L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime soddisfazione per l’approvazione in prima lettura da parte della Camera dei deputati del decreto legge sulla sicurezza, che introduce importanti misure a tutela delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine.

Tra le novità più rilevanti, accogliamo positivamente l’inasprimento delle pene per chi aggredisce gli operatori di polizia nel corso delle manifestazioni pubbliche. In un Paese civile, non è tollerabile che chi è chiamato a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva venga insultato, picchiato, colpito con bastoni o addirittura fatto bersaglio di ordigni artigianali arricchiti con scaglie metalliche o chiodi. Questi comportamenti violenti non rappresentano forme legittime di dissenso, ma veri e propri atti criminali che mettono a rischio l’incolumità fisica e la dignità degli operatori.

Le nuove disposizioni rispondono a un’esigenza reale e non più rinviabile: garantire non solo la sicurezza fisica degli agenti, ma anche tutelarne il valore morale e professionale, troppo spesso bersaglio di una delegittimazione sistematica alimentata da frange ideologiche minoritarie, ma rumorose.

Difendere chi ogni giorno si impegna per proteggere le libertà democratiche, i diritti dei cittadini e il funzionamento delle istituzioni non è solo un dovere giuridico, ma anche un segno di civiltà.

Così in una nota Enzo Letizia segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia.

Dl Sicurezza: Anfp, importanti misure a tutela forze di polizia

(ANSA) – ROMA, 29 MAG – “Soddisfazione” viene espressa dall’Associazione nazionale funzionari di polizia per l’approvazione in prima lettura da parte della Camera del decreto legge sulla sicurezza, “che introduce importanti misure a tutela delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine”.
“Tra le novita’ piu’ rilevanti – commenta Enzo Letizia, segretario dell’associazione – accogliamo positivamente l’inasprimento delle pene per chi aggredisce gli operatori di polizia nel corso delle manifestazioni pubbliche. In un Paese civile, non e’ tollerabile che chi e’ chiamato a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva venga insultato, picchiato, colpito con bastoni o addirittura fatto bersaglio di ordigni artigianali arricchiti con scaglie metalliche o chiodi.
Questi comportamenti violenti non rappresentano forme legittime di dissenso, ma veri e propri atti criminali che mettono a rischio l’incolumita’ fisica e la dignita’ degli operatori”.
“Le nuove disposizioni – prosegue Letizia – rispondono a un’esigenza reale e non piu’ rinviabile: garantire non solo la sicurezza fisica degli agenti, ma anche tutelarne il valore morale e professionale, troppo spesso bersaglio di una delegittimazione sistematica alimentata da frange ideologiche minoritarie, ma rumorose. Difendere chi ogni giorno si impegna per proteggere le liberta’ democratiche, i diritti dei cittadini e il funzionamento delle istituzioni non e’ solo un dovere giuridico, ma anche un segno di civilta’”. (ANSA).

ADN Dl sicurezza: Anfp, ‘importanti misure a tutela forze di polizia’
“L’Associazione nazionale funzionari di polizia esprime soddisfazione per l’approvazione in prima lettura da parte della Camera dei deputati del decreto legge sulla sicurezza, che introduce importanti misure a tutela delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine”. Così in una nota Enzo Letizia segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia.
“Tra le novità più rilevanti, accogliamo positivamente l’inasprimento delle pene per chi aggredisce gli operatori di polizia nel corso delle manifestazioni pubbliche. In un Paese civile, non è tollerabile che chi è chiamato a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva venga insultato, picchiato, – continua Letizia – colpito con bastoni o addirittura fatto bersaglio di ordigni artigianali arricchiti con scaglie metalliche o chiodi. Questi comportamenti violenti non rappresentano forme legittime di dissenso, ma veri e propri atti criminali che mettono a rischio l’incolumità fisica e la dignità degli operatori”.
“Le nuove disposizioni rispondono a un’esigenza reale e non più rinviabile: garantire non solo la sicurezza fisica degli agenti, ma anche tutelarne il valore morale e professionale, troppo spesso bersaglio di una delegittimazione sistematica alimentata da frange ideologiche minoritarie, ma rumorose. Difendere chi ogni giorno si impegna per proteggere le libertà democratiche, i diritti dei cittadini e il funzionamento delle istituzioni non è solo un dovere giuridico, ma anche un segno di civiltà”, conclude Letizia.

Dl sicurezza: funzionari ps, difendere agenti e’ segno civilta’ =
(AGI) – Roma, 29 mag. – L’Associazione nazionale funzionari di polizia esprime “soddisfazione per l’approvazione in prima lettura da parte della Camera dei deputati del decreto legge sulla sicurezza, che introduce importanti misure a tutela delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia, segretario dell’Associazione.
“Tra le novita’ piu’ rilevanti – continua Letizia – accogliamo positivamente l’inasprimento delle pene per chi aggredisce gli operatori di polizia nel corso delle manifestazioni pubbliche.
In un Paese civile, non e’ tollerabile che chi e’ chiamato a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva venga insultato, picchiato, colpito con bastoni o addirittura fatto bersaglio di ordigni artigianali arricchiti con scaglie metalliche o chiodi. Questi comportamenti violenti non rappresentano forme legittime di dissenso, ma veri e propri atti criminali che mettono a rischio l’incolumita’ fisica e la dignita’ degli operatori”.
Per il leader sindacale, “le nuove disposizioni rispondono a un’esigenza reale e non piu’ rinviabile: garantire non solo la sicurezza fisica degli agenti, ma anche tutelarne il valore morale e professionale, troppo spesso bersaglio di una delegittimazione sistematica alimentata da frange ideologiche minoritarie, ma rumorose. Difendere chi ogni giorno si impegna per proteggere le liberta’ democratiche, i diritti dei cittadini e il funzionamento delle istituzioni non e’ solo un dovere giuridico, ma anche un segno di civilta’”. (AGI