“Il caso del cantante neo melodico che ha postato un video che riproduce il rito di affiliazione mafiosa non è un fatto di colore ma un grave e pericoloso esempio di quelle forme di sub cultura di cui si nutrono la mafia ed i mafiosi. “.
“Bene ha fatto il Questore di Catania ad intervenire con gli strumenti propri dell’autorità provinciale di sicurezza ed apprezziamo l’azione della procura etnea che ha iscritto questo personaggio nel registro degli indagati”
“Per troppo tempo rappresentazioni distorte e stereotipate hanno dato della mafia una immagine edulcorata o addirittura con presunti codici di onore”
“La storia del nostro Paese ha dimostrato che in queste organizzazioni criminali non v’è null’altro che violenza e disprezzo del prossimo, fossero anche bambini”
“Per questo crediamo che azioni di apologia del crimine meritino sempre la ferma risposta dello Stato e l’applicazione puntuale delle norme”
Così in una nota il portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Girolamo Lacquaniti, interviene sul caso del cantante etneo che ha realizzato un video riproducente la “punciuta “, tipico rituale mafioso.

Mafia: funzionari polizia, apologia crimine va sempre fermata =
(AGI) – Roma, 9 set.- “Il caso del cantante neo melodico che ha postato un video che riproduce il rito di affiliazione mafiosa non e’ un fatto di colore ma un grave e pericoloso esempio di quelle forme di sub cultura di cui si nutrono la mafia ed i mafiosi”. Lo afferma Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione nazionale funzionari polizia, sottolineando che “bene ha fatto il questore di Catania ad intervenire con gli strumenti propri dell’autorita’ provinciale di sicurezza: apprezziamo l’azione della procura etnea che ha iscritto questo personaggio nel registro degli indagati” “Per troppo tempo – continua Lacquaniti – rappresentazioni distorte e stereotipate hanno dato della mafia una immagine edulcorata o addirittura con presunti codici di onore. La storia del nostro Paese ha dimostrato che in queste organizzazioni criminali non v’e’ null’altro che violenza e disprezzo del prossimo, fossero anche bambini. Per questo crediamo che azioni di apologia del crimine meritino sempre la ferma risposta dello Stato e l’applicazione puntuale delle norme” (AGI)