Al Presidente della Commissione Affari Costituzionali

Camera dei Deputati della Repubblica

On.le Giuseppe Brescia

Con riferimento al provvedimento in esame siamo convinti che l’istituzione della nuova Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica sia il frutto di una scelta matura e consapevole dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza che ha ritenuto di adeguare il proprio assetto organizzativo, alla luce dei sempre maggiori compiti del servizio della Polizia Postale, impegnato a far fronte alla recrudescenza della minaccia cyber, una minaccia attuale e permanente come dimostrato dall’attacco al sito della Regione Lazio la scorsa estate.

Per dare un’idea del fenomeno è utile ricordare il dato statistico che riporta che nel 2020 si sono registrati il doppio dei cyberattacchi (507), contro i 239 dell’anno precedente, che sono state avviate 99 indagini, arrestate 21 persone e denunciate 79.

Come è stato osservato nella relazione illustrativa che accompagna il provvedimento la nuova Direzione Centrale avrà tre compiti:

  1. continuare l’azione di contrasto ai fenomeni criminali nel web sinora svolte dal Servizio Postale e delle Comunicazioni;
  2. supportare le diverse articolazioni del Ministero dell’interno quanto alla gestione dei sistemi informatici attraverso il Computer Emergency Response Team (CERT);
  3. assicurare il coordinamento e il supporto centrale per le attività di polizia scientifica svolte dalla polizia di Stato.

La vastità e complessità degli obbiettivi suindicati, che richiedono un significativo e costante impegno di risorse umane e tecnologiche, ci portano a condividere la scelta organizzativa dell’istituzione della nuova Direzione Centrale, che riteniamo assolutamente necessaria.

Sotto questo profilo, questa audizione è l’occasione che ci permette di rilevare come l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza nel prevedere la nuova Direzione Centrale sia stata precorritrice dei tempi se si pensa che solo un anno dopo il Governo, al fine di contrastare la minaccia Cyber, ha ritenuto indispensabile istituire l’Agenzia per la sicurezza cibernetica con il decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82.

Anzi osserviamo con soddisfazione che l’Agenzia di nuovo conio e la Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica sono destinate ad operare in modo sinergico. L’Agenzia, infatti, è destinata ad operare sul piano della prevenzione della minaccia cibernetica mentre la Direzione sul piano del contrasto nell’attività illecita.

Per quel che concerne più specificamente l’esame del regolamento, pur tenendo presente gli indubbi pregi del provvedimento, sentiamo la necessità di indicare alcune riflessioni per il miglioramento dell’intero progetto.

Il riferimento è, per usare le parole contenute nella relazione illustrativa, alla diversa allocazione del Servizio Polizia Scientifica.

Ci sia permesso di evidenziare come le attività di Polizia Scientifica siano, analogamente a quelle della Polizia delle Comunicazioni, anch’esse connotate da un’altissima specificità e tecnicismo che richiedono una costante implementazione sia sotto il profilo della formazione del personale che della dotazione strumentale, la quale è soggetta a fenomeni di obsolescenza tecnologica.

Si potrebbe dire che Polizia Postale e quella Scientifica siano due facce della stessa moneta. La prima, infatti, esplica la propria attività di indagine sul piano “virtuale” della rete mentre la seconda opera sul “terreno” individuando tracce per le successive indagini di laboratorio.    

Così stando le cose, riteniamo opportuno ribadire come la creazione della nuova Direzione Centrale debba rappresentare l’occasione per un’adeguata valorizzazione anche del Servizio Polizia Scientifica e non un mero “trasferimento” di uffici. La preoccupazione che intendiamo esprimere in questa sede discende dalla lettura della relazione illustrativa ove vengono enfatizzate le funzioni della Polizia Cibernetica mentre quelle connesse alla Polizia Scientifica non paiono ricevere la medesima attenzione.

Il Regolamento che stiamo commentando, infatti, demanda ad un decreto del Ministro dell’Interno l’individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale in cui si articola la Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la sicurezza cibernetica e la relativa dotazione organica, per cui richiediamo un Tavolo di confronto con l’Amministrazione.

Un progetto così ambizioso e strategico per la stessa sicurezza del Paese non può essere condizionato dal vincolo dell’invarianza di spesa. 

È certamente un nodo da risolvere la questione relativa alla perequazione dei posti funzione da Dirigente Superiore tra i due servizi della neo Direzione Centrale. Infatti, poco prima che prendesse corpo l’idea di far transitare la Scientifica nella neo direzione la nuova organizzazione del Servizio di Polizia delle Comunicazioni aveva previsto l’elevazione da Primo Dirigente a Dirigente Superiore di sei Compartimenti, mentre la Polizia Scientifica elevava da Vice Questore a Primo Dirigente due Gabinetti Regionali.

Inoltre, nel progetto della neo Direzione Centrale manca una visione tesa a integrare il patrimonio di conoscenze ed esperienze del ruolo ordinario con quello tecnico, per dare vita ad una specifica competenza in un mondo in cui le innovazioni tecnologiche modificano le relazioni interpersonali, inter-istituzionali rendendole più veloce, più connesse, ma altresì esposte a maggiori rischi per i quali si rende necessario fondere, in prospettiva la competenza investigativa con quelle tecnico-scientifiche. Si tratta di sfide alle quali dobbiamo essere preparati in vista della necessità di contrastare nuove tipologie di minacce cibernetiche e digitali sempre più sofisticate, che vanno ad intaccare la rete 5G, l’Internet of thinghs, l’intelligenza artificiale e la domotica.

Ed in questo senso non sarebbe certo un’eresia che il Cert, il Computer Emergeny Response Team del Ministero dell’Interno, deputato a fornire supporto tecnologico alle articolazioni del dicastero a seguito di un potenziale attacco informatico, oltre che attrezzato per effettuare attività di aggiornamento e comunicazione sia interna  che esterna sulle nuove vulnerabilità informatiche, possa essere affidato anche ad un Dirigente Superiore del ruolo tecnico che abbia maturato in questa materia un adeguato percorso di carriera. A nostro parere, in una visione prospettica che sappia fondere le due componenti, sarebbe costruttivo introdurre accanto al un vice dirigente appartenente al ruolo ordinario della Polizia di Stato anche un vice dirigente del ruolo tecnico proprio per favorire la promozione di mutue professionalità sinergiche fra loro, nei Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni sia nei Gabinetti Regionali ed Interregionali della Polizia Scientifica. Tale percorso troverebbe basi solide proprio nello svolgimento dell’attività quotidiana connessa all’organizzazione, all’investigazione, dell’operatività tecnico- scientifica e forense.

Al riguardo, richiediamo che questa Commissione ed i suoi Componenti spendano i propri Uffici.

DOCUMENTO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DEL 12 OTTOBRE 2021