AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA

PREF. FRANCO GABRIELLI

Oggetto: Questione dei Funzionari tecnici. Istituzione di una nuova Direzione Centrale – richiesta di incontro.

Negli ultimi anni gli aspetti tecnici e scientifici sono diventati sempre più importanti nelle attività dirette alla prevenzione e repressione dei reati.

Basti pensare ai sistemi informatici e a tutti gli strumenti tecnologici impiegati per il contrasto al crimine (telecamere, banche dati, software di analisi, di gestione, di riconoscimento facciale, di ricostruzione delle scene del crimine, di intercettazioni, banca dati del Dna, etc..), i quali hanno assunto un ruolo cruciale nel concreto esercizio delle funzioni di Autorità di Pubblica Sicurezza.

L’insufficiente disponibilità di mezzi tecnici e delle relative competenze professionali (come i supporti informatici, telematici ed elettronici, laboratori di analisi e di simulazione, mezzi di trasporto e equipaggiamento, percorsi formativi e di aggiornamento) non solo rende ardua e dispendiosa un’efficace lotta alla criminalità, così come la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, ma può incidere negativamente sulle capacità operative della stessa Polizia di Stato.

In questo quadro i Funzionari tecnici costituiscono una preziosa risorsa che ancora deve essere adeguatamente valorizzata.

È all’esame del Parlamento nel Dl 34/2020 l’istituzione, nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, di una nuova Direzione Centrale che avrà il compito di coordinare sia le attività di Polizia Scientifica, sia quelle svolte dalla Polizia Postale e della Comunicazione.

Essa rappresenta certamente un’occasione per avviare un processo costruttivo teso ad armonizzare le componenti dei funzionari di Polizia sia del ruolo ordinario che del ruolo tecnico, anche sotto il profilo dello sviluppo della carriera dirigenziale. Inoltre, costituirebbe sicuramente quella, e non il livello territoriale, la sede più idonea ad affrontare le specifiche tematiche organizzative e funzionali della Polizia Scientifica, nonché di valorizzazione dei funzionari tecnici e di innovazione dei settori della scientifica e della cibernetica.

Sarebbe infatti, a nostro parere, un errore strategico limitare la portata di questa opportunità organizzativa al mero accorpamento in un’unica direzione del Servizio di Polizia Scientifica e del Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Va evitato, come spesso accade in casi simili, che tutto cambi affinché nulla cambi: altrimenti la costituzione  della nuova Direzione Centrale verrebbe percepita come lo stratagemma per avere un posto funzione in più da Dirigente Generale, e sarebbe ingiusto sia per l’Amministrazione sia per il futuro Direttore Centrale data l’importanza del progetto.

Il personale della carriera dei funzionari ordinari che svolgono funzioni di polizia, come quello della carriera dei funzionari tecnici, hanno pari dignità al servizio della sicurezza del Paese.

Occorre, dunque superare quelle derive culturali divisive che possono addirittura condurre ad un conflitto interno agli uffici.

Siamo, quindi, persuasi che l’azione riorganizzativa non possa non essere connessa alla dinamica della progressione in carriera. Per cui occorre avere anche la volontà di incrementare in modo adeguato i posti funzione da primo dirigente del ruolo tecnico: è questo lo snodo principale della motivazione del personale, essendo i funzionari di questo ruolo più numerosi di quello ordinario nella costituenda Direzione Centrale.

Ad esso si collega, anche, il problema della cosiddetta “gerarchia imperfetta” tra le diverse carriere della Polizia di Stato per quanto concerne le attività di supplenza negli uffici dell’Amministrazione da parte dei funzionari tecnici in caso di assenza del titolare, che,  secondo la Direzione Centrale per le Risorse Umane, può essere assunta dal dipendente con la qualifica più elevata, indipendentemente dal ruolo di appartenenza.

È di tutta evidenza che la linea finora adottata dalla succitata Direzione Centrale nell’attuare correttamente il principio gerarchico, persegue la finalità di tutelare in modo armonico la formazione, l’anzianità di servizio, le competenze, la motivazione e la dignità di tutto il personale in base al livello di responsabilità, indipendentemente dalla carriera di appartenenza.

Infatti, così si garantiscono sia la funzionalità, sia l’unitarietà degli uffici stessi dell’Amministrazione. Rompere questo principio significa mettere in crisi qualsiasi assetto organizzativo in quanto verrebbe compromessa alla base la stessa motivazione del personale dirigente, e negli uffici si creerebbero frustrazioni ed amarezze che inevitabilmente si trasformerebbero in insidiosi conflitti a danno dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi resi ai cittadini. Al riguardo, occorre prestare la massima attenzione a certe avventate ed irrazionali ipotesi contenute nel progetto di riforma del regolamento di servizio.  

Last, but not least , direbbero gli anglofoni, occorre elevare per evidenti motivi di perequazione tra Servizi la dirigenza dei Gabinetti Regionali di Polizia Scientifica di Roma, Milano, Padova, Palermo, Torino e Napoli alla qualifica di dirigente superiore, infatti, nel progetto di Riorganizzazione dei posti di funzione del personale dirigente della Polizia di Stato, il servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha sei posti funzione da dirigente superiore sul territorio.

Per quanto sopra esposto, Le chiediamo un incontro, in quanto le problematiche che affliggono i funzionari che svolgono le attività della carriera tecnico-scientifica si trascinano da troppo tempo.

      Enzo Marco Letizia

LETTERA CAPO POLIZIA 11 GIUGNO 2020