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testo integrale dal sito de “La Repubblica.it

Il mitra in dotazione alle forze dell’ordine italiane è vecchio. Obsoleto. Non più idoneo ad affrontare il rischio del terrorismo dell’Is. A mezzo secolo dalla sua ideazione, l’M12, la pistola mitragliatrice calibro 9 mm Parabellum sta per andare in “soffitta”. È il simbolo delle pattuglie della polizia e dei carabinieri e della finanza.

Un po’ come il Kalashnikov per i russi, l’M16 per gli americani, la Skorpion per i Cechi, e l’Uzi per gli israeliani. Ce l’avevano i Nocs – il reparto delle forze speciali voluto dall’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga – durante la liberazione del generale Usa, Dozier. Oltreché da polizia, carabinieri e Finanza, in Italia è adottata anche da alcuni Corpi speciali dell’Esercito e della Marina, paracadutisti del Col Moschin e incursori di Comsubin.
Mitraglietta M12: 50 anni di storia

Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, ha istituito nei giorni scorsi al Viminale una commissione presieduta dal vicario Alessandro Marangoni incaricata di analizzare riservatamente il superamento di questa arma. Progettata e fabbricata dalla Beretta a partire dal 1961, fu venduta anche a polizie ed eserciti stranieri in Centroamerica ed in alcuni Paesi arabi, in Brasile e in Indonesia.

Dai canali di traffico d’armi provenienti da questi Paesi, l’M12 finì anche negli arsenali delle formazioni terroristiche degli anni Settanta. Le Brigate Rosse se ne servirono per il sequestro ed omicidio di Aldo Moro. Uno degli appartenenti al gruppo di fuoco sparò tre colpi con questa mitraglietta. Durante l’assalto all’ambasciata americana a Saigon nel 1968, gli agenti della Cia erano armati di Beretta M12. La Libia fornì inoltre questa mitraglietta all’Ira, che le impiegò in diversi attentati.

Il Viminale sta per ritirare l’M12 perché da tempo è considerato “non più idoneo all’impiego nei servizi di controllo del territorio”. Oggi le pattuglie sono formate da due agenti e nei contesti operativi mentre uno è alla guida della volante, l’altro potrebbe avere le mani occupate per impugnare l’M12. È facile capire come mai questo tipo di arma, in caso di azione in un centro cittadino, possa essere più d’intralcio che d’aiuto. Senza contare che lo sparo a raffica (nell’ordine dei 550 colpi al minuto), in zone molto frequentate, determina un rischio elevatissimo che proiettili vaganti possano uccidere passanti.

Ma a rendere obsoleta l’arma sono anche i nuovi scenari aperti dal terrorismo internazionale. L’M12 spara le stesse cartucce della pistola, a circa 50 metri. E dunque non può competere con i fucili d’assalto imbracciati, ad esempio, dai terroristi dell’Is in Francia. “Anche alla luce di quanto accaduto recentemente in Francia – osserva Lorena La Spina, segretario nazionale dei Funzionari di polizia – si evidenzia l’esigenza di adeguare l’armamento in dotazione, al fine di assicurare una reale capacità di intervento, nella duplice ottica di una maggiore tutela della collettività e del nostro personale. Qualunque soluzione sarà presa dal Viminale, dovranno essere comunque previsti adeguati percorsi formativi per l’uso delle nuove armi”. Il mondo politico accoglie positivamente il “pensionamento” del mitra simbolo delle forze dell’ordine italiane.

“È una buona notizia – commenta Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza per il Pd – va avanti il piano di ammodernamento delle forze dell’ordine, sommato al lavoro complessivo di ottimizzazione che stiamo conducendo insieme a Palazzo Chigi”. La Commissione riservata del Viminale sta esaminando tutto il sistema d’armi della Polizia, compresa la pistola. Da quel che si è saputo, la Beretta calibro 92 parabellum (adottata anche dall’esercito Usa), è stata promossa a pieni voti e resterà ancora in dotazione alle forze dell’ordine. Al momento, dicono al Viminale, non è stata ancora trovata una soluzione alternativa all’M12. Si sta facendo un’attenta analisi di ciò che offre il mercato. Sono prese in considerazione tutte le soluzioni, da armi con puntatore laser a pistole elettriche. Ma non è escluso che, se non si dovesse trovare qualche prodotto compatibile con le nuove esigenze delle forze dell’ordine, il Viminale ricorra a un bando internazionale per realizzare ex novo un’arma per la polizia italiana.