Signor Presidente, Le chiediamo di aiutarci a far crescere un clima di civiltà nel quale la violenza sia bandita e una rinnovata solidarietà si stabilisca intorno a chi è chiamato a gestire emergenze difficili e delicate.

Perché, poi, in caso di errore, noi lo sappiamo bene, siamo oggetti di polemiche strumentali nei mass media, cui spesso viene delegato dal montante conformismo il compito di stabilire i confini fra il giusto e l’ingiusto e quindi di attribuire le responsabilità̀ di quel che accade. Attribuzioni molto spesso, è amaro constatarlo, a senso unico. Noi Poliziotti democratici figli della “riforma di polizia” che affonda le sue radici sociali e culturali, nei dimenticati scontri di Valle Giulia, crediamo invece di avere cultura e sensibilità̀ istituzionale che non merita processi sommari che finiscono per avere una funzione oracolare e sanzionatoria.