AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
DIRETTORE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA
Pref. Franco Gabrielli

Oggetto: un piano strategico – innovativo per risolvere la questione dei Funzionari Tecnici.

Negli ultimi anni gli aspetti tecnologici sono diventati sempre più importanti, nelle attività dirette alla prevenzione ed alla repressione dei reati. Basti pensare ai sistemi informatici ed a tutti i mezzi tecnologici utilizzati per il contrasto al crimine, (telecamere, banche dati, software di analisi, di gestione, di riconoscimento facciale, di ricostruzione delle scende del crimine, di intercettazioni, banca dati del DNA ect..), i quali hanno assunto un ruolo cruciale nel concreto esercizio delle funzioni di Autorità di Pubblica Sicurezza.

L’insufficiente disponibilità di mezzi tecnici e delle relative competenze professionali (come i supporti informatici, telematici e elettronici, laboratori di analisi e di simulazione, mezzi di trasporto ed equipaggiamento, percorsi formativi e di aggiornamento) non solo rende difficile e dispendiosa un efficace lotta al criminalità, come la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, ma può incidere negativamente sulle capacità operative della stessa Polizia di Stato.

In questo quadro i Funzionari tecnici costituiscono una preziosa risorsa che deve essere ancora adeguatamente valorizzata. Sotto il profilo dell’identità, siamo convinti che modificare la denominazione delle neo qualifiche dirigenziali in Vice Questore Aggiunto Tecnico e Vice Questore Tecnico, prevedendo, anche l’uniformità del colore del tesserino, rafforzerebbe il sentimento di identificazione dei Funzionari Tecnici, e chiarirebbe definitivamente la posizione gerarchica, rinsaldando, tra l’altro, la coesione interna tra chi per la Polizia di Stato è chiamato a prestare servizi di diversa natura ma di medesimo impegno ed importanza, con coloro che appartengono al ruolo ordinario.

Siamo, parimenti, persuasi che l’azione di razionalizzazione delle articolazioni centrali e territoriali non può non essere connessa a quella relativa alla dinamica della progressione in carriera. Al riguardo, è necessario un progetto strategico che sappia guardare alle sfide future della tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, in cui la componente scientifica e di alta tecnologia non potranno non avere un ruolo determinante nel contrasto del crimine come nell’assicurare alla giustizia coloro che commettono dei reati. In una Società sempre più innovativa sotto il profilo tecnologico, avendo piena coscienza che la domanda di sicurezza da parte dei cittadini è aumentata. Il futuro richiede un’Amministrazione 4.0 in cui la componente tecnica possa assecondare al meglio le necessità operative della Polizia di stato.
Pensiamo sia ad una centrale unica degli acquisti sia ad un piano che valorizzi le conoscenze e le competenze tecniche a sostegno delle indagini della Polizia Giudiziaria e di Sicurezza attraverso una polizia scientifica e del cybercrime sempre al passo con i tempi. Senza tralasciare l’ambiente interforze in cui gli aspetti tecnologici contribuiscono a realizzare lo scambio informativo teso a rendere efficiente l’interoperatività, anche, con le altre polizie europee.

Inoltre, pensiamo anche che il progetto di riorganizzazione periferico degli Uffici Tecnico Logistici debba essere ripensato nell’ottica di garantire una adeguato sviluppo delle professionalità dei Funzionari ove, vengano definiti i compiti e le responsabilità connesse a piante organiche più adeguate.
In merito, siamo convinti altresì, che già con il correttivo alla revisione dei ruoli di polizia attualmente in esame in Parlamento si possa prevedere un congruo aumento dei posti di funzione da Primo Dirigente Tecnico, non solo per garantire un’armonica progressione di carriera per quelle categorie tecniche che risultano strette da nodi gordiani bensì, anche, per rafforzare le capacità operative dell’Amministrazione stessa.
Inoltre, al riguardo riteniamo, opportuno l’eliminazione del paletto dei 17 anni di servizio nel ruolo per l’ammissione allo scrutinio per la qualifica di Primo Dirigente.
Sotto il profilo professionale non può sottacersi la necessità di innovare fortemente la formazione dei Funzionari Tecnici, oggi inadeguata, in quanto pensiamo che l’approccio formativo debba essere più frequente, poiché il processo di naturale obsolescenza dei saperi è più accelerato e rapido rispetto a quello degli altri ruoli di Polizia. Perdipiù, non si può continuare a far gravare sul singolo Funzionario il suo aggiornamento professionale, che tutti noi sappiamo può realizzarsi proficuamente tramite gli albi professionali, la cui iscrizione dovrebbe essere a carico dell’Amministrazione.
Sempre al fine di mantenere alta la qualità della formazione sarebbe utile consentire ai Funzionari tecnici la possibilità di svolgere attività professionali al pari dei medici, regolamentandola anche ai fini di evitare possibili situazioni di incompatibilità.

Ed ancora, appare opportuno evidenziare che molti Funzionari tecnici, soventemente, svolgono attività sia di supporto alla progettazione che di direzione dei lavori, effettuando, tra l’altro, collaudi tecnici, tutte funzioni di piena responsabilità che, come previsto dal Codice dei Contratti Pubblici, occorrerebbe retribuire con apposite indennità o incentivi economici.
L’elevato grado di responsabilità che si richiede a chi gestisce appalti e lavorazioni per ingenti cifre, comporta la necessità di una copertura assicurativa e di una tutela legale che non può gravare sulle spalle dei Funzionari.

Infine, per quanto sopra esposto, torniamo a ribadire non coerente con il valore portante della componente tecnica della Polizia di Stato, la soppressione del Servizio Tecnico Scientifico alla Direzione Centrale per le Risorse Umane.

Enzo Marco Letizia

 

LETTERA 29 NOVEMBRE 2019 AL CAPO DELLA POLIZIA