Dl sicurezza bis: Anfp, ok reato per atti violenza in luoghi pubblici =
(AGI) – Roma, 4 lug. – “Apprezziamo, facendo riferimenti in particolare all’art 6 del decreto, sia l’inasprimento della pena edittale concernente la violazione del divieto dell’uso di caschi protettivi o di qualunque altro mezzo idoneo a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico, sia l’introduzione di un nuovo reato che punisce la condotta di chi nel corso delle medesime manifestazioni lancia, utilizza razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo o in grado di nebulizzare gas contenenti principi attivi urticanti ovvero bastoni, mazze, oggetti contundenti o comunque atti ad offendere”. Lo ha detto Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia, audito alla Camera dei deputati, davanti alle commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia in relazione al Decreto sicurezza bis. “Come e’ noto, questa – ha aggiunto Letizia – e’ una condotta gia’ punita se realizzata in occasioni di manifestazioni sportive, e, troviamo coerente e razionale che essa sia estesa anche alle manifestazioni pubbliche. Tuttavia, riteniamo che debba essere esteso anche per le manifestazioni pubbliche il reato previsto dall’art 6 ter della Legge 13 dicembre 1989 n. 401, in tema di contrasto alle violenze in occasione di eventi sportivi, in cui si incrimina il possesso di quegli strumenti che all’art. 6 del decreto in discussione integrano una fattispecie di reato solo se lanciati o utilizzati”. Il segretario dell Anfp ha sottolineato che l’associazione e’ convinta “che il comportamento violento (tipicizzato nella fattispecie incriminatrice del citato art.
6) debba rientrare anch’esso tra le condotte per cui e’ previsto l’arresto differito negli scontri di piazza, al pari di quanto e’ disposto in tema di contrasto al tifo violento. E’ quindi coerente armonizzare la disciplina del contrasto alle violenze qualunque sia la manifestazione senza alcuna distinzione tra quelle sportive e quelle pubbliche”. Letizia conclude il suo intervento ribadendo che “risulta difficile comprendere che lo stesso comportamento violento in occasione delle manifestazioni sportive non sia sanzionato anche per quegli scontri di piazza, e non siano previsti gli stessi strumenti procedurali per assicurare alla giustizia teppisti e professionisti del disordine. Tanto che, identico e’ il pericolo che si crea in concreto per le persone, poiche’ le eventuali lesioni ad esse arrecate sono assolutamente identiche”. (AGI)