Nelle fasi finali della stesura del Decreto Legislativo sul Riordino, per esclusiva volontà del MEF, è stata introdotta una norma, mai condivisa né tantomeno partecipata alla parte sindacale, che prevede che il finanziamento del contratto per la Dirigenza di polizia avvenga con parte dei fondi destinati alla rivalutazione del trattamento economico, in ragione degli incrementi conseguiti dalle categorie dei pubblici dipendenti (c.d. adeguamento Istat).

Fin da subito abbiamo contestato la norma, richiedendone l’abrogazione, in quanto comporta un peggioramento del trattamento economico poiché va a tagliare gli stipendi delle qualifiche dirigenziali, in aperto contrasto, anche con il principio del riordino delle carriere che impedisce ogni riduzione del trattamento stipendiale del personale.

Le rimostranze dell’Associazione hanno condotto alla disapplicazione della norma fino a tutto il 2023. Le burocrazie del MEF continuano ad opporsi all’abrogazione della norma, tentando di respingere la nostra azione di contrasto.

Non possiamo consentire che con una mano ci diano pochi spiccioli e con l’altra ci sfilino il portafoglio.

L’abrogazione della norma non necessita di alcun specifico finanziamento, in quanto quest’ultimo rientrerebbe nelle normali dinamiche relative allo stanziamento delle risorse per i contratti del pubblico impiego. Non si può consentire, sulla pelle di coloro che garantiscono la sicurezza di questo Paese, che si giunga all’applicazione della norma taglia stipendi, la quale determinerebbe un vulnus inaccettabile nel sistema del trattamento economico dei dirigenti delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.

 

Roma, 6 ottobre 2023

Enzo Letizia

 

NOTA 6 OTTOBRE 2023