244-battistiRoma, 29 dicembre 2010 – Sarebbe davvero oltraggioso se venissero confermate le indiscrezioni sul no del Presidente del Brasile all’estradizione del terrorista Cesare Battisti ed anzi di concedergli lo status di rifugiato suonerebbe come un’intollerabile offesa al Popolo italiano e a tutti gli appartenenti alle Forze di polizia. Ci attendiamo perciò precise iniziative politiche e diplomatiche che marchino il dissenso senza se e senza ma.

Grottesco ci appare che oggi il Brasile intenda confermargli lo status di rifugiato, assumendo così che in Italia siano possibili persecuzioni censurabili dalle Convenzioni internazionali, senza tener conto che il sistema sociale e di garanzie del nostro Paese avrebbe consentito all’assassino Battisti di potersi difendersi e se ciò non è avvenuto, come ha accertato anche la Corte di Strasburgo, ciò è stato solo per una sua scelta.

Vogliamo ricordare che Cesare Battisti è un vero e proprio assassino, riconosciuto responsabile della morte di Antonio Santoro, maresciallo della Polizia Penitenziaria (1978), di Lino Sabbadin, macellaio di Mestre (1979), di Pierluigi Torregiani (1979), gioielliere di Milano (il cui figlio Alberto, a seguito dell’attentato, è rimasto paralizzato) ed esecutore dell’attentato all’Agente Andrea Campagna, in servizio presso la DIGOS della Questura di Milano, freddato davanti la casa della sua ragazza (1979).

È a queste vittime ed alle loro famiglie che si deve pensare, nelle azioni da intraprendere, se si vuole evitare che la nostra credibilità internazionale sia gravemente compromessa.


Comunicato stampa ripreso da: Ansa, Asca, Adnkronos, Il Velino