Esprimiamo apprezzamento per l’approvazione, in prima lettura al Senato, del disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio, con pene che possono arrivare all’ergastolo.

La previsione di una fattispecie specifica per l’omicidio di una donna “per motivi di genere, odio o disprezzo” – come emerge dal testo licenziato da Palazzo Madama – costituisce un importante segnale istituzionale, volto a riconoscere la gravità del fenomeno e a rafforzare la funzione deterrente dell’intervento penale.

L’introduzione nel codice penale dell’art. 577-bis risponde all’esigenza di contrastare in modo più efficace quei crimini che affondano le radici in rapporti di dominio, sopraffazione o negazione della libertà femminile. In questo senso, si tratta di un provvedimento che coniuga fermezza sanzionatoria e riconoscimento del movente discriminatorio, con l’obiettivo di rafforzare la protezione delle vittime e prevenire condotte reiterate.

L’ANFP sottolinea positivamente anche il sostegno trasversale manifestato in Senato dalle forze politiche, a testimonianza della condivisione istituzionale di un principio basilare: la violenza contro le donne non è un’emergenza occasionale, ma una sfida strutturale alla convivenza democratica e ai valori costituzionali.

L’auspicio è che il percorso legislativo prosegua in tempi rapidi verso l’approvazione definitiva, accompagnato da misure adeguate sul piano della prevenzione, della formazione degli operatori e del supporto alle vittime.

Così in una nota Enzo Letizia segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia.

Ddl femminicidio: Anfp, e’ un segnale istituzionale importante ‘Rafforza la funzione deterrente dell’intervento penale’ (ANSA) – ROMA, 23 LUG – “Apprezzamento” per l’approvazione, in prima lettura al Senato, del ddl femminicidio viene espresso da Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia.
“La previsione di una fattispecie specifica per l’omicidio di una donna ‘per motivi di genere, odio o disprezzo’ – osserva Letizia – costituisce un importante segnale istituzionale, volto a riconoscere la gravita’ del fenomeno e a rafforzare la funzione deterrente dell’intervento penale”.
“L’introduzione nel codice penale dell’art. 577-bis – prosegue – risponde all’esigenza di contrastare in modo piu’ efficace quei crimini che affondano le radici in rapporti di dominio, sopraffazione o negazione della liberta’ femminile. In questo senso, si tratta di un provvedimento che coniuga fermezza sanzionatoria e riconoscimento del movente discriminatorio, con l’obiettivo di rafforzare la protezione delle vittime e prevenire condotte reiterate”.
L’Anfp sottolinea positivamente anche “il sostegno trasversale manifestato in Senato dalle forze politiche, a testimonianza della condivisione istituzionale di un principio basilare: la violenza contro le donne non e’ un’emergenza occasionale, ma una sfida strutturale alla convivenza democratica e ai valori costituzionali.
L’auspicio e’ che il percorso legislativo prosegua in tempi rapidi verso l’approvazione definitiva, accompagnato da misure adeguate sul piano della prevenzione, della formazione degli operatori e del supporto alle vittime”. (ANSA).

 

AGI Ddl femminicidio: Anfp, importante segnale istituzionale- Roma, 23 lug. – L’Associazione nazionale funzionari di polizia esprime “apprezzamento” per l’approvazione, in prima lettura al Senato, del disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio, con pene che possono arrivare all’ergastolo.
“La previsione di una fattispecie specifica per l’omicidio di una donna ‘per motivi di genere, odio o disprezzo’, come emerge dal testo licenziato da Palazzo Madama – afferma Enzo Letizia, segretario dell’Associazione – costituisce un importante segnale istituzionale, volto a riconoscere la gravita’ del fenomeno e a rafforzare la funzione deterrente dell’intervento penale.
L’introduzione nel codice penale dell’articolo 577-bis risponde all’esigenza di contrastare in modo piu’ efficace quei crimini che affondano le radici in rapporti di dominio, sopraffazione o negazione della liberta’ femminile. In questo senso, si tratta di un provvedimento che coniuga fermezza sanzionatoria e riconoscimento del movente discriminatorio, con l’obiettivo di rafforzare la protezione delle vittime e prevenire condotte reiterate”.
L’Anfp sottolinea positivamente anche “il sostegno trasversale manifestato in Senato dalle forze politiche, a testimonianza della condivisione istituzionale di un principio basilare: la violenza contro le donne non e’ un’emergenza occasionale, ma una sfida strutturale alla convivenza democratica e ai valori costituzionali. L’auspicio e’ che il percorso legislativo prosegua in tempi rapidi verso l’approvazione definitiva, accompagnato da misure adeguate sul piano della prevenzione, della formazione degli operatori e del supporto alle vittime”.
(AGI)

 

Adnkronos Roma, 23 lug  Ddl Femminicidio: Anfp, ‘bene introduzione reato autonomo, auspiachiamo approvazione’

“La previsione di una fattispecie specifica per l’omicidio di una donna ‘per motivi di genere, odio o disprezzo’, costituisce un importante segnale istituzionale, volto a riconoscere la gravità del fenomeno e a rafforzare la funzione deterrente dell’intervento penale”. Così in una nota Enzo Letizia, segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia commentando l’approvazione in prima lettura al senato del disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio con pene che possono arrivare all’ergastolo.

“L’introduzione nel codice penale dell’art. 577-bis risponde all’esigenza di contrastare in modo più efficace quei crimini che affondano le radici in rapporti di dominio, sopraffazione o negazione della libertà femminile – spiega ancora il sindacalista – Si tratta di un provvedimento che coniuga fermezza sanzionatoria e riconoscimento del movente discriminatorio, con l’obiettivo di rafforzare la protezione delle vittime e prevenire condotte reiterate. Da sottolineare anche il sostegno trasversale – prosegue la nota – manifestato in Senato dalle forze politiche, a testimonianza della condivisione istituzionale di un principio basilare: la violenza contro le donne non è un’emergenza occasionale, ma una sfida strutturale alla convivenza democratica e ai valori costituzionali. L’auspicio è che il percorso legislativo prosegua in tempi rapidi verso l’approvazione definitiva, accompagnato da misure adeguate sul piano della prevenzione, della formazione degli operatori e del supporto alle vittime”.