407-luci_ombreIl ddl sulla sicurezza, che ha ottenuto la fiducia alla Camera,  presenta norme utili alla repressione e prevenzione dei reati, come l’inasprimento del 41 bis, l’obbligo di denuncia del pizzo per gli imprenditori, il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, la restituzione di pieni poteri al Procuratore Antimafia, la sospensione per infiltrazione mafiosa dall’incarico negli enti amministrativi di funzionari e dipendenti dell’ente, non solo degli eletti, l’albo dei buttafuori, il registro dei clochard, l’istituzione di un fondo contro l’incidentalità notturna e la revoca della patente per autisti di mezzi pubblici che fanno uso di stupefacenti.

Riteniamo invece pleonastica la norma che da al prefetto la possibilità di accesso ai cantieri pubblici: questore, procuratore della repubblica e Direttore della Direzione Antimafia hanno già la prerogativa di accesso per la prevenzione e la sicurezza negli appalti pubblici.

Un maggiore controllo sul money transfert dovrebbe essere esteso anche ai cittadini italiani (anagrafe dei conti correnti, banca dati per tracciare i fondi comunitari). Oggi, però, corriamo il rischio che l’extracomunitario metta il denaro sudato nelle mani di lestofanti e cravattari che li ingannano nel trasferimento dei loro risparmi alla famiglia.

Perplessità abbiamo sul reato d’immigrazione clandestina nella parte in cui non prevede che l’ammenda da 5.000 a 10.000 euro sia pagata in solido anche dall’imprenditore, che approfitta dello stato di bisogno dei clandestini. Fenomeno che potrebbe essere stroncato dai sindaci con la polizia locale se avessero il coraggio di recidere quelle pericolose relazioni con certi imprenditori senza scrupoli.
Avremmo preferito che la permanenza nei CIE fosse stata limitata a 4 mesi poiché più lungo è il periodo di permanenza, servono più posti, più strutture e risorse: sarà un vero salasso per lo Stato.
Sulla liberalizzazione dello spray urticante, sicuramente al Ministro dell’Interno non si è rappresentato che, definendolo inidoneo a recare offesa alla persona, può essere acquistato da minorenni e da criminali mettendo in serio pericolo il 20% della popolazione italiana (cardiopatici, asmatici, affetti da allergie, anziani con bronchite cronica ostruttiva) se irrorata con l’estratto al peperoncino.
E’ bene sapere che nel 1998 fu concessa la libera vendita di un spray dalla Commissione Centrale per il Controllo delle Armi, senza richiedere il parere del Ministero della Sanità, da qui l’assalto di imprenditori senza scrupoli che, approfittando dell’errore ministeriale e della tolleranza di una magistratura disattenta alla prevenzione, hanno inquinato il mercato facendo affari d’oro.
Signor Ministro Maroni, non ceda alle lobby, ha la forza ed i numeri per non temere un altro passaggio alla Camera. Lo spray urticante è un ‘arma a proiezione di gas, né regoli la vendita con un porto d’armi soft.
Sulle ronde abbiamo detto di tutto e di più, non si possono sottrarre soldi al Dipartimento di P.S. per far controllare il territorio da comuni cittadini.

Roma, 14 maggio 2009

Rpreso da Ansa, Asca, Agi