“L’estate, come ricordava un famoso e bel film, è la stagione che la mafia ha preferito per uccidere i suoi più pericolosi avversari. Pochi giorni fa abbiamo ricordato Boris Giuliano, domani è 33° anniversario della morte di Beppe Montana, dieci giorni dopo sarà lo stesso di Ninnì Cassarà e Roberto Antiochia. Probabilmente nelle tante parole di domani ci si soffermerà su tante cose giustamente importanti, come la necessità di continuare a lottare contro la mafia, a continuare ad investire su mezzi e soprattutto uomini capaci di affrontare un mostro ancora non sconfitto.”
“Oggi, ricordando l’ultimo giorno in cui Beppe Montana era ancora vivo, ci sembra giusto riflette sull’età che avevano questi tre poliziotti. Perché erano tanto esperti quanto giovani: Montana aveva solo 33 anni quando venne ammazzato, Cassarà 38, Roberto Antiochia appena 23. Ed intorno a loro vivevano persone la cui vita cambierà per sempre dopo la loro morte. C’è un ricordo del fratello di Beppe, Dario Montana, che tra tante cose ne ricorda una: sua madre amava cantare quando preparava il pranzo. Dopo la morte di Giuseppe non canterà mai più.”
“C’è poi una foto del corpo di Ninnì Cassarà disteso, riverso sulle scale di casa, ormai morto. Vicino, a fianco a lui, la moglie Laura, immobile. La foto non è di un giornalista. La foto è di un poliziotto della scientifica, un professionista che dovrebbe riprendere solo la scena del crimine. Eppure non chiede, o forse non riesce, a far lasciare la scena del crimine a quella giovane moglie e giovanissima madre dei loro figli.”
“Ci sono poi i ricordi del fratello di Roberto Antiochia, Alessandro, che racconta come la madre si oppose che suo figlio potesse entrare in polizia a soli 17 anni ma che solo un anno dopo dovette accettare la scelta di suo figlio. Morto tecnicamente durante le sue ferie ma a fianco di Ninnì Cassarà”
“Domani sarà il tempo dei discorsi ufficiali e delle giuste e doverose analisi, Oggi sia il giorno del ricordo commosso. Non solo per chi non c’è più, ma anche e soprattutto per tutte quelle persone la cui vita è stata cambiata per sempre. Per tutte le madri che per colpa della mafia non cantano più preparando il pranzo”.

E’ questa la nota che l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia vuole trasmettere in occasione dell’anniversario della morte di Beppe Montana.

Roma, 27 luglio 2018

Girolamo Lacquaniti

Mafia: Anfp ricorda Beppe Montana, domani anniversario morte
(ANSA) – ROMA, 27 LUG – “L’estate, come ricordava un famoso e bel film, è la stagione che la mafia ha preferito per uccidere i suoi più pericolosi avversari. Pochi giorni fa abbiamo ricordato Boris Giuliano, domani è il 33/o anniversario della morte di Beppe Montana, dieci giorni dopo sarà lo stesso di Ninnì Cassarà e Roberto Antiochia. Probabilmente nelle tante parole di domani ci si soffermerà su tante cose giustamente importanti, come la necessità di continuare a lottare contro la mafia, a continuare ad investire su mezzi e soprattutto uomini capaci di affrontare un mostro ancora non sconfitto”. Lo rileva l’Associazione nazionale funzionari polizia. “Oggi – spiega l’Anfp – ricordando l’ultimo giorno in cui Beppe Montana era ancora vivo, ci sembra giusto riflettere sull’età che avevano questi tre poliziotti. Perché erano tanto esperti quanto giovani: Montana aveva solo 33 anni quando venne ammazzato, Cassarà 38, Roberto Antiochia appena 23. Ed intorno a loro vivevano persone la cui vita cambierà per sempre dopo la loro morte. Il fratello di Beppe, Dario Montana, tra tante cose, ne ricorda una: sua madre amava cantare quando preparava il pranzo. Dopo la morte di Giuseppe non canterà mai più”. “Domani – prosegue – sarà il tempo dei discorsi ufficiali e delle giuste e doverose analisi. Oggi sia il giorno del ricordo commosso. Non solo per chi non c’è più, ma anche e soprattutto per tutte quelle persone la cui vita è stata cambiata per sempre. Per tutte le madri che per colpa della mafia non cantano più preparando il pranzo”. (ANSA).

MAFIA: ANFP, DOMANI ANNIVERSARIO OMICIDIO POLIZIOTTO BEPPE MONTANA =’Tanto esperto quanto giovane, come Ninni Cassara’ e Roberto Antiochia’ Roma, 27 lug. (AdnKronos) – “Pochi giorni fa abbiamo ricordato Boris Giuliano, domani è il 33° anniversario della morte di Beppe Montana, dieci giorni dopo sarà lo stesso di Ninni’ Cassara’ e Roberto Antiochia”. E’ quanto ricorda una nota dell’Anfp, l’associazione nazionale funzionari di polizia. “Probabilmente, nelle tante parole di domani ci si soffermerà su tante cose giustamente importanti, come la necessità di continuare a lottare contro la mafia, a continuare ad investire su mezzi e soprattutto uomini capaci di affrontare un mostro ancora non sconfitto”.
Ma “oggi, ricordando l’ultimo giorno in cui Beppe Montana era ancora vivo, ci sembra giusto riflettere sull’età che avevano questi tre poliziotti. Perché erano tanto esperti quanto giovani: Montana aveva solo 33 anni quando venne ammazzato, Cassara’ 38, Roberto Antiochia appena 23. Ed intorno a loro vivevano persone la cui vita cambierà per sempre dopo la loro morte”.
Domani “sarà il tempo dei discorsi ufficiali e delle giuste e doverose analisi. Oggi, sia il giorno del ricordo commosso. Non solo per chi non c’è più, ma anche e soprattutto per tutte quelle persone la cui vita e’ stata cambiata per sempre. Per tutte le madri che per colpa della mafia non cantano piu’ preparando il pranzo”, conclude la nota con cui l’Anfp ricorda l’anniversario della morte di Beppe Montana.