Al Prefetto Alessandra Guidi
Vice Direttore Generale
preposto all’attività di Coordinamento
e Pianificazione delle Forze di Polizia

tra le novità introdotte dal Decreto Legislativo 95/2017, per le quali si propone una riflessione, si segnala quanto segue.
Relativamente all’art.1 – comma 2 – lettera a), modificando il DPR 337/2000, si osserva che sono istituiti i ruoli (a) degli agenti ed assistenti tecnici, (b) dei sovrintendenti tecnici, (c) degli ispettori tecnici e (d) la carriera dei funzionari tecnici.

Occorre notare che sino a questa fase la norma lascia intendere un perfetto allineamento ai ruoli e carriere delle corrispondenti qualifiche del personale che espleta attività di polizia (regolato dal precedente comma 1), aggiungendo l’aggettivo tecnico per il personale che espleta attività tecnica.
Questo lascerebbe immaginare che per i funzionari tecnici siano stati adottati gli stessi criteri di denominazione delle qualifiche sottordinate e sovraordinate.

Inoltre relativamente all’art. 5 sexies lettere s) e t), riguardo alle modifiche degli articoli 29, 30 e 31 del DLgs 334/2000, la norma delinea la figura dei funzionari tecnici, inquadrandoli nei differenti ruoli degli ingegneri, fisici, chimici, biologi e psicologi.

Tuttavia la stessa norma al comma 2, a differenza del principio adottato per tutte le restanti qualifiche dei ruoli tecnici per la carriera dei funzionari tecnici ha stabilito il sostanziale mantenimento della denominazione delle qualifiche: direttore tecnico, direttore tecnico principale, direttore tecnico capo e l’istituzione della qualifica del direttore tecnico superiore.

Analoga scelta è stata prevista per i sostituti direttori tecnici. Su questo punto si rende necessario fare tutte le dovute riflessioni, sia sulla scelta adottata e sia sulle possibili conseguenze nei confronti del personale interessato in quello che potrebbe essere definito un vero e proprio disallineamento.

Infatti su 19 qualifiche di tutti i ruoli tecnici (dall’agente tecnico al dirigente generale tecnico), cinque di esse (dal sostituto direttore tecnico al direttore tecnico superiore) sono state volutamente mantenute disallineate rispetto ai criteri di denominazione adottati, che prevedono una perfetta corrispondenza con le analoghe qualifiche del ruolo di polizia.

Con la nuova proposta dell’Amministrazione di omogeneizzare le qualifiche di Sost. Commissario Tecnico, Vice Commissario Tecnico, Commissario Tecnico e Commissario Capo Tecnico, lasciando invariate quelle di Direttore Tecnico Capo e Direttore Tecnico Superiore, la percentuale di persone coinvolto in questo disallineamento della nomenclatura sarebbe di 303 funzionari tecnici su un totale di 5247 unità complessive del ruolo tecnico (dal 2027 sarebbe di 362 su 3475).

Da ciò si deduce che una stretta minoranza di appartenenti, pari a meno del 6% del totale del personale del ruolo tecnico verrebbe escluso dal processo di armonizzazione delle qualifiche. Il che viene visto come un vero e proprio intento “discriminatorio”.

L’intento uniformatore, che ha permesso di stabilire una connessione stretta tra il personale delle qualifiche del ruolo di polizia e con quelle corrispondenti dei ruoli tecnici, ha avviato un processo indubbiamente benefico, ma, con tutta probabilità incompleto.
Inoltre, proprio per il fatto che esclude l’esigua minoranza dei sostituti direttori tecnici e direttori tecnici, per questo stesso motivo rischia di essere percepito come ingiusto.

Un primo effetto negativo, rilevabile al livello generale all’interno di tutta l’Istituzione, è legato all’eccesso di ridondanza ed alla stessa complicazione connessa all’uso di criteri di denominazione troppo differenti.

Il principio di armonizzazione, che ha comportato il sostanziale avvicinamento tra qualifiche equiparate del ruolo di polizia e tecnico, riducendo ampiamente l’anacronistico ed incomprensibile eccesso di qualifiche, spesso troppo dissimili e disorganiche tra loro, ha rappresentato un significativo passo in avanti in termini di snellimento, di semplificazione gestionale e di visione unitaria dell’inquadramento generale dell’intera organizzazione.

Mentre prima si assisteva alla presenza di 43 qualifiche totalmente diverse tra loro per denominazione, 19 delle quali riservate al personale dei ruoli di polizia, 18 ai ruoli tecnici e 6 ai ruoli professionali, oggi, al netto dell’aggettivo tecnico si constata che esistono, 20 qualifiche per il ruolo di polizia, alle quali sono allineate 14 qualifiche del ruolo tecnico.

In tal senso è nettamente percepibile che il significato dell’azione semplificatrice e uniformatrice svolta dall’Istituzione vada ben oltre l’apparente e semplicistico formalismo che porterebbe alla riduzione del numero delle qualifiche.

Infatti l’armonizzazione delle qualifiche contribuisce a rafforzare il sentimento identitario per l’Istituzione ed al consolidamento della coesione interna delle differenti componenti della Polizia di Stato.

In questo senso il Legislatore ha chiaramente scelto di avviare un percorso che salvaguardi l’identità e l’integrità necessarie per il buon funzionamento e la stessa esistenza dell’Istituzione.

Ciò premesso è da ritenere che tale processo, che avrebbe potuto interessare anche le rimanenti qualifiche tenute escluse, si sia incomprensibilmente arrestato.

Va valutato un secondo aspetto, direttamente legato alla percezione degli effetti della legge da parte del personale direttamente interessato del ruolo dei sostituti direttori tecnici e della carriera di funzionari tecnici, che potrebbero, anzi probabilmente percepiscono tale norma in senso discriminatorio.

Probabilmente, essendo trascorsi alcuni mesi dal varo della legge di riordino, potrebbe essere necessario riesaminare tutti i possibili effetti che potrebbero essere sorti all’interno dell’Istituzione a seguito dell’armonizzazione delle qualifiche degli agenti ed assistenti tecnici, dei sovrintendenti tecnici ed ispettori tecnici.

La mancata attenzione dell’Amministrazione verso i Funzionari tecnici, nel tempo, si è manifestata anche in aspetti di apparentemente minore rilevanza che, tuttavia, hanno finito per privare i Colleghi di una identità e per insidiare il “senso di appartenenza”.

Enzo Letizia

 

LETTERA PREF. GUIDI 3 LUGLIO 2018