Signori Ministri,

abbiamo appreso dagli organi di stampa dell’improvvisa decisione di consentire l’accesso a mille persone negli stadi dove si disputano partite di calcio di serie “A”.

Sempre da fonti di stampa seguiamo la discussione legata alla possibile riapertura degli impianti sportivi ed alla percentuale di spettatori che saranno ammessi in relazione alla capienza.

Dobbiamo sottolineare che in questa vicenda non risulta essere stata coinvolta l’Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza.

La domanda che poniamo pubblicamente è legata strettamente a quegli aspetti di responsabilità che ci interessano come funzionari di Polizia.

Di chi sarà la responsabilità nella fase di accesso e di deflusso del pubblico sul rispetto delle normative vigenti tese a limitare il contagio?

Di chi la responsabilità durante le partite che sugli spalti venga rispettato il distanziamento?

Quali sanzioni e comminate da chi in caso di violazioni?

E ancora: quali procedure per l’acquisto dei biglietti al fine di evitare assembramenti davanti agli impianti sportivi il giorno della gara da parte di appassionati privi di biglietto?

Leggiamo (dai giornali) di ipotesi di riaperture al 20 o al 40% e se, come spesso avviene nel nostro Paese, si dovesse trovare un compromesso a metà strada, il 30% di capienza degli stadi di serie “A” questo porterebbe a numeri tra i 10.000 ed i 20.000 spettatori.

Quella della sicurezza è una macchina delicata e complessa che necessita, per funzionare al meglio, di muoversi con tempistiche non last minute e con decisioni condivise.

Dal canto nostro auspichiamo che vi sia una riflessione che riporti alla piena consapevolezza che, soprattutto in questo periodo storico, la centralità delle politiche relative alla sicurezza non può essere sottovalutata.

Roma, 21 settembre 2020

Enzo Marco Letizia

LETTERA 21 SETTEMBRE 2020