L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime ferma stigmatizzazione per i gravi episodi verificatisi ieri a Genova durante la manifestazione dei lavoratori ex Ilva, dove – come ampiamente documentato – sono stati impiegati mezzi pesanti e non convenzionali per un corteo, tra cui ruspe e muletti normalmente utilizzati per il movimento dei coil di acciaio.
Portare tali mezzi all’interno di una protesta pubblica equivale a giocare con il fuoco: il loro utilizzo come strumento di pressione contro uno sbarramento di polizia non può in alcun modo essere considerato una forma legittima di rivendicazione sindacale o sociale. Se l’obiettivo era una prova muscolare, questa scelta ricade interamente nella responsabilità di chi ha introdotto questi mezzi e di chi ne ha consentito la presenza nel corteo, assumendosi consapevolmente il rischio di una possibile escalation violenta, con potenziali conseguenze gravissime per l’incolumità di tutti.
L’ANFP rivendica l’operato professionale, prudente e ineccepibile delle Autorità di Pubblica Sicurezza e dei Dirigenti di Polizia impegnati sul campo, che – pur in presenza di una pressione intensa e di comportamenti aggressivi – hanno saputo gestire la fase più critica evitando il contatto fisico diretto tra manifestanti e operatori, contenendo l’azione violenta e impedendo che la situazione degenerasse in scontri corpo a corpo.
Un intervento misurato e finalizzato alla tutela della sicurezza collettiva, dei manifestanti stessi e dei lavoratori delle forze dell’ordine.
La libertà di manifestare è un diritto costituzionalmente garantito e pienamente riconosciuto; tuttavia essa non può trasformarsi in azione di forza né mettere in pericolo cittadini, lavoratori e operatori impegnati nel servizio di ordine pubblico.
Il confronto sociale e politico deve avvenire nei luoghi del dialogo democratico, non attraverso il rischio di provocare incidenti irreversibili.
L’Associazione rinnova il proprio appello al senso di responsabilità di tutte le parti coinvolte, affinché ogni futura mobilitazione possa svolgersi nel rispetto della legge, della sicurezza pubblica e della dignità di chi, in divisa, lavora quotidianamente per garantire il diritto di tutti a manifestare in libertà e senza violenza. Così in una nota Enzo Letizia segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia.

MANIFESTAZIONE EX ILVA: ANFP ‘USATI MEZZI PESANTI’ “Hanno giocato col fuoco, intervento polizia ineccepibile’ (ANSA) – GENOVA, 05 DIC – L’associazione nazionale Funzionari di Polizia stigmatizza “i gravi episodi che si sono verificati ieri a Genova durante la manifestazione dei lavoratori ex Ilva, dove sono stati impiegati mezzi pesanti e non convenzionali per un corteo, tra cui ruspe e muletti normalmente utilizzati per il movimento dei coil di acciaio. “Portare tali mezzi all’interno di una protesta pubblica – si legge nella nota di Enzo Letizia, segretario dell’Anfp – equivale a giocare con il fuoco: il loro utilizzo come strumento di pressione contro uno sbarramento di polizia non puo’ in alcun modo essere considerato una forma legittima di rivendicazione sindacale o sociale”. “Se l’obiettivo era una prova muscolare – prosegue la nota -, questa scelta ricade interamente nella responsabilita’ di chi ha introdotto questi mezzi e di chi ne ha consentito la presenza nel corteo, assumendosi consapevolmente il rischio di una possibile escalation violenta, con potenziali conseguenze gravissime per l’incolumita’ di tutti”. L’Anfp rivendica “l’operato professionale, prudente e ineccepibile delle autorita’ di pubblica sicurezza e dei dirigenti di polizia impegnati sul campo che, pur in presenza di una pressione intensa e di comportamenti aggressivi, hanno saputo gestire la fase piu’ critica evitando il contatto fisico diretto tra manifestanti e operatori, contenendo l’azione violenta e impedendo che la situazione degenerasse in scontri corpo a corpo. Un intervento misurato e finalizzato alla tutela della sicurezza collettiva, dei manifestanti stessi e dei lavoratori delle forze dell’ordine. La liberta’ di manifestare e’ un diritto costituzionalmente garantito e pienamente riconosciuto; tuttavia essa non puo’ trasformarsi in azione di forza ne’ mettere in pericolo cittadini, lavoratori e operatori impegnati nel servizio di ordine pubblico”. (ANSA)

EX ILVA: ANFP, ‘GRAVE UTILIZZO DI MEZZI PESANTI CONTRO POLIZIA, SCELTA IRRESPONSABILE’  Genova, 5 dic. (Adnkronos) – “Portare tali mezzi all’interno di una protesta pubblica equivale a giocare con il fuoco: il loro utilizzo come strumento di pressione contro uno sbarramento di polizia non puo’ in alcun modo essere considerato una forma legittima di rivendicazione sindacale o sociale. Se l’obiettivo era una prova muscolare, questa scelta ricade interamente nella responsabilita’ di chi ha introdotto questi mezzi e di chi ne ha consentito la presenza nel corteo, assumendosi consapevolmente il rischio di una possibile escalation violenta, con potenziali conseguenze gravissime per l’incolumita’ di tutti”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia, stigmatizzando i gravi episodi verificatisi ieri a Genova durante la manifestazione dei lavoratori ex Ilva, dove sono stati impiegati mezzi pesanti e non convenzionali per un corteo, tra cui ruspe e muletti normalmente utilizzati per il movimento dei coil di acciaio. L’Anfp, si legge, “rivendica l’operato professionale, prudente e ineccepibile delle Autorita’ di Pubblica Sicurezza e dei Dirigenti di Polizia impegnati sul campo, che, pur in presenza di una pressione intensa e di comportamenti aggressivi, hanno saputo gestire la fase piu’ critica evitando il contatto fisico diretto tra manifestanti e operatori, contenendo l’azione violenta e impedendo che la situazione degenerasse in scontri corpo a corpo. Un intervento misurato e finalizzato alla tutela della sicurezza collettiva, dei manifestanti stessi e dei lavoratori delle forze dell’ordine. La liberta’ di manifestare e’ un diritto costituzionalmente garantito e pienamente riconosciuto; tuttavia essa non puo’ trasformarsi in azione di forza ne’ mettere in pericolo cittadini, lavoratori e operatori impegnati nel servizio di ordine pubblico. Il confronto sociale e politico deve avvenire nei luoghi del dialogo democratico, non attraverso il rischio di provocare incidenti irreversibili. L’Associazione rinnova il proprio appello al senso di responsabilita’ di tutte le parti coinvolte, affinche’ ogni futura mobilitazione possa svolgersi nel rispetto della legge, della sicurezza pubblica e della dignita’ di chi, in divisa, lavora quotidianamente per garantire il diritto di tutti a manifestare in liberta’ e senza violenza.

 

EX ILVA, ANFP: A GENOVA GRAVE UTILIZZO DI MEZZI PESANTI CONTRO POLIZIA (LA4NEWS/9Colonne) Roma, 5 dic – L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, con una nota a firma del segretario Enzo Letizia, esprime “ferma stigmatizzazione per i gravi episodi verificatisi ieri a Genova durante la manifestazione dei lavoratori ex Ilva, dove – come ampiamente documentato – sono stati impiegati mezzi pesanti e non convenzionali per un corteo, tra cui ruspe e muletti normalmente utilizzati per il movimento dei coil di acciaio”. “Portare tali mezzi all’interno di una protesta pubblica equivale a giocare con il fuoco: il loro utilizzo come strumento di pressione contro uno sbarramento di polizia non puo’ in alcun modo essere considerato una forma legittima di rivendicazione sindacale o sociale. Se l’obiettivo era una prova muscolare, questa scelta ricade interamente nella responsabilita’ di chi ha introdotto questi mezzi e di chi ne ha consentito la presenza nel corteo, assumendosi consapevolmente il rischio di una possibile escalation violenta, con potenziali conseguenze gravissime per l’incolumita’ di tutti” si legge in una nota. L’ANFP “rivendica l’operato professionale, prudente e ineccepibile delle Autorita’ di Pubblica Sicurezza e dei Dirigenti di Polizia impegnati sul campo, che – pur in presenza di una pressione intensa e di comportamenti aggressivi – hanno saputo gestire la fase piu’ critica evitando il contatto fisico diretto tra manifestanti e operatori, contenendo l’azione violenta e impedendo che la situazione degenerasse in scontri corpo a corpo. Un intervento misurato e finalizzato alla tutela della sicurezza collettiva, dei manifestanti stessi e dei lavoratori delle forze dell’ordine. La liberta’ di manifestare e’ un diritto costituzionalmente garantito e pienamente riconosciuto; tuttavia essa non puo’ trasformarsi in azione di forza ne’ mettere in pericolo cittadini, lavoratori e operatori impegnati nel servizio di ordine pubblico. Il confronto sociale e politico deve avvenire nei luoghi del dialogo democratico, non attraverso il rischio di provocare incidenti irreversibili”. L’Associazione rinnova il proprio “appello al senso di responsabilita’ di tutte le parti coinvolte, affinche’ ogni futura mobilitazione possa svolgersi nel rispetto della legge, della sicurezza pubblica e della dignita’ di chi, in divisa, lavora quotidianamente per garantire il diritto di tutti a manifestare in liberta’ e senza violenza”.