Nel 43° anniversario dell’assassinio del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di polizia Domenico Russo, l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia si stringe nel ricordo di coloro che hanno pagato con la vita l’impegno nella difesa dello Stato e della legalità.
La strage di via Carini resta una ferita profonda nella coscienza del Paese, ma anche un faro che indica la strada: la lotta alla mafia non può conoscere tregue né cedimenti.
Il Generale Dalla Chiesa aveva compreso, prima di molti altri, che la mafia si combatte non solo con la forza dello Stato ma con la forza della società civile, con istituzioni credibili e con una memoria vigile e condivisa.
Per questo, oggi, ricordare non è un atto formale né un rito retorico: è un antidoto contro il veleno dell’indifferenza e della rassegnazione, il più potente alleato delle organizzazioni criminali.
La memoria deve trasformarsi in responsabilità quotidiana, in scelta etica e professionale, in testimonianza viva che guidi le nuove generazioni.
L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia rinnova l’impegno a custodire e trasmettere questa memoria, consapevole che la forza dello Stato risiede anche nella capacità di non dimenticare e di tradurre il sacrificio di chi ci ha preceduto in un impegno rinnovato di legalità e giustizia.
Così in una nota Enzo Letizia segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia
Dalla Chiesa: Anfp, memoria come antidoto alla mafia
Roma, 3 set. (LaPresse) – “Nel 43° anniversario dell’assassinio del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di polizia Domenico Russo, l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia si stringe nel ricordo di coloro che hanno pagato con la vita l’impegno nella difesa dello Stato e della legalita’. La strage di via Carini resta una ferita profonda nella coscienza del Paese, ma anche un faro che indica la strada: la lotta alla mafia non puo’ conoscere tregue ne’ cedimenti. Il Generale Dalla Chiesa aveva compreso, prima di molti altri, che la mafia si combatte non solo con la forza dello Stato ma con la forza della societa’ civile, con istituzioni credibili e con una memoria vigile e condivisa. Per questo, oggi, ricordare non e’ un atto formale ne’ un rito retorico: e’ un antidoto contro il veleno dell’indifferenza e della rassegnazione, il piu’ potente alleato delle organizzazioni criminali”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia.(Segue)
Roma, 3 set. (LaPresse) – “La memoria deve trasformarsi in responsabilita’ quotidiana, in scelta etica e professionale, in testimonianza viva che guidi le nuove generazioni. L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia rinnova l’impegno a custodire e trasmettere questa memoria, consapevole che la forza dello Stato risiede anche nella capacita’ di non dimenticare e di tradurre il sacrificio di chi ci ha preceduto in un impegno rinnovato di legalita’ e giustizia”, conclude.
Anfp, ricordare il generale Dalla Chiesa non e’ un atto formale ‘E’ un antidoto contro il velene dell’indifferenza’ (ANSA) – ROMA, 03 SET – “Nel 43° anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di polizia Domenico Russo, l’Associazione nazionale funzionari di polizia si stringe nel ricordo di coloro che hanno pagato con la vita l’impegno nella difesa dello Stato e della legalita’”. Cosi’ Enzo Letizia, segretario dell’Associazione.
“La strage di via Carini – afferma Letizia – resta una ferita profonda nella coscienza del Paese, ma anche un faro che indica la strada: la lotta alla mafia non puo’ conoscere tregue ne’ cedimenti. Il generale Dalla Chiesa aveva compreso, prima di molti altri, che la mafia si combatte non solo con la forza dello Stato ma con la forza della societa’ civile, con istituzioni credibili e con una memoria vigile e condivisa.Per questo, oggi, ricordare non e’ un atto formale ne’ un rito retorico: e’ un antidoto contro il veleno dell’indifferenza e della rassegnazione, il piu’ potente alleato delle organizzazioni criminali”.
“La memoria – prosegue il segretario dell’Anfp – deve trasformarsi in responsabilita’ quotidiana, in scelta etica e professionale, in testimonianza viva che guidi le nuove generazioni. L’Associazione nazionale funzionari di polizia rinnova l’impegno a custodire e trasmettere questa memoria, consapevole che la forza dello Stato risiede anche nella capacita’ di non dimenticare e di tradurre il sacrificio di chi ci ha preceduto in un impegno rinnovato di legalita’ e giustizia”. (ANSA)
ADNCRO Mafia: Anfp, ‘anniversario assassinio Dalla Chiesa, ricordare antidoto contro veleno indifferenza’
“Nel 43esimo anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di polizia Domenico Russo, l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia si stringe nel ricordo di coloro che hanno pagato con la vita l’impegno nella difesa dello Stato e della legalità. La strage di via Carini resta una ferita profonda nella coscienza del Paese, ma anche un faro che indica la strada: la lotta alla mafia non può conoscere tregue né cedimenti”. Così in una nota Enzo Letizia segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia.
“Il generale Dalla Chiesa aveva compreso, prima di molti altri, che la mafia si combatte non solo con la forza dello Stato ma con la forza della società civile, con istituzioni credibili e con una memoria vigile e condivisa. Per questo, oggi – spiega – ricordare non è un atto formale né un rito retorico: è un antidoto contro il veleno dell’indifferenza e della rassegnazione, il più potente alleato delle organizzazioni criminali. La memoria deve trasformarsi in responsabilità quotidiana, in scelta etica e professionale, in testimonianza viva che guidi le nuove generazioni. L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia rinnova l’impegno a custodire e trasmettere questa memoria, consapevole che la forza dello Stato risiede anche nella capacità di non dimenticare e di tradurre il sacrificio di chi ci ha preceduto in un impegno rinnovato di legalità e giustizia”.
Dalla Chiesa: funzionari ps, la memoria come antidoto alla mafia
(AGI) – Roma, 3 set. – Nel 43esimo anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di polizia Domenico Russo, l’Associazione nazionale funzionari di polizia “si stringe nel ricordo di coloro che hanno pagato con la vita l’impegno nella difesa dello Stato e della legalita’. La strage di via Carini resta una ferita profonda nella coscienza del Paese, ma anche un faro che indica la strada: la lotta alla mafia non puo’ conoscere tregue ne’ cedimenti”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia, segretario dell’associazione.
“Il generale Dalla Chiesa – ricorda Letizia – aveva compreso, prima di molti altri, che la mafia si combatte non solo con la forza dello Stato ma con la forza della societa’ civile, con istituzioni credibili e con una memoria vigile e condivisa. Per questo, oggi, ricordare non e’ un atto formale ne’ un rito retorico: e’ un antidoto contro il veleno dell’indifferenza e della rassegnazione, il piu’ potente alleato delle organizzazioni criminali. La memoria deve trasformarsi in responsabilita’ quotidiana, in scelta etica e professionale, in testimonianza viva che guidi le nuove generazioni.
L’Associazione nazionale funzionari di polizia rinnova l’impegno a custodire e trasmettere questa memoria, consapevole che la forza dello Stato risiede anche nella capacita’ di non dimenticare e di tradurre il sacrificio di chi ci ha preceduto in un impegno rinnovato di legalita’ e giustizia”. (AGI)