Le dichiarazioni dell’europarlamentare Ilaria Salis in merito alla tragedia di Castel d’Azzano, in cui hanno perso la vita tre carabinieri nell’adempimento del loro dovere, sono gravemente inopportune e offensive nei confronti delle vittime e di tutte le donne e gli uomini in uniforme che servono lo Stato con dedizione e sacrificio.

Tentare di ricondurre un atto di violenza deliberato e pianificato contro rappresentanti delle istituzioni a presunte cause di disagio sociale o alla “crisi abitativa” significa stravolgere la realtà dei fatti e oscurare la natura criminale e premeditata dell’accaduto.

La disperazione o la povertà non sono mai un alibi per la violenza.

Chi sceglie di uccidere, di distruggere e di attentare alla vita di chi opera per la sicurezza collettiva, non è una vittima del sistema, ma un aggressore dello Stato e della convivenza civile.

Sorprende e addolora che, in un momento di lutto nazionale, una rappresentante delle istituzioni europee abbia ritenuto di non esprimere un chiaro e diretto cordoglio per i tre carabinieri caduti, preferendo ricondurre la vicenda a una lettura ideologica che offende il senso stesso di legalità e di giustizia.

Riteniamo che il dibattito politico e pubblico debba fondarsi sul rispetto per chi serve lo Stato, non su narrazioni che legittimano o attenuano la responsabilità di chi uccide.

La libertà di parola è un diritto fondamentale, ma non può mai trasformarsi in uno strumento di delegittimazione delle istituzioni e di chi le rappresenta.

Così in una nota Enzo Letizia Segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, e Giuseppe Tiani Segretario Generale del Siap

 

Anfp-Siap ‘Ilaria Salis offensiva sui carabinieri morti’ ‘Disperazione o poverta’ non sono mai un alibi per la violenza’ (ANSA) – ROMA, 16 OTT – “Le dichiarazioni dell’europarlamentare Ilaria Salis in merito alla tragedia di Castel d’Azzano, in cui hanno perso la vita tre carabinieri nell’adempimento del loro dovere, sono gravemente inopportune e offensive nei confronti delle vittime e di tutte le donne e gli uomini in uniforme che servono lo Stato con dedizione e sacrificio”. Cosi’ Enzo Letizia segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia e Giuseppe Tiani, segretario generale del sindacato di polizia Siap.
“Tentare di ricondurre un atto di violenza deliberato e pianificato contro rappresentanti delle istituzioni a presunte cause di disagio sociale o alla ‘crisi abitativa’ – secondo Letizia e Tiani – significa stravolgere la realta’ dei fatti e oscurare la natura criminale e premeditata dell’accaduto.
La disperazione o la poverta’ non sono mai un alibi per la violenza”.
“Chi sceglie di uccidere, di distruggere e di attentare alla vita di chi opera per la sicurezza collettiva – sottolineano i segretari di Anfp e Siap – non e’ una vittima del sistema, ma un aggressore dello Stato e della convivenza civile. Sorprende e addolora che, in un momento di lutto nazionale, una rappresentante delle istituzioni europee abbia ritenuto di non esprimere un chiaro e diretto cordoglio per i tre carabinieri caduti, preferendo ricondurre la vicenda a una lettura ideologica che offende il senso stesso di legalita’ e di giustizia”.