Raccogliamo lo stupore e la perplessità dei colleghi funzionari di polizia circa le convalide con immediate liberazioni di soggetti arrestati nel corso di manifestazioni violente (da ultimo a Napoli) che avevano peraltro ferito più o meno gravemente poliziotti. Gli arresti sono stati effettuati applicando l’art. 583- quater Codice penale introdotto con il cd DL Sicurezza.
Al di là della amara sensazione (speriamo erronea) ma di certo giustificata di essere schiacciati dalla folle lotta politica tra esecutivo e giudiziario, si percepisce che in talune pronunce e orientamenti sempre più spesso ricorrenti ci sia uno scollamento tra politiche di prevenzione criminale e di gestione doverosa della Pubblica sicurezza e dell’ordine pubblico e orientamenti rigidamente garantisti che non ne tengono in alcun conto di dette esigenze.
Se come pensiamo e prevede la Costituzione gli appartenenti alla PS svolgono funzioni di garanzia della libertà dei cittadini questo stridore appare palese. Infatti diritto alla tranquillità e alla sicurezza individuali e sociali vengono sistematicamente compressi.
Sottolineiamo la nostra preoccupazione e la rimettiamo all’attenzione pubblica e soprattutto di quella degli addetti ai lavori. Tra questi in primis ai componenti dell’ordine giudiziario e con loro alla politica e al mondo della comunicazione che sembrano non essere sufficientemente sensibili rispetto a una deriva che nelle conseguenze di grave insicurezza per i cittadini e di sostanziale incoraggiamento ai facinorosi, ricadrà sempre più pesantemente sulle spalle e sotto la responsabilità di autorità e ufficiali e agenti di PS che devono affrontare tempi sempre più difficili.
I segnali, come quelli degli ultimi giorni che hanno portato cittadini esasperati hanno follemente cercato di farsi giustizia da sé, sono sotto gli occhi di tutti.
Roma, 18 luglio 2025
La Segreteria Nazionale