L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia accoglie con soddisfazione le motivazioni rese note dal GUP di Milano sul caso Ramy. L’autorità giudiziaria ha affermato in modo inequivocabile che l’inseguimento condotto dai Carabinieri era non solo legale, ma doveroso: un atto pienamente conforme al dovere istituzionale, dettato dalla necessità di tutelare la vita dei fuggitivi, dei cittadini e degli stessi operatori di polizia.
Un elemento che era apparso evidente sin dall’inizio, a chiunque avesse visto le immagini di quella drammatica sequenza, e che oggi trova conferma nelle parole della magistratura.
Le polemiche di questi mesi sull’operato delle forze dell’ordine, in questo come in altri episodi, non giovano alla sicurezza del Paese: esse incidono negativamente sul rapporto di fiducia tra cittadini e forze di polizia, rapporto che è invece essenziale per la convivenza civile e per la stessa efficacia dell’azione di sicurezza.
Per questo l’ANFP ribadisce con forza che occorre rispettare e valorizzare il lavoro delle donne e degli uomini delle forze di polizia, riconoscendo la complessità e la difficoltà delle loro funzioni. Non è accettabile che vengano messi sotto accusa anche quando è chiaro, fin da subito, che hanno agito con professionalità, coraggio e piena aderenza al dovere. Non bisogna attendere che un magistrato lo certifichi: il riconoscimento deve essere immediato e convinto.
Così in una nota Enzo Letizia, Segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.
Caso Ramy: Anfp, serve piu’ fiducia nelle forze di polizia (ANSA) – ROMA, 16 SET – L’Anfp, l’associazione dei funzionari di polizia accoglie con soddisfazione le motivazioni con cui il gip di Milano ha condannato Fares Bouzidi, il 22enne che guidava lo scooter su cui e’ morto Ramy Elgaml lo scorso 24 novembre. “L’autorita’ giudiziaria ha affermato in modo inequivocabile che l’inseguimento condotto dai Carabinieri era non solo legale, ma doveroso: un atto pienamente conforme al dovere istituzionale, dettato dalla necessita’ di tutelare la vita dei fuggitivi, dei cittadini e degli stessi operatori di polizia- afferma il segretario Enzo Letizia- Un elemento che era apparso evidente sin dall’inizio, a chiunque avesse visto le immagini di quella drammatica sequenza, e che oggi trova conferma nelle parole della magistratura”.
Le polemiche di questi mesi “sull’operato delle forze dell’ordine, in questo come in altri episodi, non giovano alla sicurezza del Paese: esse incidono negativamente sul rapporto di fiducia tra cittadini e forze di polizia, rapporto che e’ invece essenziale per la convivenza civile e per la stessa efficacia dell’azione di sicurezza”.
Per questo l’Anfp ribadisce con forza che “occorre rispettare e valorizzare il lavoro delle donne e degli uomini delle forze di polizia, riconoscendo la complessita’ e la difficolta’ delle loro funzioni. Non e’ accettabile che vengano messi sotto accusa anche quando e’ chiaro, fin da subito, che hanno agito con professionalita’, coraggio e piena aderenza al dovere. Non bisogna attendere che un magistrato lo certifichi: il riconoscimento deve essere immediato e convinto”. (ANSA).
RAMY, ANFP: NECESSARIO AVERE PIÙ FIDUCIA IN FORZE DI POLIZIA
(LA4NEWS/9Colonne) Roma, 16 set – “L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia accoglie con soddisfazione le motivazioni rese note dal GUP di Milano sul caso Ramy. L’autorita’ giudiziaria ha affermato in modo inequivocabile che l’inseguimento condotto dai Carabinieri era non solo legale, ma doveroso: un atto pienamente conforme al dovere istituzionale, dettato dalla necessita’ di tutelare la vita dei fuggitivi, dei cittadini e degli stessi operatori di polizia.
Un elemento che era apparso evidente sin dall’inizio, a chiunque avesse visto le immagini di quella drammatica sequenza, e che oggi trova conferma nelle parole della magistratura. Le polemiche di questi mesi sull’operato delle forze dell’ordine, in questo come in altri episodi, non giovano alla sicurezza del Paese: esse incidono negativamente sul rapporto di fiducia tra cittadini e forze di polizia, rapporto che e’ invece essenziale per la convivenza civile e per la stessa efficacia dell’azione di sicurezza.
Per questo l’ANFP ribadisce con forza che occorre rispettare e valorizzare il lavoro delle donne e degli uomini delle forze di polizia, riconoscendo la complessita’ e la difficolta’ delle loro funzioni. Non e’ accettabile che vengano messi sotto accusa anche quando e’ chiaro, fin da subito, che hanno agito con professionalita’, coraggio e piena aderenza al dovere. Non bisogna attendere che un magistrato lo certifichi: il riconoscimento deve essere immediato e convinto”. Cosi’ in una nota Enzo Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.