Spiace dover ascoltare una stimata docente universitaria, una donna che tiene conferenze in prestigiose aule in Italia ed all’estero usare il termine “questurino” in modo spregiativo ed ingiurioso durante una importante trasmissione televisiva.

“Solo per fornire uno spunto iniziale di riflessione alla professoressa, Le vorremmo ricordare che tra i ‘questurini’ vantiamo il privilegio di annoverare il Questore Palatucci di cui saremo lieti di poterLe raccontare le gesta. Domani, poi, ricorre il ventennale della morte di Emanuele Petri il cui sacrificio ha consentito di stroncare la rinascita delle nuove brigate rosse” “così come gradiremmo far conoscere alla professoressa Donatella di Cesare il quotidiano lavoro ‘sociale’ dei nostri uffici immigrazione e le anticrimine che soccorrono nell’ambito delle rispettive competenze migliaia di minori abbandonati o in situatosi violenza o disagio, spesso sopperendo alle Mancanze di altri attori Istituzionali a ciò direttamente deputati con interventi umanitari di soccorso pubblico che giungono alla consapevole autotassazione degli uomini delle forze dell’ordine presenti sugli scenari per il reperimento di cibo coperte libri, senza far mancare il proprio affetto umano.”

“Auspichiamo che alla professoressa venga ancora consentito di portare il proprio contributo nei dibattiti televisivi ma, crediamo, che prima debba porgere le sue pubbliche scuse per aver mancato di rispetto alle donne e gli uomini della Polizia di Stato che ha voluto bollare con tanto disprezzo come “questurini””

Così in una nota il portavoce dell’associazione nazionale funzionari di polizia Girolamo Lacquaniti interviene in merito alle esternazioni della Professoressa di Cesare che durante la trasmissione “dì martedì” di ieri aveva detto, criticando il Ministro Piantedosi: “un ministro non può parlare come un questurino”.

 

Migranti: funzionari polizia, ‘questurino’ come ingiuria e’ indegno Roma, 1 mar. (LaPresse) – “Spiace dover ascoltare una stimata docente universitaria, una donna che tiene conferenze in prestigiose aule in Italia ed all’estero usare il termine ‘questurino’ in modo spregiativo ed ingiurioso durante una importante trasmissione televisiva. Solo per fornire uno spunto iniziale di riflessione alla professoressa, le vorremmo ricordare che tra i ‘questurini’ vantiamo il privilegio di annoverare il Questore Palatucci di cui saremo lieti di poterle raccontare le gesta. Domani, poi, ricorre il ventennale della morte di Emanuele Petri il cui sacrificio ha consentito di stroncare la rinascita delle nuove brigate rosse. Cosi’ come gradiremmo far conoscere alla professoressa Donatella di Cesare il quotidiano lavoro ‘sociale’ dei nostri uffici immigrazione e le anticrimine che soccorrono nell’ambito delle rispettive competenze migliaia di minori abbandonati o in situatosi violenza o disagio, spesso sopperendo alle mancanze di altri attori Istituzionali a cio’ direttamente deputati con interventi umanitari di soccorso pubblico che giungono alla consapevole autotassazione degli uomini delle forze dell’ordine presenti sugli scenari per il reperimento di cibo coperte libri, senza far mancare il proprio affetto umano”. Cosi’ in una nota il portavoce dell’associazione nazionale funzionari di polizia Girolamo Lacquaniti interviene in merito alle esternazioni della professoressa Donatella Di Cesare che durante la trasmissione Di Martedi’ di ieri ha detto, criticando il ministro Matteo Piantedosi che ‘un ministro non puo’ parlare come un questurino’. “Auspichiamo che alla professoressa venga ancora consentito di portare il proprio contributo nei dibattiti televisivi ma, crediamo, che prima debba porgere le sue pubbliche scuse per aver mancato di rispetto alle donne e gli uomini della Polizia di Stato che ha voluto bollare con tanto disprezzo come ‘questurini'”, ha concluso.

Polizia: Lacquaniti (Anfp), ‘spiace sentire da docente universitaria termine questurino’ Adn  “Spiace dover ascoltare una stimata docente universitaria, una donna che tiene conferenze in prestigiose aule in Italia ed all’estero usare il termine ‘questurino’ in modo spregiativo ed ingiurioso durante una importante trasmissione televisiva. Gradiremmo far conoscere alla professoressa Donatella di Cesare il quotidiano lavoro sociale dei nostri uffici immigrazione e anticrimine che soccorrono nell’ambito delle rispettive competenze migliaia di minori abbandonati o in situazioni di violenza o disagio, spesso sopperendo alle mancanze di altri attori istituzionali a ciò direttamente deputati con interventi umanitari di soccorso pubblico che giungono alla consapevole autotassazione degli uomini delle forze dell’ordine presenti sugli scenari per il reperimento di cibo coperte libri, senza far mancare il proprio affetto umano”. Così in una nota il portavoce dell’associazione nazionale funzionari di polizia Girolamo Lacquaniti interviene in merito alle esternazioni della Professoressa di Cesare che durante la trasmissione ‘Dì martedì’ di ieri aveva detto, criticando il Ministro Piantedosi: ‘un ministro non può parlare come un questurino'”.

“Auspichiamo che alla professoressa venga ancora consentito di portare il proprio contributo nei dibattiti televisivi ma crediamo che prima debba porgere le sue pubbliche scuse per aver mancato di rispetto alle donne e gli uomini della Polizia di Stato che ha voluto bollare con tanto disprezzo come ‘questurini'”, conclude il sindacalista

Sicurezza: Funzionarti p.s., no a “questurino” usato come ingiuria (AGI) – Roma, 1 mar. – “Spiace dover ascoltare una stimata  docente universitaria, una donna che tiene conferenze in  prestigiose aule in Italia ed all’estero usare il termine  ‘questurino’ in modo spregiativo ed ingiurioso durante una  importante trasmissione televisiva”. Il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Girolamo  Lacquaniti, commenta cosi’ le parole della professoressa di  Cesare che durante la trasmissione “Di’ Martedi’” ha detto,  criticando Piantedosi, “un ministro non puo’ parlare come un  questurino”.

“Solo per fornire uno spunto iniziale di riflessione alla  professoressa – continua Lacquaniti – le vorremmo ricordare che  tra i ‘questurini’ vantiamo il privilegio di annoverare il  questore Palatucci di cui saremo lieti di poterle raccontare le  gesta. Domani, poi, ricorre il ventennale della morte di  Emanuele Petri il cui sacrificio ha consentito di stroncare la  rinascita delle nuove Brigate rosse cosi’ come gradiremmo far  conoscere alla professoressa di Cesare il quotidiano lavoro  ‘sociale’ dei nostri uffici immigrazione e le anticrimine che  soccorrono nell’ambito delle rispettive competenze migliaia di  minori abbandonati o in situazioni di violenza o disagio, spesso  sopperendo alle mancanze di altri attori istituzionali con  interventi umanitari che giungono alla consapevole  autotassazione degli uomini delle forze dell’ordine presenti  sugli scenari per il reperimento di cibo coperte libri, senza  far mancare il proprio affetto umano”.

“Auspichiamo – conclude il portavoce dell’Anfp – che alla professoressa venga ancora consentito di portare il proprio contributo nei dibattiti televisivi ma, crediamo, che prima debba porgere le sue pubbliche scuse per aver mancato di rispetto alle donne e gli uomini della Polizia di Stato che ha  voluto bollare con tanto disprezzo come ‘questurini'”. (AGI)