TERRORISMO: LETIZIA (ANFP), LIBRO ‘GUARDIE’ PER CHI IN DIVISA SACRIFICO’ IL SUO FUTURO
Presentato al Palazzo dell’Informazione AdnKronos volume dedicato a vittime degli anni di piombo Roma, 4 ott. – (AdnKronos) – “E’ per la loro identita’, e’ un libro nato per rappresentare l’identita’ piu’ profonda i tutti gli uomini delle forze dell’ordine caduti per compiere il proprio dovere per difendere i cittadini, senza mollare mai”. Lo ha detto all’AdnKronos Enzo Marco Letizia, segretario nazionale Anfp, a margine della presentazione, al Palazzo dell’Informazione AdnKronos a Roma, del libro ‘Guardie – Le vittime in divisa del terrorismo’, edito da Harpo, e scritto a quattro mani da Ansoino Andreassi e Daniele Repetto, svoltasi oggi al Palazzo dell’Informazione. “Un libro che inizia da un gesto isolato di un uomo che non ebbe paura, per ricordare tanti altri, centinaia di uomini che non ebbero paura di compiere il loro dovere – ha detto Letizia durante la presentazione del volume – Uomini di grande sostanza morale, che hanno creato l’humus per quel processo morale necessario per la democratizzazione del Paese”. “L’obiettivo del libro e’ rivitalizzare la memoria. Far capire il valore delle nostre ‘sentinelle’ che vigilano sulla sicurezza dei cittadini – ha aggiunto Letizia – ricordare e far comprendere il senso del dovere di uomini che non hanno mollato mai malgrado le difficilissime condizioni in cui operavano. Sono uomini che hanno sacrificato la loro vita, il loro futuro per noi e questo non puo’ essere dimenticato”.

TERRORISMO: PRESENTATO A ROMA LIBRO DEDICATO A VITTIME IN DIVISA
‘Guardie’ di Andreassi e Repetto – Gabrielli, volume ci trasferisce l’onere e l’onore della memoria Roma, 4 ott. (AdnKronos) – “Un libro che ci trasferisce l’onere e l’onore della memoria: certi fatti non appartengono al giurassico ma alla storia repubblicana del nostro Paese. Certi fenomeni nella storia tendono a ripetersi, ecco perche’ l’attenzione deve rimanere sempre alta. Ci deve dunque essere l’onere, la fatica, l’impegno a ricordare ma anche l’onore, perche’ questo libro accomuna tutti i funzionari dello Stato. Le battaglie si vincono se si fa fronte comune, se si e’ tutti convinti della bonta’ dell’obiettivo che dobbiamo raggiungere, con una pluralita’ di forze che e’ una ricchezza da salvaguardare e non un inciampo al bilancio”. Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli nel corso della presentazione del libro ‘Guardie’ (Harpo editore) che si e’ tenuta nel pomeriggio al Palazzo dell’Informazione Adnkronos. Un libro che parla degli oltre cento cittadini in divisa morti negli anni di piombo: ‘guardie’, appunto. “La straordinarieta’ di questo libro e’ che chi ha concorso a scriverlo quei momenti li ha vissuti in presa diretta”, ha sottolineato Gabrielli riferendosi ad Ansoino Andreassi, ex vice capo della Polizia che fu ai vertici dell’antiterrorismo, coautore insieme a Daniele Repetto. E proprio sulla memoria si sono focalizzati altri interventi degli ospiti presenti alla presentazione. Secondo Enzo Marco Letizia, segretario nazionale dell’Associazione funzionari di Polizia (e autore della postfazione), il libro ‘Guardie’ “ha l’obiettivo di rivitalizzare la memoria” oltre a far comprendere “il valore della nostra funzione di sentinelle”. Per battere il terrorismo, ha detto, “non servono i carrarmati nelle strade”, bisogna “estirpare il fenomeno alla radici, anche con l’istruzione, la conoscenza, la collaborazione di tutti e con l’esempio di chi ha dato la vita per noi. Per questo la storia deve essere ancora una volta la via maestra”. (Segue)

Terrorismo: Gabrielli, fronte comune per sconfiggerlo
Errore enorme dimenticare anni piombo, tenere alta l’attenzione (ANSA) – ROMA, 4 OTT – Dimenticare gli anni di piombo sarebbe un “errore enorme”: la memoria va alimentata per “tenere sempre molto alta l’attenzione” poiche’ certi fenomeni possono ripetersi. E c’e’ un solo modo di sconfiggerli, allora come oggi: “fare fronte comune”. E’ il monito che arriva dal capo della Polizia Franco Gabrielli alla presentazione del libro ‘Guardie. Le vittime in divisa del terrorismo’, scritto dal prefetto Ansoino Andreassi, una lunga esperienza nell’Antiterrorismo fino a diventarne capo nel 1991, e Daniele Repetto. Un libro, spiega il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Enzo Letizia, che racconta le storie degli oltre cento appartenenti alle forze dell’ordine uccisi in quegli anni. “Questo libro ha l’obiettivo di rivitalizzare la memoria; non dobbiamo dimenticare, perche’ quegli uomini hanno sacrificato il loro futuro per noi. Ma serve anche a ricordare a noi ‘guardie’ il nostro ruolo di sentinelle a garanzia della sicurezza di tutti”. “Il libro – sottolinea dunque Gabrielli – ci ricorda che noi abbiamo l’onere e l’onore della memoria: questi fatti non sono avvenuti nel Medioevo, appartengono alla storia repubblicana ma rischiano invece, in questo inseguire sempre il presente, di finire nel dimenticatoio. Sarebbe un errore enorme perche’ questi fenomeni, come ci insegna la storia, tendono a ripetersi e dunque la memoria serve a mantenere l’attenzione sempre molto alta”. Ma dal libro, dice ancora il capo della Polizia, emerge anche un altro concetto fondamentale. “Non si esalta il poliziotto o il carabiniere ma tutti sono accumunati. Perche’ queste battaglie si vincono solo se si fa fronte comune e se siamo tutti convinti dell’obiettivo da raggiungere”. Parole ribadite dal comandante generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri: “E’ importante ricordare che o le cose si fanno tutti insieme o si fanno male. Gli anni di piombo sono stati una follia, dobbiamo ricordarci di allora per non ricadere negli stessi errori dell’epoca della lotta armata. Ricordiamo cosa e’ stato e quanti morti ci e’ costato se vogliamo evitare che vi siano alte centinaia di vittime”. Sulla “coesione” tra forze di polizia per combattere il terrorismo punta anche l’attuale capo dell’Antiterrorismo, Lamberto Giannini: “Il momento – dice – e’ piuttosto complicato. Questo libro serve alla storia del paese ma serve anche a tutti quei giovani che scelgono di fare il nostro mestiere: devono sapere cosa e’ accaduto, cosa si rischia, e soprattutto che la lotta al terrorismo, come insegnano proprio quegli anni, si fa solo in maniera coesa” (ANSA)

TERRORISMO: PRESENTATO A ROMA LIBRO DEDICATO A VITTIME IN DIVISA (2) =
(AdnKronos) – Il generale Giovanni Nistri, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ha sottolineato che le cose “o si fanno insieme o non si fanno bene”. Libri come ‘Guardie’, secondo Nistri sono i benvenuti perche’ restituiscono memoria, ai figli e le vedove delle vittime di terrorismo e a tutti noi. “Vogliamo parlare della follia di quegli anni di lotta armata o pensiamo che siano trascorsi cosi’?” si e’ chiesto Nistri, a giudizio del quale “dovremmo ricordarci di allora, proprio per evitare gli stessi errori”. “Il passato – ha aggiunto – e’ una terra straniera: si fanno le cose in modo diverso da giovani, allora e’ bene ricordarcelo questo passato per evitare altre cento vittime, ricordare oggi per evitare di dimenticare domani”. “Un grande contributo alla storia del nostro Paese”: questa l’opinione di Lamberto Giannini, direttore della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione riguardo al libro ‘Guardie’. Ha spiegato alla platea di Palazzo dell’Informazione che “vedere in fila cosi’ tante storie rende un servizio eccezionale a tanti giovani che iniziano le nostre attivita’, le nostre carriere. Loro debbono sapere cosa e’ accaduto e quali sacrifici ci sono stati. Tra l’altro alcuni autori di quelle storie sono rimasti impuniti: ecco, ritengo nostro dovere la ricerca della verita’. Sempre. Senza dimenticare quanto e’ accaduto e con l’ausilio oggi delle nuove tecnologie investigative”. Il dovere alla verita’ “fa parte della risposta che deve dare lo Stato.