1-8cancellieriSignor Ministro,
ci auguriamo vorrà accogliere la nostra richiesta urgente di un colloquio per esporLe le nostre preoccupazioni in merito al Dl 31 ottobre 2012, che riduce da 86 a 51 le province. In più occasioni a proposito delle ripercussioni che il provvedimento avrà sul sistema della sicurezza, abbiamo sentito fonti governative ribadire che si tratta del primo tassello di una riforma più ampia, che prevede una riorganizzazione degli uffici territoriali dello Stato: Prefetture e Questure.
Ci dispiace che finora su questo aspetto cruciale, non si sia ritenuto opportuno ascoltare non solo la nostra voce, ma anche quella delle altre rappresentanze sindacali.
Ripetutamente ci siamo espressi sugli effetti che queste misure comporteranno sulla vita dei cittadini a fronte di una crisi che conferma di avere come conseguenza immediata un pericoloso incremento della criminalità. Ma, ora, ci preme illustrarLe gli esiti che inevitabilmente peseranno sugli uomini e sulle donne della Polizia, sul loro lavoro e sulla qualità del servizio, che con spirito di sacrificio mai messo in discussione, rendono ai cittadini.
Si tratta, infatti, di un provvedimento di cui non si conoscono i contorni e che induce uno stato di incertezza nel personale, sul quale ricadrà il peso del ridimensionamento, che lo penalizzerà con misure inique, la più mortificante delle quali consiste nella mancata corresponsione dell’indennità di trasferimento per gli esuberi.
Le chiediamo di essere rassicurati sui propositi del Governo ed essere consultati in modo che le nostre osservazioni vengano acquisite, affinché l’azione di riorganizzazione operi davvero nella direzione della razionalità e dell’efficienza e non colpisca le istanze di sicurezza dei cittadini, come anche quelle di difesa della professionalità, efficacia e dignità della Polizia di Stato. Una ristrutturazione che non avesse questo carattere comporterebbe un inevitabile arretramento, che investirebbe i gangli vitali del sistema della sicurezza e della Polizia in particolare, riducendo le risorse professionali, le funzioni di direzione, limitando la prevenzione e impoverendo la qualità delle strutture e degli uffici, con la retrocessione di numerose Questure in Commissariati.
Ma al riguardo è un errore continuare a domandarsi quanto costa la sicurezza. Chiediamoci invece quanto costa al Paese, allo Stato, ai cittadini, alle imprese, alla ripresa economica, la criminalità?
Certi della Sua attenzione, restiamo in attesa di un Suo riscontro.

Enzo Marco Letizia