A Ferrara 3 giovani morti al rientro di una discoteca a bordo di un’auto condotta da un giovane ubriaco, a Sassari due poliziotti della Polizia Stradale con il naso fratturato da chi non voleva sottoporsi all’etilometro. Sono gli ultimissimi episodi di cronaca che hanno un unico comune denominatore: il binomio alcool e guida.
“Nell’enfasi di trattare nuove emergenze sfuggono quelle vecchie che, ancora oggi, causano un bollettino di guerra che non fa più notizia. In attesa che nel 2022 diventi obbligatorio l’alcool e nella speranza che non ci siano rinvii, crediamo vada data la priorità ad un problema che, vedendo i ritardi nelle revisioni degli etilometri, sembra passato nel dimenticatoio.”
Crediamo anche che l’aver annacquato le sanzioni previste dall’articolo 186 del codice della strada (rendendo più difficile la confisca dell’auto e consentendo l’estinzione del reato con pochi giorni di lavori socialmente utili) non sia stata una scelta coerente con la gravità del fenomeno.
“D’altra parte anche la legge sull’omicidio stradale, se da un lato consente di applicare (almeno in teoria) pene adeguate, dall’altro non ha dato risultati rilevanti in tema di prevenzione”.
“Sempre in questa cornice, ribadiamo l’urgenza di modificare l’articolo 187 del cds che punisce la guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti, nella parte in cui la positività alle sostanze stupefacenti e psicotrope deve essere accompagnata da un referto medico che attesti l’alterazione e che limita i controlli a servizi sporadici o solo dopo incidenti gravi.”
Come Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, ribadiamo la necessità di un sistema normativo che sfruttando le sanzioni amministrative agisca preventivamente sui comportamenti pericolosi alla guida perché nessuna condanna in sede penale riporterà in vita o ternerà a far camminare le vittime degli incidenti stradali.
Così in una nota il portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Girolamo Lacquaniti commenta gli ultimi episodi di cronaca legati alla guida in stato di ebrezza.

Sicurezza stradale: Anfp, agire prima su comportamenti
(ANSA) – ROMA, 29 SET – E’ “necessario un sistema normativo che, sfruttando le sanzioni amministrative, agisca preventivamente sui comportamenti pericolosi alla guida perche’ nessuna condanna in sede penale riportera’ in vita o ternera’ a far camminare le vittime degli incidenti stradali”. Lo dice il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Girolamo Lacquaniti in relazione a due ultimi episodi di cronaca che hanno richiamato le problematiche relative alla sicurezza stradale. “A Ferrara 3 giovani morti al rientro di una discoteca a bordo di un’auto condotta da un giovane ubriaco, a Sassari due poliziotti della Polizia Stradale con il naso fratturato da chi non voleva sottoporsi all’etilometro. Due episodi diversi e un unico comune denominatore, l’alcol – dice Lacquaniti – E’ evidente che nell’enfasi di trattare nuove emergenze sfuggono quelle vecchie”. Secondo i funzionari di Polizia “l’aver annacquato le sanzioni previste dall’articolo 186 del codice della strada, rendendo piu’ difficile la confisca dell’auto e consentendo l’estinzione del reato con pochi giorni di lavori socialmente utili, non sia stata una scelta coerente con la gravita’ del fenomeno”. Cosi come “la legge sull’omicidio stradale, se da un lato consente di applicare (almeno in teoria) pene adeguate, dall’altro non ha dato risultati rilevanti in tema di prevenzione”. Ecco perche’, sottolinea ancora Lacquaniti, e’ urgente modificare l’articolo 187 del codice della strada che punisce la guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti” e, soprattutto, bisogna agire per prevenire i comportamenti a rischio.