La Dia avrà «in via prioritaria» i controlli sull’Expo di Milano. La novità è contenuta nell’articolo 5 della bozza di decreto legge sulla sicurezza che dovrebbe essere approvata al prossimo Consiglio dei ministri: “Controlli antimafia per la realizzazione delle opere e degli interventi connessi allo svolgimento dell’Expo Milano 2015”. In sostanza alla direzione investigativa antimafia, oggi guidata da Arturo De Felice, viene riconosciuta con priorità, rispetto agli altre strutture delle forze dell’ordine, la competenza a a svolgere «le attività informative finalizzate al rilascio della documentazione antimafia» che riguardano le opere e gli interventi connessi all’Expo.
Controlli svolti senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica
La norma stabilisce che i controlli andranno svolti «senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica» e con una direttiva del ministero dell’Interno saranno «rimodulate le modalità operative» necessarie al coordinamento dell’attività di controllo antimafia. La Dia, infatti, dovrà di fatto avvalersi del gruppo interforze centrale per l’Expo (Gicex) ma anche degli altri uffici e reparti delle forze dell’ordine. Il modello operativo così concepito, dice il secondo comma dell’articolo 5, può essere esteso dal ministro dell’Interno con una direttiva. Proprio in proposito interviene il Segretario generale dell’Anfp-associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Marco Letizia, in una lettera inviata di recente ad Angelino Alfano. Letizia valuta con favore gli ulteriori compiti attribuiti alla Dia e aggiunge: «Sarebbe auspicabile, proprio per ottimizzare le informazioni anche per il futuro, che gli altri gruppi interforze che si occupano del contrasto alle alle infiltrazioni mafiose» possano essere ricompresi «sotto la guida della Dia».
Tre gruppi in campo per contrastare le infiltrazioni mafiose
Oggi ce ne sono già tre in campo: sono destinati ai controlli anticriminalità organizzata per la ricostruzione post terremoto in Emilia Romagna, all’Aquila e sui cantieri per il Tav (treno ad alta velocità). Letizia sostiene che «è opportuno» rafforzare la direzione investigativa antimafia «per consentirle l’azione di analisi e investigazione preventiva, essenziali per fare emergere fenomeni o collegamenti ancora nell’ombra». In pratica, nessuno discute la la ricchezza della banca dati informativa esistente, ma la raccolta di informazioni derivante dall’attività di intelligence ha un valore strategico. Un fronte, quest’ultimo, ancora dunque da potenziare: l’Anfp parla «di pochi milioni di euro» che basterebbero a evitare «danni per miliardi all’economia e alla credibilità del Paese».
di Marco Ludovico