Dall’8 al 10 aprile si terrà a Padova, presso l’Hotel Plaza, Via Milano 40, il seminario “Comunicazione interna ed esterna dell’identità del funzionario di polizia – Metodi e contenuti”, al quale è prevista la partecipazione di esperti della comunicazione, rivolto a tutti i rappresentanti dell’Associazione sia a livello locale che nazionale (consiglieri nazionali, segretari regionali e provinciali, referenti e probiviri), nel quadro delle iniziative volte a promuovere gli strumenti di coesione culturale dell’ANFP e di comunicazione interna ed esterna per strutturare lo spirito di appartenenza.
Rammentare e proseguire l’analisi dell’identità del funzionario di polizia con i nostri quadri, in una realtà nazionale in evoluzione sotto diversi profili, tra cui anche quella della sicurezza ed i suoi modelli attuativi, non solo è preliminare alla realizzazione di qualsiasi programma dell’Associazione (come ad esempio quello di perseguire l’obiettivo di una riforma unitaria e dirigenziale della carriera, senza perdere mai la fiducia di conseguirla nonostante gli ostacoli), bensì contribuisce alla formazione degli stessi su cui dobbiamo investire maggiori risorse e tempo.
È ormai convinzione consolidata che la comunicazione non sia solo uno strumento o un valore aggiunto, bensì essa è uno dei capisaldi dell’azione di una organizzazione, soprattutto se si tratta di un soggetto rappresentativo e portatore di interessi coincidenti anche con quelli generali della collettività.
Molti osservatori sostengono che viviamo una fase storica nella quale c’è molta comunicazione e poca informazione. Nel caso dell’Associazione la dimensione “etica” della comunicazione consiste nella sua qualità, naturalmente “pubblica” se è vero, come è vero, che si tratta di un soggetto rappresentativo di aspettative ed esigenze di una categoria professionale, che sono coincidenti con interessi, necessità e aspettative generali, come quelli della sicurezza, della tutela di diritti e dell’armoniosa convivenza dei cittadini. Un incremento di trasparenza, una valorizzazione dell’identità dei nostri associati, con l’accreditamento come autorevoli depositari di valori democratici possono fare della comunicazione dell’Associazione un motore di responsabilità e consapevolezza in grado di dare frutti ben oltre i confini dell’organizzazione, facendo germinare fiducia e riconoscimento nelle istituzioni democratiche e nei soggetti che ne sono custodi.
Proprio per questo motivo, la prima fase dell’analisi passa dal cantiere della comunicazione.
L’opzione scelta è quella di predisporre moduli e format che mettano in condizione tutti gli associati di acquisire la competenza per comunicare ed informare in tempo reale, sui temi della categoria e di proporsi come speaker, soggetto di consulenza e di opinione su quelli generali, grazie a una autorevolezza scaturita oltre che dall’esperienza e dalla consapevolezza dei problemi maturata dall’attività di ascolto della voce del territorio, dalla conoscenza acquisita delle modalità di raccolta, comunicazione e trasmissione delle esigenze e delle aspettative dei funzionari e dei cittadini, in larga parte coincidenti. Le tematizzazioni strategiche saranno dunque quelle dell’identità del funzionario, dell’attività sindacale, della sicurezza.

Roma, 7 aprile 2011

(ANSA) – PADOVA, 9 APR – Il ruolo della comunicazione nelle competenze e nell’attività dei funzionari di polizia è stato il tema al centro di un seminario a Padova promosso dall’Associazione nazionale funzionari di Polizia. La riunione é stata caratterizzata oggi dalla presentazione di un libro sulle varie tematiche legate ai passaggi “dal controllo del territorio alla certezza della pena”, a cura di Francesco Carrer, che ha visto la partecipazione del sindaco di Padova Flavio Zanonato, delegato alla sicurezza dell’Anci, e del questore di Venezia Fulvio Della Rocca. I lavori sono stati aperti dal segretario dell’associazione, Enzo Marco Letizia che ha centrato l’attenzione sul tema dell’interrelazione istituzionale per garantire la sicurezza dei cittadini. Letizia ha evidenziato come sia necessario evitare sovrapposizioni di ruoli, ma anche che proprio dalle diverse competenze delle realtà presenti sul territorio si arrivi ad ottenere il massimo del risultato. A tale proposito ha ricordato i risultati ottenuti sul fronte della sicurezza negli stadi grazie anche alla collaborazione delle società calcistiche. Da parte sua Zanonato ha evidenziato che sul tema della sicurezza “un conto è fare diagnosi un conto è dare le terapie, indicando che uno degli errori sia quello di pensare che sia possibile risolvere i problemi sociali con la sola repressione”. Per Zanonato bisogna affrontare i problemi nella loro complessità e cercare le soluzioni passo dopo passo considerando, che anche la repressione è una delle realtà di cui bisogna tener conto. “Questo modo di ragionare – ha detto, evidenziando il continuo rapporto instaurato in questi anni con la Questura e le altre forze dell’ordine presenti in città – me l’ha insegnato la polizia”. Il Questore di Venezia ha invece evidenziato la costante presenza degli organi di polizia sul territorio e ricordato che il collegamento con gli enti locali é fondamentale. “Noi ci siamo – ha detto – e siamo in sintonia con le esigenze degli enti locali e delle istituzioni”. (ANSA).

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