173-97imagesRoma, 25 novembre – La lotta alla violenza di genere ha compiuto passi importanti e si è arricchita nel tempo di nuovi ed efficaci strumenti normativi. Ma oggi, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, dobbiamo sottolineare che  restano ancora troppe le vittime di questo triste e gravissimo fenomeno. Secondo i dati raccolti dall’Istat, nel nostro Paese circa 7 milioni di donne hanno subito violenza fisica o psicologica nella loro vita. Sono 147 i femminicidi commessi in Italia nel corso del 2014, un dato in calo rispetto al numero record del 2013 (-15,1%), che però  riguarda soprattutto le donne uccise dalla criminalità (da 57 a 35, pari a -38,6%), e soltanto marginalmente  i crimini consumati in famiglia, 117 nel 2014 (pari al 77% dei femminicidi totali).
L’arida contabilità deve ricordarci che non si può abbassare la guardia e che molto resta ancora da fare anche sul fronte delle pari opportunità, presupposto imprescindibile per la costruzione di una società fondata sul rispetto e sulla valorizzazione delle differenze di genere.
I Centri antiviolenza continuano a denunciare la cronica mancanza di fondi e di attenzione; troppe donne non denunciano le violenze subite, perché non godono dell’indipendenza economica che garantirebbe di difendere esse stesse ed i loro figli. È ancora diffusa una mentalità retrograda e sessista:   il 20% dei giovani uomini italiani reputa normale che un uomo tradito diventi violento; meno della metà degli uomini  in Italia si pone dalla parte delle donne e addirittura  il 35% ritiene che la violenza di genere sia un fenomeno da regolare ‘tra le pareti di casa’. Molte donne incontrano difficoltà nell’accesso al lavoro o lo perdono a causa della maternità, concepita come un limite ed un intralcio e di cui colpevolmente ci si rifiuta di riconoscere l’innegabile valore sociale.
Tutto questo conferma che il contrasto alla violenza di genere non è solo un problema di polizia, ma che esso richiede senza alcun dubbio un approccio globale ed integrato, che deve investire le istituzioni e tutta la società, incidendo sulla cultura, sull’informazione, sull’istruzione, su strumenti efficaci in termini di assistenza psicologica e materiale per le vittime. Ad esse va fornito il supporto necessario, sin dal momento della ricezione della denuncia ed alternative concrete alla prosecuzione della vita familiare in contesti di violenza e sopraffazione, affinché denunciare e costruire un futuro migliore non venga percepito come una semplice illusione, ma come una concreta e reale possibilità.Lorena La Spina

L’HUFFINGTON POST

Violenza donne: Funzionari polizia, ancora troppe vittime
(ANSA) – ROMA, 25 NOV – “La lotta alla violenza di genere ha compiuto passi importanti e si è arricchita nel tempo di nuovi ed efficaci strumenti normativi ma restano ancora troppe le vittime di questo triste e gravissimo fenomeno”. Lo afferma il segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia Lorena La Spina sottolineando nel 2014 ci sono stati 147 femminicidi, di cui 117 (il 77%) consumati in famiglia. “Non si può abbassare la guardia, molto resta ancora da fare anche sul fronte delle pari opportunità, presupposto imprescindibile per la costruzione di una società fondata sul rispetto e sulla valorizzazione delle differenze di genere – aggiunge l’Anfp – i centri antiviolenza continuano a denunciare la mancanza di fondi e attenzione e troppe donne non denunciano le violenze subite”. Ecco perché “il contrasto alla violenza di genere non è solo un problema di polizia ma richiede un approccio che deve investire le istituzioni e tutta la società, incidendo sulla cultura, sull’informazione, sull’istruzione, su strumenti efficaci in termini di assistenza psicologica e materiale per le vittime”.(ANSA).

Violenza donne: funzionari polizia, ancora troppe vittime
(AGI) – Roma, 25 nov. – “La lotta alla violenza di genere ha compiuto  passi importanti e si è arricchita nel tempo di nuovi ed efficaci  strumenti normativi. Ma oggi, in occasione della Giornata mondiale  contro la violenza sulle donne, dobbiamo sottolineare che restano ancora  troppe le vittime di questo triste e gravissimo fenomeno”. Ad affermarlo  è Lorena la Spina, segretario nazionale dell’Associazione nazionale  funzionari polizia, ricordando come, “secondo i dati raccolti  dall’Istat, nel nostro Paese circa 7 milioni di donne hanno subito  violenza fisica o psicologica nella loro vita. Sono 147 i femminicidi  commessi in Italia nel corso del 2014, un dato in calo del 15,1%  rispetto al record del 2013, che pero’ riguarda soprattutto le donne  uccise dalla criminalita’ (-38,6%) e soltanto marginalmente i crimini  consumati in famiglia, 117 nel 2014 (pari al 77% dei femminicidi  totali)”. (AGI)
(AGI) – Roma, 25 nov. – “L’arida contabilità – spiega La Spina – deve  ricordarci che non si può abbassare la guardia e che molto resta ancora  da fare anche sul fronte delle pari opportunità, presupposto  imprescindibile per la costruzione di una società fondata sul rispetto  e sulla valorizzazione delle differenze di genere. I Centri antiviolenza  continuano a denunciare la cronica mancanza di fondi e di attenzione;  troppe donne non denunciano le violenze subite, perché’ non godono  dell’indipendenza economica che garantirebbe di difendere esse stesse ed  i loro figli. E’ ancora diffusa una mentalità retrograda e sessista: il  20% dei giovani uomini italiani reputa normale che un uomo tradito  diventi violento; meno della metà degli uomini in Italia si pone dalla  parte delle donne e addirittura il 35% ritiene che la violenza di genere  sia un fenomeno da regolare “tra le pareti di casa’”. “Tutto questo – conclude il segretario dell’Anfp – conferma che il  contrasto alla violenza di genere non è solo un problema di polizia, ma  che esso richiede senza alcun dubbio un approccio globale ed integrato,  che deve investire le istituzioni e tutta la società, incidendo sulla  cultura, sull’informazione, sull’istruzione, su strumenti efficaci in  termini di assistenza psicologica e materiale per le vittime”. (AGI)

VIOLENZA SU DONNE: ANFP, CONTRASTO HA COMPIUTO PASSI IMPORTANTI, MA NON BASTA = ‘Contrasto alla violenza di genere non è solo un problema di polizia serve approccio globalè Roma, 25 nov. (AdnKronos) – La lotta alla violenza di genere «ha compiuto passi importanti e si è arricchita nel tempo di nuovi ed efficaci strumenti normativi. Ma oggi, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, dobbiamo sottolineare che restano ancora troppe le vittime di questo triste e gravissimo fenomeno». È quanto scrive in una nota il segretario nazionale dell’Associazione Nazionale dei funzionari di Polizia (Anfp), Lorena La Spina spiegando che secondo i dati raccolti dall’Istat, nel nostro Paese circa 7 milioni di donne hanno subito violenza fisica o psicologica nella loro vita. Sono 147 i femminicidi commessi in Italia nel corso del 2014, un dato in calo rispetto al numero record del 2013 (-15,1%), che però riguarda soprattutto le donne uccise dalla criminalità (da 57 a 35, pari a -38,6%), e soltanto marginalmente i crimini consumati in famiglia, 117 nel 2014 (pari al 77% dei femminicidi totali). (segue)

VIOLENZA SU DONNE: ANFP, CONTRASTO HA COMPIUTO PASSI IMPORTANTI, MA NON BASTA (2) = (AdnKronos) – I centri antiviolenza continuano a denunciare la cronica mancanza di fondi e di attenzione: «Troppe donne non denunciano le violenze subite, perché non godono dell’indipendenza economica che garantirebbe di difendere esse stesse ed i loro figli. È ancora diffusa- prosegue il segretario nazionale- una mentalità retrograda e sessista: si pensi che il 20% dei giovani uomini italiani reputa normale che un uomo tradito diventi violento. Meno della metà degli uomini in Italia si pone dalla parte delle donne e addirittura il 35% ritiene che la violenza di genere sia un fenomeno da regolare ‘tra le pareti di casà ». «Molte donne incontrano difficoltà nell’accesso al lavoro o lo perdono a causa della maternità, concepita come un limite ed un intralcio e di cui colpevolmente ci si rifiuta di riconoscere l’innegabile valore sociale.Tutto questo- sottolinea La Spina- conferma che il contrasto alla violenza di genere non è solo un problema di polizia, ma che esso richiede senza alcun dubbio un approccio globale ed integrato, che deve investire le istituzioni e tutta la società, incidendo sulla cultura, sull’informazione, sull’istruzione, su strumenti efficaci in termini di assistenza psicologica e materiale per le vittime», conclude il funzionario.