402-capopoliziaSignor Capo della Polizia,
desideriamo rappresentarLe uno dei tanti disagi che affliggono una categoria di lavoratori già troppo penalizzata dal mancato riconoscimento della professionalità e delle innegabili peculiarità della propria funzione.
Non si tratta di fare inutili piagnistei, ma di riconoscere semplicemente la realtà dei fatti.
Molti direttivi e dirigenti prestano servizio in sedi lontane dalle proprie famiglie, avendo dato la propria disponibilità ad assecondare le esigenze dell’Amministrazione, che sembra, però, trascurare ingiustificabilmente gli oneri che conseguono ai loro trasferimenti: si registrano, infatti, a “macchia di leopardo” ritardi dai tre ai cinque mesi nel pagamento delle indennità spettanti a fronte dei movimenti d’ufficio.
Né il fenomeno può ritenersi nuovo o frutto solo di occasionali e sfortunate contingenze: basti pensare ai cronici ritardi nella liquidazione dei fogli di viaggio, con conseguente anticipo delle spese necessarie a garantire l’espletamento delle attività di servizio da parte dei soliti “uomini di buona volontà”!
E’ inaccettabile che siano sempre i lavoratori a dover pagare i ritardi di una burocrazia che non appare proprio in grado di affrontare la questione con il dovuto pragmatismo.
Si ha la netta sensazione che i burocrati degli uffici contabili, sia del Dipartimento che delle Prefetture, non abbiano alcuna attenzione per i disagi quotidiani che ricadono sulle spalle di coloro che si sono resi disponibili ad un trasferimento di sede, il cui trattamento economico, tra l’altro, non consente certo – come ben noto – di sostenere con serenità oneri aggiuntivi.
La preghiamo, pertanto, di intervenire con urgenza al fine di garantire la necessaria tempestività nella liquidazione delle indennità previste.

Enzo Marco Letizia

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