L’ipotesi della costituzione dei cosiddetti assistenti civici lascia l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia molto perplessa.
Al di là di ogni valutazione politica, quello che ci preme evidenziare sono gli aspetti di natura tecnica che, a nostro giudizio, rischiano di rendere questa figura più portatrice di problemi che di benefici
“Premesso che i tempi di realizzazione non appaiono compatibili con una adeguata selezione delle persone da destinare a tale compito, almeno per verificare che siano in possesso dei requisiti soggettivi minimi (evitare soggetti con precedenti penali per reati contro il patrimonio e/o la persona per esempio, oppure su minimo requisiti psichici) ci appare pericoloso che vengano messe su strada persone destinate a sensibilizzare masse di persone ad osservare le regole senza neanche un minimo di formazione sulla gestione di queste situazioni”

“L’esperienza di estemporanei analoghi precedenti ci consente di prevedere scenari in cui l’attività che questa nuova figura dovrebbe svolgere, si trasformerà (paradossalmente) In un aggravio di lavoro per le forze di polizia.”

“Non di secondaria importanza appare poi l’aspetto relativo alla tutela di queste persone in sede giudiziaria (sia penale che civile) in caso di coinvolgimento in liti o situazioni in cui si dovessero verificare lesioni”

“Capiamo benissimo come soprattutto i sindaci si sentano in difficoltà, pressati tra le esigenze degli esercenti e le responsabilità che hanno in campo sanitario”.
“E siamo anche i primi ad evidenziare come una linea di repressione particolarmente forte rischi di alimentare ulteriormente tensioni sociali che già serpeggiano nel nostro Paese”
“Crediamo pertanto che da un lato sia da accantonare l’ipotesi di figure non professionali, non addestrate e non selezionate per effettuare misure di convincimento al rispetto delle regole, temiamo che nel caso di reiterazione di forme di assembramenti l’unica soluzione efficace nell’immediato sia quella di imporre limitazioni di orari ed il divieto di somministrazione e consumazione di alimenti e bevande al di fuori degli spazi in uso ai ristoratori che, dobbiamo darne atto, stanno dimostrando maggior senso di responsabilità rispetto a molti loro clienti” 


Così in una nota il portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Girolamo Lacquaniti, interviene a margine della discussione relativa all’istituzione degli assistenti civici. 

(ANSA) – ROMA, 26 MAG – “Molto perplessi” da una figura che, “rischia di essere piu’ portatrice di problemi che di benefici”.
Cosi’ l’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) commenta l’ipotesi di assistenti civici per la Fase 2.
“Premesso che i tempi di realizzazione non appaiono compatibili con una adeguata selezione delle persone da destinare a tale compito – sottolinea il portavoce Girolamo Lacquaniti – ci appare pericoloso che vengano messe su strada persone destinate a sensibilizzare masse di persone ad osservare le regole senza neanche un minimo di formazione sulla gestione di queste situazioni. L’esperienza di estemporanei analoghi precedenti ci consente di prevedere scenari in cui l’attivita’ che questa nuova figura dovrebbe svolgere, si trasformera’ (paradossalmente) In un aggravio di lavoro per le forze di polizia”. Ed inoltre, aggiunge l’Anfp, “non e’ di secondaria importanza l’aspetto relativo alla tutela di queste persone in sede giudiziaria, in caso di coinvolgimento in liti o situazioni in cui si dovessero verificare lesioni”.
L’ipotesi dunque va “accantonata”: “temiamo – conclude Lacquaniti – che nel caso di reiterazione di forme di assembramenti, l’unica soluzione efficace nell’immediato sia quella di imporre limitazioni di orari ed il divieto di somministrazione e consumazione di alimenti e bevande al di fuori degli spazi in uso ai ristoratori che stanno dimostrando maggior senso di responsabilita’ rispetto a molti loro clienti”.