18-67imagesSicurezza: codice su divise forze ordine? I sindacati bocciano proposta
Petizione per identificare agenti supera le 66mila firme

Roma, 12 nov. (Adnkronos) – Un codice identificativo sulle divise delle forze dell’ordine. E’ la proposta lanciata attraverso il web da una petizione che ha superato le 66mila firme. L’iniziativa, sulla piattaforma ‘Change.org’, è di Paolo Scaroni, giovane rimasto gravemente ferito a Verona nel 2005 durante uno scontro tra tifosi e agenti. Si chiede al presidente del Consiglio, Enrico Letta, “così come previsto nella maggior parte dei paesi europei”, che anche gli agenti italiani possano essere riconoscibili e identificati dalla magistratura qualora commettano un atto penalmente rilevante. Proposta che non trova pienamente d’accordo gli ‘addetti ai lavori’: i sindacati di polizia chiedono infatti che ci siano altrettanti strumenti per identificare i manifestanti, spesso, non riconoscibili.

“Sarei favorevole a un’iniziativa del genere – spiega all’Adnkronos Nicola Tanzi, presidente del Sap (Sindacato Autonomo Polizia) – solo qualora fosse previsto un numero identificativo anche per i manifestanti. Questa misura è ridicola senza un’adeguata disciplina della normativa sulle manifestazioni che dovrebbe prevedere l’identificazione di entrambe le parti”.

“Attualmente non ci sono le condizioni per una proposta del genere – spiega il segretario nazionale dell’Anfp (Associazione Nazionale Funzionari di Polizia) Marco Letizia. Che lancia invece un’altra misura: “Se i nostri poliziotti avessero una micro-telecamera sul casco, pronta a dimostrare in qualsiasi momento la loro condotta, oltre che a favorire, successivamente, l’individuazione dei responsabili di violenze, sarei favorevole non solo al numero identificativo ma anche alla foto con nome e cognome dell’agente”.

Della stessa opinione il segretario nazionale del Consap (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia), Giorgio Innocenzi, che aggiunge: “siamo disponibili a rendere riconoscibili i nostri agenti, come d’altronde avviene in molti paesi europei, ma al fine di salvaguardare i nostri poliziotti, oltre alla telecamera sul casco, chiediamo una disciplina per i manifestanti che preveda il divieto assoluto di coprirsi e rendersi irriconoscibili”.