Questo volume ha l’intento di aiutare a comprendere il fenomeno del terrorismo internazionale che si richiama alla matrice islamica. Con la speranza che l’esperienza del nostro Paese sia utile per prevenire e combattere proprio quell’humus che oggi alimenta, in una generazione nata nei Paesi arabi o radicata nell’Occidente, una rete di fanatici assassini, pronti a colpire nel mucchio per dimostrare la debolezza dei sistemi democratici, costringendoli a limitare libertà e garanzie. Una strage di cittadini innocenti con l’obiettivo di palesare la superiorità, muscolare e brutale, di un credo e di tradizioni spesso malintese o manipolate, sulla civiltà europea e i suoi valori di tolleranza e uguaglianza.
Twitter, Telegram, Facebook, sono i nuovi mezzi di propaganda dei terroristi. Una propaganda mimetizzata, sempre più efficace e diffici-le da contrastare.
Il target sono i giovani naturalizzati, nati e cresciuti nelle nostre città europee, catturati nel loro terreno preferito, il gioco, per orientarli e legittimare il terrorismo e gli ideali del jihad.
La rete si rivela un elemento fondamentale per la crescita e la diffu-sione del terrorismo Islamico e non solo. Il suo potere di replicazione, di poter raggiungere potenziali militanti in ogni parte del mondo è enorme e travalica ogni confine di tempo, di spazio e soprattutto di mezzi che un tempo avrebbero avuto dei costi elevati.
Il lupo solitario, unico attore protagonista dopo la caduta di Raqqa, si alimenta costantemente di questo tipo di propaganda, che è meno professionale rispetto al passato ma anche più frammentata lasciata all’iniziativa dei singoli.
Di fronte a questo complesso scenario, le nostre forze di Polizia adot-tano misure di prevenzione molto mirate con mezzi sempre più mo-derni ed efficienti nel quadro di un continuo scambio d’informazioni.

Verrà presentato in anteprima alle 19.45 presso il Circolo Funzionari della Polizia di Stato con il Direttore Centrale della Polizia di Prevenzione, Lamberto Giannini ed il Capo della Polizia Pref. Gabrielli.