L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime pieno apprezzamento per le parole del Capo della Polizia, Prefetto Vittorio Pisani, rilasciate nell’intervista odierna a La Stampa in merito ai fatti del 28 novembre scorso e all’assalto alla redazione del quotidiano torinese.

Le considerazioni del Capo della Polizia offrono una lettura lucida e responsabile di un fenomeno che, pur minoritario in termini statistici, rappresenta un campanello d’allarme per la tenuta democratica e per il rispetto delle libertà costituzionali. Ogni attacco a una sede giornalistica, a un presidio istituzionale o a un luogo simbolico della vita pubblica non può essere ridotto a gesto episodico o superficiale: esso rappresenta un vulnus al pluralismo, al confronto democratico e al principio – irrinunciabile – che la libertà di manifestare non può mai trasformarsi in violenza o intimidazione.

Condividiamo la riflessione del Capo della Polizia secondo cui l’attuale scenario richiede strumenti e approcci nuovi, capaci di fronteggiare una conflittualità fluida e talvolta non organizzata, alimentata da dinamiche social e dal concetto – sempre più diffuso – del “lupo solitario”. La prevenzione, il monitoraggio dei rischi e la gestione dell’ordine pubblico sono attività quotidiane che i nostri funzionari svolgono con competenza e professionalità, garantendo in ogni circostanza sia il diritto a manifestare pacificamente sia la tutela della sicurezza collettiva.

È un richiamo importante anche quello alla consapevolezza. Troppo spesso chi agisce in modo violento non coglie la gravità dei gesti compiuti, né le conseguenze – giudiziarie e sociali – che essi comportano. Serve un lavoro educativo e culturale, che coinvolga istituzioni, scuola, famiglie e reti civili; serve un dialogo costante con i più giovani affinché comprendano che la protesta è legittima solo se resta nel perimetro della legalità.

I funzionari della Polizia di Stato continueranno ad assicurare impegno, equilibrio e professionalità al servizio del Paese, con l’obiettivo di prevenire e contenere ogni forma di degenerazione, tutelare gli operatori in strada e garantire ai cittadini un esercizio sicuro delle libertà democratiche.

Così in una nota Enzo Letizia Segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari Di Polizia

 

Sicurezza: funzionari polizia, manifestare sì, violenza no (AGI) – Roma, 10 dic. – L’Associazione nazionale funzionari di polizia esprime “pieno apprezzamento” per le parole del capo della Polizia, Vittorio Pisani, rilasciate nell’intervista a La Stampa in merito all’assalto alla redazione del quotidiano torinese.    “Le considerazioni del capo della Polizia – scrive Enzo Letizia, segretario dell’Associazione – offrono una lettura lucida e responsabile di un fenomeno che, pur minoritario in termini statistici, rappresenta un campanello d’allarme per la tenuta democratica e per il rispetto delle libertà costituzionali. Ogni attacco a una sede giornalistica, a un presidio istituzionale o a un luogo simbolico della vita pubblica non può essere ridotto a gesto episodico o superficiale: esso rappresenta un vulnus al pluralismo, al confronto democratico e al principio – irrinunciabile – che la libertà di manifestare non può mai trasformarsi in violenza o intimidazione”.    “Condividiamo la riflessione del capo della Polizia – continua Letizia – secondo cui l’attuale scenario richiede strumenti e approcci nuovi, capaci di fronteggiare una conflittualità fluida e talvolta non organizzata, alimentata da dinamiche social e dal concetto sempre più diffuso del ‘lupo solitario’. La prevenzione, il monitoraggio dei rischi e la gestione dell’ordine pubblico sono attività quotidiane che i nostri funzionari svolgono con competenza e professionalità, garantendo in ogni circostanza sia il diritto a manifestare pacificamente sia la tutela della sicurezza collettiva. È un richiamo importante anche quello alla consapevolezza. Troppo spesso chi agisce in modo violento non coglie la gravità dei gesti compiuti, né le conseguenze giudiziarie e sociali che essi comportano. Serve un lavoro educativo e culturale, che coinvolga istituzioni, scuola, famiglie e reti civili; serve un dialogo costante con i più giovani affinché comprendano che la protesta è legittima solo se resta nel perimetro della legalità”. I funzionari della Polizia di Stato “continueranno ad assicurare impegno, equilibrio e professionalità al servizio del Paese, con l’obiettivo di prevenire e contenere ogni forma di degenerazione, tutelare gli operatori in strada e garantire ai cittadini un esercizio sicuro delle libertà democratiche”.