Editoriale: verso il contratto, una sfida di dignità per la dirigenza della sicurezza
Con l’approvazione definitiva del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, è stato finalmente rimosso l’ultimo ostacolo di natura giuridico-politica che per troppo tempo ha impedito ai dirigenti delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, così come delle Forze armate, di esercitare pienamente il proprio diritto ad avere il contratto è una svolta che restituisce coerenza al dettato normativo e dignità a una funzione che da sempre richiede responsabilità, abnegazione e senso dello Stato.
Aver rimosso l’impedimento rende doverosa e urgente l’apertura del primo contratto collettivo per l’area negoziale dei dirigenti del comparto sicurezza e difesa.
Dal 22 maggio 2018, data di pubblicazione del decreto istitutivo dell’area negoziale per la dirigenza delle Forze di Polizia a ordinamento civile, è stato avviato un percorso storico: per la prima volta, la dirigenza di Polizia ha avuto il diritto di rappresentare autonomamente le proprie esigenze su un tavolo contrattuale dedicato. Un risultato ottenuto grazie all’azione determinata della nostra Associazione, che ha creduto fin dall’inizio nella forza del dialogo e nella legittimità della rappresentanza.
È tempo di completare quel percorso. È tempo di costruire un contratto che non sia solo un adeguamento retributivo, ma un autentico strumento di modernizzazione, semplificazione e valorizzazione della funzione dirigenziale. Un contratto che rafforzi la missione istituzionale dei dirigenti di Polizia, in un contesto sociale, normativo e operativo che si fa ogni giorno più complesso.
La smilitarizzazione della Polizia di Stato ha sancito la centralità del Questore e del sistema delle Autorità di Pubblica Sicurezza, in un modello civile e democratico che mette al centro la partecipazione, la prossimità, la coerenza istituzionale e la responsabilizzazione progressiva. La figura del dirigente – sia in ambito territoriale che specialistico – rappresenta il fulcro operativo e decisionale di un sistema che tutela le libertà democratiche e garantisce l’ordinata convivenza civile.
La nostra visione è chiara: riconoscere in modo lineare e coerente le funzioni dei dirigenti significa:
In questa prospettiva, l’Autorità di Pubblica Sicurezza non è solo un’architettura normativa, ma un’identità istituzionale che richiede presenza, equilibrio, visione strategica e profondo senso delle istituzioni. E in tempi in cui la fiducia dei cittadini si misura anche nella comunicazione, la visibilità del dirigente deve essere sempre coerente con i valori della terzietà, della neutralità e della sobrietà. A maggiori responsabilità devono corrispondere maggiori tutele. Il primo contratto per la dirigenza rappresenta un’occasione decisiva per colmare un ritardo storico e sancire, anche sul piano normativo ed economico, il valore della funzione dirigenziale nella sicurezza pubblica. È una sfida che interpella la politica, le amministrazioni e la coscienza civile del Paese.
Roma, 29 maggio 2025
Enzo Marco Letizia