i colleghi meno fortunati in fase di prima assegnazione o di movimento dalla prima sede di servizio, posano accedere a tali settori nel prosieguo del proprio percorso di carriera. Ed ancora, per contro, si finirebbe con l’avere funzionari che, pur giungendo ai vertici della carriera, non abbiano mai avuto concrete occasioni di gestire direttamente problematiche afferenti al settore tecnico-logistico o alla gestione dei rapporti sindacali. Sarà quindi, preferibile, prevedere il contemperamento del requisito dell’esperienza maturata con ulteriori criteri correttivi.
In occasione della prima assegnazione, sarebbe opportuno evitare l’assunzione della dirigenza di Uffici particolarmente esposti e delicati (ad es. proprio le Squadre Mobili, le DIGOS o, per altro verso, i Reparti Prevenzione Crimine e tutti quelli in cui, attesa l’autonomia, è prevista la gestione diretta dei rapporti sindacali), in cui è intuitivamente necessaria una pregressa esperienza professionale, specie per i funzionari che accedono dall’esterno dell’Amministrazione.

4) relativamente all’attuazione dell’art. 55 del D.P.R. n. 335/1982, sarebbe anche opportuno che, a fronte della pubblicazione delle domande di trasferimento, distinte per sede e per qualifica, l’Amministrazione motivasse l’eventuale determinazione di non assecondare una o più delle istanze prodotte, ricorrendo, invece, al trasferimento d’ufficio di altro dipendente. Nelle veline, tra l’altro, dovrebbe essere sempre precisato se il movimento sia stato disposto a domanda o d’ufficio. Inoltre, poiché assai frequente è la prassi di disporre trasferimenti “individuali”, anche a breve distanza da quelli “collettivi”, sarebbe opportuno introdurre una calendarizzazione dei movimenti del personale (ad es. legata alle dimissioni dai corsi di formazione) e comunque assicurare pubblicità anche ai movimenti “individuali” eventualmente disposti in un momento diverso, per sopraggiunte esigenze personali o di servizio.

5) Quanto al nulla osta per l’accesso a determinati reparti od uffici, affinché non si tratti di pareri potenzialmente discriminatori, sarà necessario introdurre dei criteri che orientino la discrezionalità amministrativa.

In sostanza, non può farsi a meno di evidenziare l’assoluta necessità che i trasferimenti presso altra sede di servizio, così come la preposizione a determinati uffici, in altra o nella medesima sede di servizio, siano sempre e comunque disposti nel più rigoroso rispetto di principi di pubblicità e trasparenza, i quali non contrastano in alcun modo con le peculiarità dell’Amministrazione della P.S., specie in presenza di criteri articolati, strutturati e calibrati proprio in funzione di esse.

Roma, 19 aprile 2011

PARERE MOBILITA’

BOZZA DIPARTIMENTALE