53-4alfanoOggetto: proroga blocco economico personale Comparti Sicurezza e Difesa, situazione non più sostenibile

LA QUESTIONE

Come è noto con il D.L. 78/2010, è stato introdotto all’art. 9, commi 1 e 21, il blocco economico sui trattamenti stipendiali che riguardano anche il personale dei Comparti Sicurezza e Difesa. Non solo sono stati sospesi i contratti ma anche tutti quei meccanismi economici che costituiscono una componente essenziale per assicurare il riconoscimento della specificità del lavoro svolto dagli appartenenti ai citati Comparti. In particolare il blocco economico incide sulle seguenti indennità: assegno di funzione, anzianità nella qualifica (parametrazione), trattamento dirigenziale per gli ufficiali e per i direttivi delle Forze di Polizia e delle Forze Armate, promozioni, classi e scatti, incremento ISTAT, vacanza contrattuale, istituti dei Vigili del Fuoco, saranno così sottratti per il 2013 a 438.023 unità del Comparto Sicurezza e Difesa ben 678.198.059 euro.
Signor Ministro nessuna immaginazione può comprendere quanto siano elevati i sentimenti di collera e amarezza del personale dei citati comparti, che si sono ulteriormente alimentati alla diffusione della notizia della proroga del blocco anche per il 2014. Al riguardo, non si può sottacere lo sconcerto che si prova nel constatare che si continuano a rimandare i provvedimenti che riducono gli sprechi ed i costi della politica, della corruzione e dell’evasione fiscale, mentre il Governo è solerte nel far pagare e scaricare su di noi i costi della crisi.

NORMATIVA DI PEREQUAZIONE

Le rimostranze sindacali dell’estate del 2010 hanno consentito di introdurre con l’art.8, comma 11 bis, del D.L. 78/2010, un fondo destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze di Polizia ed Armate, fondo che è stato incrementato con il D.L. 27/2011, dopo una manifestazione tenuta ad Arcore, per assicurare al personale interessato una compensazione economica conseguente agli effetti relativi all’applicazione del congelamento di alcuni elementi retributivi, di cui ai commi 1 e 21, dell’art. 9 del Decreto Legge n. 78/2010.
I fondi disponibili per l’anno 2011 sono stati sufficienti per assecondare tutte le esigenze del personale (80 milioni stanziati con il comma 11 bis, del citato art. 8, e, 115 milioni stornati dal Riordino delle Carriere con il D.L. 27/2011) che hanno maturato i requisiti per la corresponsione delle indennità c.d. “congelate” nello stesso 2011, mentre le somme disponibili sono del tutto insufficienti per gli anni 2012-2013. In merito, in sede di conversione del D.L. 26 marzo 2011, n. 27 il legislatore all’art. 1, comma 2, per reperire le somme necessarie al soddisfacimento delle esigenze ha previsto che: “la dotazione del fondo di cui al comma 1 può essere ulteriormente incrementata, con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con i Ministri della Difesa e dell’Interno con quota parte delle risorse corrispondenti alle minori spese effettuate, rispetto al precedente anno, in conseguenza delle missioni internazionali di pace, e delle risorse di cui al comma 7 lettera a), dell’art. 2 del decreto-legge 16 settembre 2008, n. 143 convertito, con modificazioni dalla legge 13 novembre 2008 n, 181, relativo al Fondo unico giustizia”.
Fino ad oggi, purtroppo, dobbiamo costatare che, nonostante le discussioni parlamentari, non è stato attinto un centesimo dal FUG per le esigenze del personale dei Comparti Sicurezza e Difesa disattendendo le previsioni legislative. Attualmente sono disponibili per il 2013 solo 115 milioni di euro poiché il finanziamento dell’art. 8, comma 11 bis, di 80 milioni riguardava solo gli anni 2011-2012.

POSSIBILI SOLUZIONI

Il Governo dovrebbe utilizzare al massimo le risorse disponibili del Fondo Unico Giustizia che secondo una stima della Ragioneria Generale dello Stato, nel 2012 sarebbero ammontate a 661 milioni di euro . Quindi dal FUG possono essere utilizzate non meno di 300 milioni di euro per le esigenze del personale mentre altre  risorse necessarie per soddisfarle interamente possono essere individuate con la legge di stabilità.

MOTIVAZIONI

1. Con la legge 183/2010 all’art. 19, comma 1, è stato espressamente previsto che “Ai fini (…) della tutela economica, …: è riconosciuta la specificità del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad essi appartenente, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti”;
2. Già oggi, il personale del Comparto Difesa e Sicurezza ha un blocco contrattuale che dura da quattro anni, poiché l’ultimo contratto sottoscritto è relativo al biennio economico 2008-2009. La proroga del blocco economico al 31.12.2014 porterebbe a 5 anni lo stop degli aumenti stipendiali, una situazione non più sostenibile.
3. Con il decreto legge in tema di disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione, si è di fatto superata la politica governativa di utilizzare le risorse del Fondo Unico Giustizia per sanare parte dei debiti contratti, garantendo così l’afflusso di beni e servizi da parte dei fornitori, per far funzionare le complesse strutture della sicurezza e della giustizia. Perciò, per il 2013 e per il 2014 le risorse utilizzabili del FUG possono essere destinate esclusivamente al fondo di perequazione per il blocco economico, relativamente ai Comparti Difesa e Sicurezza.

Roma, 14 agosto 2013

Enzo Marco Letizia

LA NOTA AL MINISTRO ALFANO