Roma, 31 agosto – I casi degli ultimi giorni tra cui spicca lo sgombero di Via Curtatone a Roma, i continui focolai di violenza che degenerano sempre più spesso coinvolgendo un gran numero di persone, il dilagare di fake news che innescano quotidianamente animosità pronte ad esplodere ad ogni pretesto stanno facendo ripiombate questo Paese in una situazione simile a quella degli anni ’70. Per svelenire questo clima incandescente e pericoloso che ci rende molto preoccupati per il futuro occorre che la politica, intesa come ogni istituzione rappresentante dei cittadini si assuma le proprie responsabilità. Già in passato è stato detto da fonti autorevoli, da ultimo il Capo della Polizia Gabrielli, che non si possono scaricare sulle Forze dell’Ordine tutti i problemi legati al disagio sociale.
Per far questo non solo è necessario che si adottino strategie utili alla soluzione dei diversi problemi legati ad integrazione, accoglienza, supporto alle classi disagiate, ma occorre, soprattutto, che nel momento emergenziale, quello dove ogni tentativo di mediazione non è più possibile e dove il ripristino della legalità passa necessariamente attraverso l’uso della forza pubblica, vi sia una chiara assunzione di responsabilità, ovvero sapere e far sapere chi ha ritenuto imprescindibile l’uso della forza pubblica.
Se la responsabilità tecnica appartiene alle autorità provinciali di Pubblica Sicurezza, deve essere chiaro che la legittimazione all’uso della forza deriva da leggi poste a tutela dei più deboli. In questi giorni abbiamo assistito a dibattiti nei quali alcuni commentatori chiedevano a poliziotti se era necessario usare la forza.
Noi riteniamo che questa domanda debba essere fatta a chi ordina che tale forza venga usata e riteniamo giusto che si conosca chi ci ha chiamato ad intervenire. Abbiamo subito la gogna mediatica sull’intervento di Piazza Indipendenza salvo poi far conoscere i veri retroscena delinquenziali che vi erano dietro.
Se non possiamo tornare indietro abbiamo il sacrosanto diritto di pretendere che questo non possa capitare mai più. Da esecutori di ordini riteniamo indispensabile che gli interventi programmati legati ad azioni di sgomberi abbiano una paternità che indichi senza infingimenti chi non è stato in grado di risolvere il problema in modo diverso.
I funzionari di Polizia non hanno nessuna intenzione di continuare ad essere carne da macello in piazza e poi ancora essere immessi in un tritacarne di mistificazioni.

Migranti: funzionari polizia,definire responsabilita’ su sgomberi =
(AGI) – Roma, 31 ago. – Sulla gestione dell’ordine pubblico “e’ urgente definire per tempo responsabilità” e “offrire informazioni corrette”: i funzionari di polizia “non hanno alcuna intenzione di continuare ad essere carne da macello in piazza e poi ancora essere immessi in un tritacarne di mistificazioni”. Ad affermarlo e’ Enzo Marco Letizia, segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari polizia, secondo cui “i casi degli ultimi giorni tra cui spicca lo sgombero di via Curtatone a Roma, i continui focolai di violenza che degenerano sempre piu’ spesso coinvolgendo un gran numero di persone, il dilagare di fake news che innescano quotidianamente animosità pronte ad esplodere ad ogni pretesto stanno facendo ripiombare questo Paese in una situazione simile a quella degli anni ’70”. (AGI) (Segue)

(AGI) – Roma, 31 ago. – “Per svelenire questo clima incandescente e pericoloso che ci rende molto preoccupati per il futuro – continua Letizia – occorre che la politica, intesa come ogni istituzione rappresentante dei cittadini si assuma le proprie responsabilità. Gia’ in passato e’ stato detto da fonti autorevoli, da ultimo il capo della Polizia Gabrielli, che non si possono scaricare sulle forze dell’ordine tutti i problemi legati al disagio sociale. Per far questo non solo e’ necessario che si adottino strategie utili alla soluzione dei diversi problemi legati ad integrazione, accoglienza, supporto alle classi disagiate, ma occorre, soprattutto, che nel momento emergenziale, quello dove ogni tentativo di mediazione non e’ più possibile e dove il ripristino della legalità passa necessariamente attraverso l’uso della forza pubblica, vi sia una chiara assunzione di responsabilità, ovvero sapere e far sapere chi ha ritenuto imprescindibile l’uso della forza pubblica”.
“Se la responsabilità tecnica appartiene alle autorità provinciali di pubblica sicurezza – ricorda il rappresentante sindacale – deve essere chiaro che la legittimazione all’uso della forza deriva da leggi poste a tutela dei più deboli. In questi giorni abbiamo assistito a dibattiti nei quali alcuni commentatori chiedevano a poliziotti se era necessario usare la forza. Noi riteniamo che questa domanda debba essere fatta a chi ordina che tale forza venga usata e riteniamo giusto che si conosca chi ci ha chiamato ad intervenire. Abbiamo subito la gogna mediatica sull’intervento di piazza Indipendenza salvo poi far conoscere i veri retroscena delinquenziali che vi erano dietro. Se non possiamo tornare indietro abbiamo il sacrosanto diritto di pretendere che questo non possa capitare mai più. Da esecutori di ordini riteniamo indispensabile che gli interventi programmati legati ad azioni di sgomberi abbiano una paternita’ che indichi senza infingimenti chi non e’ stato in grado di risolvere il problema in modo diverso”. (AGI)

Sgomberi: Funzionari ps, sia chiaro chi decide uso forza
Pericoloso ritorno a anni ’70. Politica si assuma responsabilità
(ANSA) – ROMA, 31 AGO – “I casi degli ultimi giorni tra cui spicca lo sgombero di Via Curtatone a Roma, i continui focolai di violenza che degenerano sempre più’ spesso coinvolgendo un gran numero di persone, il dilagare di fake news che innescano quotidianamente animosità’ pronte ad esplodere ad ogni pretesto stanno facendo ripiombare questo Paese in una situazione simile a quella degli anni ’70”. Lo dichiara Enzo Marco Letizia, segretario dell’associazione nazionale Funzionari di Polizia. “Per svelenire questo clima incandescente e pericoloso che ci rende molto preoccupati occorre – aggiunge – che la politica, intesa come ogni istituzione rappresentante dei cittadini si assuma le proprie responsabilità. Non si possono scaricare sulle Forze dell’Ordine tutti i problemi legati al disagio sociale”. “Per far questo – dice Letizia – non solo e’ necessario che si adottino strategie utili alla soluzione dei diversi problemi legati ad integrazione, accoglienza, supporto alle classi disagiate, ma occorre, soprattutto, che nel momento emergenziale, quello dove ogni tentativo di mediazione non e’ più possibile e dove il ripristino della legalità passa necessariamente attraverso l’uso della forza pubblica, vi sia una chiara assunzione di responsabilità, ovvero sapere e far sapere chi ha ritenuto imprescindibile l’uso della forza pubblica”. “Se la responsabilità tecnica appartiene alle autorità provinciali di Pubblica Sicurezza – sottolinea il sindacalista – deve essere chiaro che la legittimazione all’uso della forza deriva da leggi poste a tutela dei più deboli”. “Abbiamo subito la gogna mediatica sull’intervento di Piazza Indipendenza salvo poi far conoscere i veri retroscena delinquenziali che vi erano dietro – prosegue – Se non possiamo tornare indietro abbiamo il sacrosanto diritto di pretendere che questo non possa capitare mai più”. “Da esecutori di ordini riteniamo indispensabile che gli interventi programmati legati ad azioni di sgomberi abbiano una paternità che indichi senza infingimenti chi non e’ stato in grado di risolvere il problema in modo diverso.
I funzionari di Polizia non hanno nessuna intenzione di continuare ad essere carne da macello in piazza e poi ancora essere immessi in un tritacarne di mistificazioni” conclude Letizia. (ANSA).

Ansa.it Lazio