18-9logo-anfp_2NO ALLA MILITARIZZAZIONE DELLA SICUREZZA AMBIENTALE

Il DIRFOR, Sindacato dei Dirigenti e Direttivi del Corpo Forestale dello Stato e l’ANFP, Associazione Nazionale dei Funzionari della Polizia di Stato,

• preso atto della volontà legislativa di procedere allo smembramento del Corpo forestale dello Stato attraverso la riallocazione delle funzioni di polizia ambientale ad un’altra Forza di Polizia;
• riconosciuta la specifica professionalità del personale e della struttura organizzativa del Corpo forestale dello Stato nella tutela dell’ambiente, in materia di sicurezza agroalimentare, nella sorveglianza delle aree naturali protette, nella salvaguardia delle riserve naturali statali destinate alla conservazione della biodiversità animale e vegetale, nella gestione di particolari emergenze di protezione civile;
• ritenendo il dibattito politico assolutamente carente, nell’analisi e nelle motivazioni, in relazione alle funzioni istituzionali di salvaguardia dell’ambiente attualmente svolte e agli strumenti organizzativi del Corpo forestale dello Stato, con la conseguente minimizzazione dell’importanza del servizio prestato a favore delle variegate esigenze delle popolazioni rurali, già deboli per rappresentanza e peso sociale al pari delle ridotte dimensioni del Corpo forestale dello Stato, se commisurato alle altre Forze di Polizia;
• rilevando come un approccio meramente liquidatorio dell’assorbimento di una Forza di Polizia in altra Forza di Polizia risulta dequalificante, oltre che semplicistico, sotto il profilo comunicativo relativamente agli effetti sull’efficienza del sistema di complessiva protezione ambientale del territorio, e sotto il profilo sostanziale in assenza di un preventivo, approfondito e urgente processo di studio delle gravi questioni ambientali del Paese e dei conseguenti metodi e strumenti idonei alla loro soluzione;
• considerato che la risposta professionale del Corpo forestale dello Stato alle emergenze ambientali e del territorio deriva dalla sommatoria delle molteplici competenze tecniche, scientifiche e giuridiche, sia quale patrimonio culturale consolidato dei singoli operatori, sia quale risultato della multifunzionalità organizzativa delle singole strutture operative;
• ritenuto che il Paese abbia la necessità che si mantenga l’assoluta continuità nell’erogazione dei servizi resi all’attualità, nonché storicamente, dal Corpo forestale dello Stato qualunque sia l’assetto normativo ed organizzativo che lo stesso assumerà in seguito alla riforma in itinere;
• considerato che la volontà del legislatore, tuttavia, sembra quella di procedere ad una diminuzione dei Corpi di Polizia attraverso lo smembramento del C.f.S. ed il suo assorbimento nei Carabinieri, nonostante le importanti differenziazioni funzionali, il diverso ordinamento giuridico – civile per gli uni e militare per gli altri – e contro la volontà del personale forestale, assolutamente discorde sulla collocazione della Forestale nelle Forze Armate e nel Ministero della Difesa;
• ricordata la specifica vocazione del Corpo forestale dello Stato nell’Educazione Ambientale e nella difesa del Paesaggio, sia attraverso la gestione diretta di aree protette, sia attraverso la comunicazione di prossimità, quale strumento elettivo per la trasmissione dei valori di civiltà, di solidarietà e di sviluppo sostenibile per le giovani generazioni;
• ritenuto che il risparmio economico perseguibile con una tale riforma è del tutto irrisorio e totalmente annullato, se non addirittura superato dall’enorme danno per l’immediata dispersione delle conoscenze tecniche costruite dallo Stato con ingenti investimenti e per il vuoto generato dalla mancanza dei necessari controlli territoriali di prevenzione e protezione, non garantite dalla diluizione anonima nei reparti territoriali dei Carabinieri;
• considerato che nell’eventuale ipotesi, cui pur si è contrari, di scomparsa del Corpo forestale dello Stato, unica soluzione risulta essere l’assorbimento nella Polizia di Stato che nella propria organizzazione meglio riuscirebbe a mantenere un adeguato livello di tutela ambientale e che si caratterizza per il medesimo ordinamento civile e non militare, con conseguente omogeneità di formazione, impostazione e funzioni;

denunciano concordemente

che, nell’eventualità dell’assorbimento delle funzioni del C.f.S. nell’Arma dei Carabinieri, andranno definitivamente perduti gli elementi caratterizzanti ed imprescindibili dell’identità del Corpo forestale dello Stato, ovvero i profili di versatilità, efficacia, specializzazione, efficienza e autonoma formazione, che avrebbero potuto essere la base di una moderna Forza di Polizia Ambientale e Forestale, in dettaglio:
• la perdita di plurime specialità nella difesa ambientale organizzate in profili professionali specifici, metodologicamente organizzati in relazione alle attività, agli obiettivi operativi ed alle funzioni di controllo e di monitoraggio ambientale;
• la scopertura del territorio per molti anni, causata dalla perdita della presenza fisica dei Forestali secondo le esigenze di tipicità e di criticità ambientali, in quanto l’organizzazione sarebbe annullata nelle esigenze di una polizia militare e generalista;
• la scomparsa di una struttura flessibile e dunque predisposta a soluzioni elastiche e modulari alle emergenze ambientali e di protezione civile;
• la cancellazione dei percorsi di formazione ed aggiornamento specifici, tesi alla concentrazione a livello individuale di capacità plurime nelle funzioni di controllo, di monitoraggio e di soccorso;
• una notevole modificazione del complessivo “sistema sicurezza” del nostro Paese, attraverso la militarizzazione delle attività di specifica competenza e del controllo del territorio ad esse correlato, assolutamente distonica rispetto al modello di gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica delineato dalla normativa vigente.

Chiedono, altresì:

di voler riconsiderare l’intero provvedimento di smantellamento del Corpo forestale dello Stato e di frammentazione delle funzioni svolte, affinché vengano mantenuti e valorizzati unitariamente gli elementi organizzativi imprescindibili per la conservazione ed il potenziamento di tali competenze, nel rispetto del profilo identitario organizzativo del Corpo forestale, attraverso le seguenti azioni:
• conservazione dei comandi stazione e delle strutture territoriali a presidio delle aree montane, rurali e naturali;
• conservazione della struttura professionale organizzativa e gerarchica territoriale;
• riferimento organizzativo ad una struttura centrale dedicata per la Polizia Ambientale e Forestale Dipartimento/Direzione Centrale presso la Polizia di Stato;
• mantenimento e sviluppo delle relazioni e delle partnership con le Regioni (convenzioni per il territorio e per l’ambiente);
• mantenimento dei rapporti funzionali di controllo e di conservazione nelle aree protette;
• mantenimento dei rapporti funzionali con altri Ministeri per le politiche di settore;
• conservazione e sviluppo di una filiera formativa dedicata (scuola e accademia ambientale e forestale)
• mantenimento di una propria dotazione meccanizzata ed aerea finalizzata all’assolvimento dei compiti d’istituto.

Roma, 21 luglio 2015

LETTERA CAPIGRUPPO SENATO

LETTERA CAPIGRUPPO CAMERA

LETTERA A MINISTRI