142-2logoanfpOrmai da tempo, fermamente convinti dell’imprescindibile ruolo che la comunicazione ha assunto anche nella gestione dei rapporti sindacali, abbiamo avviato un’incisiva e concreta azione finalizzata a diffondere sia all’opinione pubblica che ai nostri interlocutori, politici ed istituzionali, quelli che riteniamo i temi più rilevanti per il comparto sicurezza e, più in particolare, per la tutela e la promozione delle legittime aspirazioni della nostra categoria. Seminari, convegni, audizioni in Parlamento, lettere aperte, l’acquisto delle pagine di giornale nel luglio scorso, la partecipazione ad iniziative di protesta, tra cui, da ultimo, quella recentemente organizzata ad Arcore, hanno prodotto dei risultati che, benché certamente non esaustivi, possiamo comunque considerare soddisfacenti.
Ci attende, in ogni caso, un impegno senza sosta per vigilare sull’esecuzione del decreto legge da poco emanato e per ottenere la legge delega sul riordino della carriera.
Grazie al progressivo rafforzamento dell’ANFP nel più generale panorama sindacale, il 22 marzo scorso, a Palazzo Chigi, siamo stati i portavoce delle sigle sindacali che hanno manifestato di fronte a villa S. Martino. Al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, on. Gianni Letta, accompagnato dai ministri Roberto Maroni, Ignazio La Russa e Angelino Alfano, abbiamo spiegato che non riteniamo ulteriormente procrastinabile, dopo gli innumerevoli impegni assunti, da ultimo persino dallo stesso Presidente del Consiglio ad Arcore, l’adozione del provvedimento legislativo finalizzato al pagamento delle voci stipendiali tipiche della specificità del comparto sicurezza, tagliate con la manovra finanziaria di luglio.
Preso atto che il governo avrebbe utilizzato per la relativa copertura i fondi per il riordino delle carriere per il personale non direttivo, abbiamo, perciò, richiesto che a breve termine sia emanata la legge delega per il riordino delle carriere che, in base alla vigente normativa, non richiede necessariamente i fondi necessari per la copertura del maggiore onere. Infatti, il l’art. 17, co. 2 della legge 196/09 stabilisce che la quantificazione delle risorse può essere “effettuata al momento dell’adozione dei singoli decreti legislativi” che entreranno in vigore all’atto dello stanziamento delle relative risorse finanziarie.
E’ stato, dunque, ribadito al Governo che la legge delega testimonierebbe concretamente la serietà dell’impegno assunto, fornendo reale garanzia sulla volontà del Governo di avviare il riordino delle carriere “scommettendo” sul futuro.
Il 26 marzo scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 27, avente per oggetto, la corresponsione di assegni una tantum al personale delle forze di polizia.
Il terzo comma chiarisce che, oltre agli scatti ed alle promozioni, verrà corrisposto il trattamento economico superiore correlato all’anzianità di servizio senza demerito, compreso quello nella qualifica e nel grado. Ciò significa che non saranno più “tagliati” l’indennità di progressiva valorizzazione dirigenziale ai vice questori aggiunti appena nominati, il trattamento economico da Primo Dirigente per i direttivi con 13 anni di servizio, le indennità pensionabile ed integrativa speciale da Primo Dirigente per i direttivi con 15 anni di servizio, lo stipendio da Dirigente Superiore per il Vice Questore Aggiunto e per il Primo Dirigente con 23 anni di servizio, le indennità pensionabile ed integrativa speciale da Dirigente Superiore per il Vice Questore Aggiunto e per il Primo Dirigente con 25 anni di servizio. La disposizione in argomento chiarisce, altresì, che verrà corrisposta l’indennità di funzione che compete agli appartenenti degli altri ruoli della Polizia di Stato ed ai Commissari Capo o Vice Questori Aggiunti provenienti dall’interno che ancora non hanno effettuato 13 anni di servizio nel ruolo dei direttivi, ma hanno maturato 17 o 29 anni di servizio complessivamente.
Il decreto legge stabilisce, anche, che il fondo destinato alle indennità legate alla specificità del comparto sicurezza potrà essere ulteriormente alimentato dalla riduzione delle spese per le missioni di pace all’estero e dal fondo unico giustizia, che fino ad oggi, per legge, poteva finanziare solo l’acquisto di mezzi, strutture e beni per il funzionamento dell’apparato di sicurezza (si ricorda che nel 2009 al Dipartimento della p.s. sono stati versati 79 milioni di euro). Previsioni, queste, che inducono ad un cauto ottimismo per il futuro.
Il fondo per la copertura del decreto legge deriva da una fusione degli 80 milioni di euro annui stanziati per il 2011 ed il 2012 e dai 115 milioni annui stanziati per il riordino delle carriere per il personale non direttivo nel triennio 2011/13. Al riguardo, si ricorda che con la manovra di luglio tutte le risorse accantonate dal 2004 al 2010 per le carriere – 833 milioni di euro – sono state tagliate in un solo colpo.
Appare, dunque, evidente come sia assolutamente preferibile che le citate risorse siano utilizzate subito per le nostre esigenze con l’impegno del Governo ad emanare una legge delega per la quale sarà trovata successivamente la necessaria copertura finanziaria, prima che esse vengano sottratte al comparto sicurezza. Tra l’altro, non va dimenticato che il Ministero del Tesoro aveva più volte osteggiato tale determinazione, avendo già pensato ad una diversa destinazione dei fondi in questione. Berlusconi stesso lo fece intendere chiaramente ad Arcore.

Roma, 1 aprile 2011

COMMENTO DECRETO UNA TANTUM