L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime profonda e sincera vicinanza alla famiglia della collega, Vice Questore in servizio presso la Questura di Brindisi, tragicamente scomparsa.

Il suo gesto estremo ci lascia sgomenti, profondamente colpiti e addolorati. Alla comunità della Questura di Brindisi, e in particolare ai colleghi della Squadra Mobile, giunga il nostro abbraccio fraterno in questo momento di incredulità e dolore.

È difficile trovare parole adeguate di fronte a una tragedia che stravolge le coscienze e lascia un vuoto incolmabile. Ma proprio per questo, sentiamo il dovere di rivolgere un appello accorato: il disagio, quando prende forma dentro di noi, può diventare un’ombra capace di spegnere la voglia di vivere. Ma se trova la forza di uscire fuori, può incontrare mani tese, cuori pronti ad ascoltare, affetti che salvano.

Non restiamo soli. Parlare, condividere, chiedere aiuto non è segno di debolezza ma di umanità. Ai familiari, agli amici, ai colleghi è spesso sufficiente uno spiraglio per poter essere presenza, sostegno, vita.

In questo momento di silenzio e lutto, ci stringiamo tutti attorno a chi oggi soffre e piange. Con rispetto. Con affetto. Con la promessa che nessuno debba sentirsi invisibile nel proprio dolore.

Così in una nota Enzo Letizia segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.

 

Funzionari Polizia, vicinanza alla famiglia della collega

(v.: ‘Dirigente Polizia si suicida…’ delle 11.43) (ANSA) – ROMA, 04 AGO – “Profonda e sincera vicinanza” alla famiglia della vice questore che si e’ suicidata in questura a Brindisi e’ stata espressa dall’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp).
“Il suo gesto estremo ci lascia sgomenti, profondamente colpiti e addolorati” dice il segretario Enzo Letizia che poi aggiunge: “e’ difficile trovare parole adeguate di fronte a una tragedia che stravolge le coscienze e lascia un vuoto incolmabile. Ma proprio per questo, sentiamo il dovere di rivolgere un appello accorato: il disagio, quando prende forma dentro di noi, puo’ diventare un’ombra capace di spegnere la voglia di vivere. Ma se trova la forza di uscire fuori, puo’ incontrare mani tese, cuori pronti ad ascoltare, affetti che salvano. Non restiamo soli. Parlare, condividere, chiedere aiuto non e’ segno di debolezza ma di umanita’”.
“In questo momento di silenzio e lutto, ci stringiamo tutti attorno a chi oggi soffre e piange, con rispetto e con affetto.
Con la promessa – conclude Letizia – che nessuno debba sentirsi invisibile nel proprio dolore”. (ANSA).

BRINDISI: DIRIGENTE POLIZIA SI SUICIDA IN QUESTURA CON PISTOLA ORDINANZA, ANFP ‘CORDOGLIO A FAMIGLIA’ =

 Roma, 4 ago. (Adnkronos) – “L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime profonda e sincera vicinanza alla famiglia della collega, Vice Questore in servizio presso la Questura di Brindisi, tragicamente scomparsa. Il suo gesto estremo ci lascia sgomenti, profondamente colpiti e addolorati. Alla comunita’ della Questura di Brindisi, e in particolare ai colleghi della Squadra Mobile, giunga il nostro abbraccio fraterno in questo momento di incredulita’ e dolore”. Cosi’ l’Anfp in una nota in merito al vice questore aggiunto della Polizia che si e’ suicidata questa mattina all’interno del suo ufficio in Questura a Brindisi.
“È difficile trovare parole adeguate di fronte a una tragedia che stravolge le coscienze e lascia un vuoto incolmabile. Ma proprio per questo, sentiamo il dovere di rivolgere un appello accorato: il disagio, quando prende forma dentro di noi, puo’ diventare un’ombra capace di spegnere la voglia di vivere. Ma se trova la forza di uscire fuori, puo’ incontrare mani tese, cuori pronti ad ascoltare, affetti che salvano. Non restiamo soli. Parlare, condividere, chiedere aiuto non e’ segno di debolezza ma di umanita’. Ai familiari, agli amici, ai colleghi e’ spesso sufficiente uno spiraglio per poter essere presenza, sostegno, vita. In questo momento di silenzio e lutto, ci stringiamo tutti attorno a chi oggi soffre e piange. Con rispetto. Con affetto. Con la promessa che nessuno debba sentirsi invisibile nel proprio dolore” conclude Enzo Letizia, segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia.

L’Edicola – La Questura in lutto «La vice dirigente era una professionista esemplare»

LA TRAGEDIA La Questura in lutto «La vice dirigente era una professionista esemplare» La 4lenne di origini siciliane si sarebbe tolta la vita con la pistola d’ordinanza nel suo ufficio: la Procura indaga ma sembrerebbe confermata la volontarieta’ 0 BRINDISI Profondo cordoglio a Brindisi per la scomparsa di Sandra Manfre’, vice questore aggiunto e vice dirigente della Squadra Mobile, che si e’ tolta la vita ieri mattina nel suo ufficio, utilizzando la pistola d’ordinanza. Aveva 41 anni, era originaria del Messinese, viveva a Mesagne con il marito — anch’egli poliziotto — e una bambina di pochi anni. Secondo quanto emerso, la donna soffriva di un forte disagio personale. La Procura ha avviato gli accertamenti di rito, ma non ci sono dubbi sul gesto volontario. Numerosi i messaggi di cordoglio da parte di colleghi, sindacati e istituzioni. Le reazioni Parole toccanti sono arrivate dall’Associazione nazionale magistrati, sezione di Brindisi: «La sua prematura scomparsa e’ un duro colpo per chi l’ha conosciuta e ha lavorato con lei. Era una poliziotta di estrema sensibilita’ e disponibilita’, nel lavoro come nella vita», ha dichiarato il presidente Pierpaolo Montinaro. Il Siap (Sindacato italiano appartenenti Polizia) ha parlato di un “vuoto incolmabile” lasciato da una collega “di grande umanita’ e professionalita’”. Mentre l’Anfp (Associazione nazionale funzionari di Polizia) ha lanciato un appello accorato contro l’isolamento nel dolore: «Il disagio, se trova la forza di emergere, puo’ incontrare mani tese. Parlare e chiedere aiuto non e’ debolezza, ma segno di umanita’». A sottolineare il peso delle pressioni e delle responsabilita’ che gravano sulle spalle di chi indossa una divisa e’ anche la Cgil di Brindisi, insieme al Silp Cgil: «Questa tragedia ci interroga. Il disagio emotivo attraversa anche chi ogni giorno e’ chiamato a garantire sicurezza. Serve ascolto, attenzione e cura. Gli operatori delle forze dell’ordine meritano di lavorare nel pieno rispetto della dignita’ umana e professionale»