(ANSA) – ROMA, 6 AGO – Ninni Cassarà, Roberto Antiochia e il procuratore Gaetano Costa, “Ricordo questi uomini con riconoscenza, consapevole che il loro straordinario esempio, fatto di una cosciente accettazione dei rischi a cui si sottoposero, ha ispirato decine e decine di loro colleghi che servono ogni giorno i cittadini e il nostro Paese”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso sulla sua pagina Facebook ricorda le tre vittime della mafia. “Sono passati 30 anni – scrive – da quando fu assassinato dalla mafia il vice dirigente della Squadra mobile di Palermo Ninni Cassarà. I killer lo attesero sotto casa e spararono più di 200 colpi di kalashnikov; lo uccisero davanti alla moglie Laura e ad una delle sue bambine. Quel giorno perse la vita anche uno dei suoi uomini di scorta, Roberto Antiochia. Cassarà era un formidabile investigatore: aveva, tra le altre cose, partecipato all’operazione “Pizza Connection” e contribuito all’indagine e alla redazione del famoso rapporto “Michele Greco+ 161″ che costituì il primo atto del maxiprocesso contro la mafia, divenendo un fidato e stimato collaboratore di Falcone e Borsellino. Cinque anni prima, sempre il 6 agosto, Cosa nostra aveva colpito a morte Gaetano Costa, all’epoca procuratore capo di Palermo, un ruolo che molti anni dopo avrei avuto l’onore di ricoprire. Ricordo questi uomini con riconoscenza, consapevole che il loro straordinario esempio, fatto di una cosciente accettazione dei rischi a cui si sottoposero, ha ispirato decine e decine di loro colleghi che servono ogni giorno i cittadini e il nostro Paese”