408-intercettazioni1Se non si torna ad investire sulla sicurezza, se non vengono modificate le norme che limitano l’uso delle intercettazioni, ma vengono invece istituzionalizzate le ronde di cittadini, passeremo in breve tempo da una insicurezza percepita a quella reale.
Il regolamento del ministro Maroni sulle ronde, infatti, non servirà a regolare la sicurezza “fai da te” bensì a legittimare la spesa dei fondi sottratti alla polizia.
Non impedirà lo spontaneismo associativo per il controllo del territorio da parte dei comuni cittadini, anzi, assisteremo a un proliferare di rondisti in cerca di padrini politici per accedere ai fondi. La pressione sul governo aumenterà per destinare più fondi alla sicurezza urbana, si consumerà così l’ennesimo assalto alla polizia di Stato. Perché la riduzione di uomini e mezzi delle forze di polizia unita alla limitazione delle intercettazioni provocherà infatti un serio indebolimento del sistema di sicurezza del cittadino dal crimine.
Il modello di “tolleranza zero” statunitense, che si vuol scimmiottare, non pare abbia portato dei buoni frutti. Basta comparare i dati sugli omicidi e le rapine commesse a Roma (2,5 milioni di abitanti) e Washington (0,6 milioni di abitanti), nella prima, nel 2007 (anno del massimo effetto dell’indulto): gli omicidi sono stati 30 e le rapine 4456, mentre nella seconda gli omicidi sono stati 181 e le rapine 3985. Perciò, nella capitale italiana si commette 1,2 omicidi e 178 rapine ogni 100mila abitanti, mentre a Washington si registrano 30 omicidi e 664 rapine ogni 100mila abitanti.

Roma, 12 maggio 2009

Ripreso da Adnkronos, Asca, Ansa, Agi, Apcom, Velino