Negli anni scorsi, sia il blocco dei rinnovi contrattuali sia dei meccanismi automatici di adeguamento economico, hanno compresso verso il basso la retribuzione dei Dirigenti di Polizia. Ciò nonostante, il personale dirigente, con straordinario impegno, ha mantenuto efficiente il sistema, rispondendo sempre e con immediatezza non solo alle diverse emergenze, ma anche all’aumento dei compiti e delle responsabilità attribuite per la tenuta di una società sempre più complessa.

Le Autorità di Pubblica Sicurezza, Dirigenti di Polizia, hanno dimostrato con i fatti, di svolgere il proprio lavoro con passione, spirito di servizio, spirito di sacrificio e senso di responsabilità, in tal modo, contribuendo non solo alla salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica, ma anche alla tenuta sociale del Paese e dei suoi processi democratici.

I Dirigenti di Polizia, ordinari, tecnici e medici, come è noto, grazie alla loro cultura, alla loro formazione ed all’esperienza tecnico-operativa, sono in grado di guidare l’organizzazione ed il personale, intervenendo con equilibrio, trasparenza ed imparzialità sull’andamento dei servizi a cui sono preposti, per coordinare e perseguire l’obiettivo della sicurezza del Paese.

Al riguardo, siamo convinti che con il trattamento economico accessorio si debbano compensare le specifiche funzioni di coordinamento ad ogni livello, centrale e territoriale, al fine di migliorare la funzionalità e l’efficienza dei servizi istituzionali, la cui responsabilità ricade sugli stessi Dirigenti di Polizia che, come noto, espletano anche la funzione di Autorità di Pubblica Sicurezza.

CONTRATTO: RISORSE IRRISORIE

Da sempre ci siamo spesi affinché fossero riconosciute: la funzione, la specificità, le caratteristiche e le attribuzioni del nostro incarico, con le responsabilità ed i doveri che ne conseguono, sia attraverso una remunerazione che rispetti la dignità personale e la competenza professionale, sia mediante istituti normativi connessi alle peculiarità dell’esercizio dei nostri compiti dirigenziali.

All’indomani dell’approvazione del riordino delle carriere, ci siamo battuti e continueremo a batterci, per il finanziamento di questa area negoziale; purtroppo, è di tutta evidenza che le risorse che il Governo ha stanziato per il triennio economico 2018-2020 sono talmente esigue che, l’area negoziale, corre il rischio di restare una scatola vuota e di trasformarsi in un esercizio virtuale, privo di contenuti per le prestazioni rese dai Dirigenti di Polizia.

Siamo lontanissimi dall’obbiettivo di migliorare la funzionalità dell’Amministrazione e di incentivare il personale dirigente. Finalità che, con le risorse attualmente disponibili, non sono in alcun modo raggiungibili, anzi siamo in una fase in cui stiamo demotivando il personale dirigente.

I dati riferiti alla media annuale pro capite, “lordo stato” per i dirigenti di Polizia, sono inequivocabili. Infatti, a fronte di un organico di 3154 unità (come da vigente “tabella A”, allegata al riordino delle carriere), la media annua pro capite, stanziata per il 2018 è di 192 €; per il 2019 è di 812 €; per il 2020 è di 1107 €. Tali cifre, tradotte al “lordo dipendente”, in concreto, si trasformano in 12 € lordi mensili per il 2018; in 51 € mensili per il 2019 e 69 € mensili per il 2020 (che equivalgono a poco più di 30 euro netti), da cui devono essere detratti i costi per permessi e distacchi nonché quelli relativi agli effetti della disciplina normativa.

CONTRATTO: LA DIRIGENZA DI POLIZIA E’ OPERATIVA

Le funzioni in capo al Dirigente di Polizia, oltre alle responsabilità tipiche della Dirigenza dello Stato, basate sulla gestione degli atti e delle autorizzazioni, hanno come caratteristica particolare quella di concretizzarsi in un’attività operativa. Infatti, assumendone le responsabilità di indirizzo, il Dirigente di Polizia: è accanto al personale delle Squadre Mobili, durante tutte le fasi investigative, per la repressione dei reati comuni o di stampo mafioso; è accanto al personale delle DIGOS, per il contrasto ai fenomeni eversivi, al terrorismo interno od a quello esterno o di matrice islamica; è davanti al personale nelle piazze, durante i servizi di ordine pubblico, sia per garantire il diritto di manifestare pacificamente, sia per garantire, nel contempo, l’esercizio degli altri diritti dei cittadini, durante lo svolgimento delle medesime manifestazioni; è accanto al personale delle Volanti, durante i servizi di controllo del territorio e soccorso pubblico, allorquando si verificano fatti ed eventi di particolare complessità; è accanto al personale dei Commissariati di Pubblica Sicurezza e delle specialità, nella frontiera dell’attività quotidiana. Questi sono solo alcuni esempi, per nulla esaustivi della complessa operatività della Polizia, ma hanno solo la finalità di far prendere coscienza che la dirigenza di Polizia è una dirigenza operativa! All’operatività, come noto, è connesso il trattamento economico accessorio.

CONTRATTO: RISORSE INSUFFICIENTI ANCHE PER PEREQUARE  REPERIBILITA’

In merito, non possiamo sottacere il fatto che, oggi, ai dirigenti viene corrisposto un compenso per l’indennità di reperibilità di 6,20 €; mentre, per il personale non dirigente l’indennità è pari a 17,50 € per ciascun turno, per un massimo di cinque turni mensili; inoltre, i fondi presenti sul capitolo per l’indennità di reperibilità per i dirigenti, sono talmente esigui che pur pagandola meno rispetto al restante personale, nella maggior parte delle Questure, non si riesce nemmeno a garantire giornalmente un turno dirigenziale di reperibilità per tutto il mese.

In effetti tutti, tutti, proprio tutti i Dirigenti della Polizia di Stato sono di fatto quotidianamente reperibili, ben più di cinque volte al mese in quanto, essendo responsabili dell’ordine e della sicurezza pubblica, in tutte le sue declinazioni, ogni giorno fanno fronte alle innumerevoli necessità e criticità che si verificano nell’espletamento dei servizi connessi: al controllo del territorio, alla prevenzione ed alla repressione dei reati, all’antiterrorismo, all’immigrazione, alle innumerevoli attività svolte dalle specialità della Polizia di Stato e dei Commissariati. Perciò, se si volesse semplicemente perequare il loro trattamento a quello dei non dirigenti, per cinque turni al mese, la somma necessaria sarebbe di circa quattro milioni di euro; ma i fondi attualmente disponibili per l’intero contratto, non soddisfano neanche questa ineludibile esigenza perequativa.

CONTRATTO: GRAVE NON AVER PREVISTO FONDO DI INCENTIVAZIONE FUNZIONI DA P.D., D.S. E D.G.

Per di più, occorre sottolineare che per le qualifiche di Primo Dirigente, Dirigente Superiore e Dirigente Generale, non viene previsto alcun finanziamento finalizzato a fronteggiare esigenze di carattere operativo ovvero a valorizzare l’attuazione di specifici programmi o il raggiungimento di qualificati obbiettivi, mentre per le qualifiche di Vice Questore Aggiunto e Vice Questore è stato attribuito un fondo di 3milioni750mila €. Al riguardo, non è più sostenibile che non sia prevista un’adeguata valorizzazione per le predette finalità anche per i P.D., D.S. e D.G. Pertanto, sarebbe necessario stanziare, anche in questo caso, in via perequativa una somma non inferiore a due milioni circa di €.

Ancora, va evidenziato che il sesto comma dell’art. 46, del decreto legislativo sul riordino, che istituisce questo tavolo negoziale, ha previsto che sia assicurata la perequazione dei trattamenti economici accessori dei dirigenti delle forze di polizia, ad ordinamento civile con quelli delle forze di polizia ad ordinamento militare e delle forze armate. Ma detta perequazione può essere conseguita solo qualora il finanziamento dei permessi e dei distacchi venisse aggiunto alla Polizia di Stato ed alla Polizia Penitenziaria, rispetto alla distribuzione delle risorse di cui all’art. 3 e successive modifiche del DPCM del 21 marzo 2018 (concernente l’attuazione della disciplina dei trattamenti accessori e degli istituti normativi per i dirigenti delle FF di PP e delle FF. AA.), in quanto il costo delle rappresentanze dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle Forze Armate, non grava sulle risorse negoziali, per cui i dirigenti delle Forze di Polizia ad ordinamento civile avrebbero, di fatto, meno fondi per il compenso delle loro indennità accessorie, con una sperequazione in loro danno rispetto ai dirigenti di polizia ad ordinamento militare e delle FF. AA. Pertanto, è imprescindibile un ulteriore finanziamento per la copertura dei costi relativi ai permessi e distacchi sindacali quantificabile in non meno di 500 mila euro, per la sola Polizia di Stato.

Dunque è evidente che, per perequare le sole criticità finora indicate, per noi questione fondamentale, sono necessari 6 milioni e 500mila € ma, avendone disponibili appena 3 milioni e 500mila, occorre un ulteriore finanziamento di almeno tre milioni, per la sola Polizia di Stato e di non meno di 20 milioni di euro, per l’intera area negoziale, in quanto la normativa vigente prevede l’unitarietà del sistema tra le Forze di Polizia e le Forze Armate.

Si badi bene che qualora sul tavolo del personale non dirigente ci fossero ulteriori finanziamenti od incrementi delle indennità accessorie, occorre fin da subito prevedere un ulteriore adeguato finanziamento anche per il tavolo della dirigenza, poiché per risolvere le ulteriori sperequazioni, sarebbe inconcepibile rimandare nel tempo la soluzione.

In ogni caso siamo ancora lontani dal compensare adeguatamente la responsabilità delle funzioni volte a garantire la sicurezza del Paese. Queste funzioni sono le ulteriori specificità del Dirigente di Polizia nell’ambito della specificità riconosciuta dalla legge al personale del comparto sicurezza e difesa; per di più, per i Dirigenti della Polizia di Stato, non è mai stato previsto alcun compenso per la funzione di Autorità di Pubblica Sicurezza che, essendo un unicum, costituisce la nostra maggiore responsabilità. Noi sosteniamo che a diverse e maggiori responsabilità devono corrispondere diversi e maggiori compensi.

In questo momento, non possiamo presentare alcuna piattaforma rivendicativa poiché con il finanziamento disponibile non è pensabile di poter affrontare le materie oggetto di questa procedura negoziale che riguardano, appunto, il trattamento accessorio; le misure per incentivare l’efficienza del servizio; il congedo ordinario e straordinario; l’aspettativa per motivi di salute e di famiglia; i permessi brevi per esigenze personali; le aspettative, i distacchi ed i permessi sindacali; il trattamento di missione e di trasferimento, eppure, in tema di trasferimento sono numerose le criticità che vanno dal rimborso delle spese per il trasporto delle masserizie, a quello degli affitti; ancora, i criteri di massima per l’aggiornamento professionale; i criteri di massima per la gestione degli enti di assistenza del personale ed anche in questo caso, ci sono nodi da risolvere come quello della responsabilità civile, che grava sulle spalle dei dirigenti in quanto essi devono stipulare privatamente un’assicurazione che li tuteli dalle incombenze ed attribuzioni che provengono in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Oggi, con le risorse disponibili, questo tavolo è una scatola vuota, tanto che ai fini del miglioramento della funzionalità dell’amministrazione e dell’incentivazione del personale dirigente, si generano solo effetti controproducenti.

Pur nella consapevolezza che il trattamento pensionistico, non è materia contrattuale, riteniamo che il Governo deve, altresì, prendere coscienza che i funzionari di polizia ad ordinamento civile, accedono alla loro carriera con qualifiche non dirigenziali, nonostante il possesso della laurea magistrale o specialistica che è il presupposto per la partecipazione al relativo concorso, requisito che, invece, nel pubblico impiego consente l’accesso diretto ad una carriera dirigenziale; inoltre, i Funzionari di Polizia, conseguono anche un master universitario di secondo livello, al termine del corso di formazione. Stando così le cose, all’inizio della loro carriera vi è la conseguente impossibilità, per i Funzionari di Polizia, di accedere ad un trattamento economico e funzioni dirigenziali.

Ciò determina, per i funzionari di polizia ad ordinamento civile, sia un trascinamento verso il basso dei loro trattamenti economici sia funzioni non dirigenziali, con l’ulteriore penalizzazione accentuata dal fatto che l’età anagrafica media di immissione in servizio è superiore di almeno di 7/8 anni rispetto a quella degli Ufficiali delle forze di polizia ad ordinamento militare, con effetti negativi anche sul trattamento pensionistico, essendo quest’ultimo, oramai, basato sul sistema contributivo. Infatti, a differenza della diversa età anagrafica di accesso al ruolo, di 27/ 30 anni, rispetto ai 19/22 anni degli Ufficiali, quella di pensionamento, in relazione ai peculiari gravosi compiti, è uguale per tutto il personale delle forze di polizia e delle forze armate, fissata a 60 anni, fino alla qualifica di primo Dirigente e gradi equiparati. Ed ancora, gli ufficiali che accedono al ruolo mediante concorso pubblico per cui è richiesto il possesso della laurea, la normativa pensionistica, per i soli ufficiali delle forze armate e delle forze di polizia ad ordinamento militare, prevede che la laurea venga computata, ai fini pensionistici, senza alcun riscatto, mentre i funzionari di polizia devono riscattarla a titolo oneroso, affinché possa produrre effetti pensionistici. Perciò, chiediamo un preciso impegno, da parte del Governo, anche tramite l’istituzione di un tavolo dedicato, volto a sanare questa enorme sperequazione che danneggia solo i funzionari delle forze di polizia ad ordinamento civile, nell’ambito del comparto sicurezza e difesa.

Purtroppo le criticità fin qui esposte non sono opinioni ma fatti, che attendono risposte e rimedi da troppo tempo, poiché dalla riforma dell’Amministrazione della P.S. fino ad oggi, la categoria dei dirigenti non ha mai potuto rappresentare in modo diretto, su di un proprio tavolo, le proprie questioni.

Roma, 3 maggio 2021

VIDEO INTERVENTO ALLA FUNZIONE PUBBLICA

VIDEO INTERVENTO ALLA FUNZIONE PUBBLICA PARTE 2

INTERVENTO 3 MAGGIO 2021