161-palazzo-provinciaPresentazione del volume

SICUREZZA PUBBLICA E SICUREZZA URBANA

Il limite del potere di ordinanza dei sindaci stabilito dalla Corte Costituzionale

Siena – Sala dell’Aurora
Palazzo della Provincia
Giovedì 7 marzo 2013 – ore 16.00

PROGRAMMA

SALUTI D’INDIRIZZO

Simone BEZZINI
Presidente Provincia di Siena

Renato SACCONE
Prefetto di Siena

Enrico LAUDANNA
Commissario straordinario Comune di Siena

Giancarlo BENEDETTI
Questore di Siena

Stefania PACCHI
Università degli Studi di Siena
Direttore Dipartimento di Giurisprudenza

Antonio FUSCO
Segretario Regionale ANFP Toscana

INTRODUZIONE AI LAVORI

Stefano BENVENUTI
Università degli Studi di Siena

TAVOLA ROTONDA MODERA

Paolo DI FONZO
Dirigente Generale della Polizia di Stato presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza

INTERVENGONO

Tommaso F. GIUPPONI
Università degli Studi di Bologna

Massimiliano BELLAVISTA
Università degli Studi di Siena

Giuseppe MANFREDI
Università Cattolica di Milano – Sede Piacenza

Lorena LA SPINA
Vice Segretario Nazionale ANFP

Michele TADDEI
Ordine Regionale Giornalisti Toscana

Andrea SBARDELLATI
Presidente Gruppo Stampa autonomo di Siena

DIBATTITO

CONCLUSIONI

Enzo Marco LETIZIA
Segretario Nazionale ANFP

Al dibattito saranno presenti anche gli altri autori Nicola Gallo, Mauro Mancini Proietti e Gian Guido Nobili.

PROGRAMMA

Riflessioni

La criminalità percepita è la presenza di attività criminali che ciascuno di noi giudica esistere in una data area e situazione. Si tratta di un dato estremamente soggettivo, quasi sempre sovradimensionato rispetto alla realtà, che risente di numerosi parametri: età, sesso, cultura, struttura psicologica, appartenenza sociale ed esperienze vissute ed è pesantemente influenzato da fattori esterni quali i mezzi d’informazione, i pettegolezzi e le voci incontrollate. Come scrive Diamanti a proposito della realtà italiana, “andare troppo a fondo nell’analisi dell’evoluzione dei reati potrebbe sollevare qualche dubbio. Sul fatto che la sicurezza in Italia costituisca un’emergenza. O almeno: un problema emergente. Nuovo. In fondo, risalendo al 1991, quasi vent’anni fa, si scopre che il peso dei reati è superiore a quello attuale: 4666 per 100.000 abitanti, allora. 4520 oggi”. Lo stesso autore prosegue a proposito della percezione dell’insicurezza: “a fine degli anni 90 l’Italia era attanagliata dall’angoscia. Poi, nella prima metà del nuovo millennio si è rassicurata. Per cadere preda del terrore nei due anni seguenti. Fino ad intraprendere di nuovo una strada più sicura a partire dall’autunno del 2008. Un dato suggerisce, peraltro, che la tendenza non sia cambiata” L’insieme dei dati in tema di cronaca nera analizzati e riferiti a cinque delle sette reti nazionali manovrate dallo stesso gruppo di potere indica che “se i fatti criminali sono calati di 8 punti percentuali in un anno, le notizie su di essi, nello stesso periodo, sono diminuite di 20”. Peraltro, se si allarga il periodo considerato (il secondo semestre del 2007 con il primo del 2009), le notizie cattive si dimezzano. (In La valutazione dell’attività di polizia, Carrer-Dionisi, FrancoAngeli Editore).