372-la_repubblicaNoi, che come molti italiani, tutti i giorni tiriamo la cinghia, ci permettiamo di dare alcuni concreti suggerimenti:
• Efficienza nell’uso delle tecnologie e nell’impiego delle risorse umane restituendo i Poliziotti alla Polizia: presso le Prefetture, Ministeri, altri Uffici centrali, regionali ed in Autorità varie, i Poliziotti sono utilizzati come “portieri, autisti e centralinisti”. Mentre nelle grandi e medie città si ha spesso difficoltà a rispondere anche alle chiamate del 113 e mancano risorse per formare i quadri, studiare i fenomeni trasgressivi e combattere il crimine. Nelle sole Prefetture ed al Ministero dell’Interno sono impegnati impropriamente circa 3000 uomini, che equivalgono a tre volanti in più, sulle 24 ore, per ogni provincia italiana. Si investa in tecnologie avanzate, si utilizzino se necessario, guardie giurate e personale civile, ma si restituiscano i Poliziotti alla Polizia;
• Organizzazione più razionale delle auto “blu”, dei mezzi e dei servizi di scorta: troppi uffici si occupano, di auto ministeriali, di scorte di sicurezza a politici e potenti, con una moltiplicazione dei costi organizzativi e di addestramento. Mentre questa voragine inghiotte miliardi di euro dei cittadini e costituisce una fonte di malcostume, a volte solo per alimentare i privilegi discutibili di Vip veri o presunti, oltre il 60% delle imbarcazioni, degli aerei e degli elicotteri operativi della Polizia di Stato sono a terra per mancanza di manutenzione, di pezzi di ricambio, di carburanti. E’, perciò, necessario che la scure si abbatta sulle auto “blu” di Ministeri, Enti Pubblici e Locali e non sulla Sicurezza;
• Riduzione della pratica di outsourcing. La pratica gestionale di affidare a soggetti esterni, consulenti o società amiche di influenti, ha prodotto una incoerente moltiplicazione dei progetti e degli appalti, ha determinato onerosissime inefficienze, ha indotto una lievitazione esponenziale dei costi di acquisizione dei mezzi e delle tecnologie, non sempre affidabili, dei sistemi informatici e telematici;
• Valorizzazione e promozione delle professionalità interne, apertura a nuove risorse. La Polizia ha, al suo interno, grandi professionisti e potenzialità tecniche inespresse o sottoimpiegate che, con modesti investimenti e un approccio creativo coraggioso, potrebbero essere messe al servizio del Paese. Le Scuole, i laboratori tecnici, gli istituti di medicina legale potrebbero essere largamente utilizzate per le esigenze formative anche del personale delle Polizie locali ed estere evitando costose duplicazioni. L’integrazione e il coinvolgimento anche dei giovani figli di immigrati, oltre a favorire l’affermarsi di una cultura della cittadinanza, impegnerebbe nella lotta alle mafie e alla malavita d’importazione forze fresche più incisive per fronteggiare un fenomeno non del tutto conosciuto;
• Controllo sulla spesa immobiliare. Dovrebbe essere esercitata un’attenta vigilanza sulle operazioni di dismissione, sui frettolosi interventi di cartolarizzazione, sulle azioni di decentramenti e sulla pratica degli affitti milionari, che in questi anni hanno moltiplicato le spese per le strutture e le infrastrutture, a favore di ben individuabili imprenditori del mattone;
• Motivazione al risparmio per i Dirigenti ed i Poliziotti. La manovra finanziaria si rivela iniqua negli obiettivi e poco lungimirante nei modi: taglia molto e non premia. Non sono previsti incentivi per quanti, con buone idee o altrettanto buone pratiche di gestione, riescano a conseguire sensibili risparmi di esercizio, con una strategia di persuasione al buon governo che ha funzionato con successo in altri Paesi.

Scarica File

Scarica File